Cuba e CELAC, un percorso

d'integrazione continentale

 

 

14.01.2013 - Prensa Latina da www.zereinaldo.blog.br | Traduzione di Erman Dovis per Marx21.it
 

 

 

celacL’America Latina e il Caribe scommettono sulla costituzione di una struttura di integrazione continentale che permetta l’assunzione di posizioni unitarie, in un contesto di crisi economica e di sfide generali per uno sviluppo sostenibile.

Alla fine di Gennaio, il Cile ospiterà il vertice dei capi di stato e di governo della Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), un blocco che vedrà il governo di Cuba assumerne la presidenza. L’organizzazione è stata fondata a Caracas, in Venezuela, nel dicembre 2011, e riunisce per la prima volta in un forum i 33 paesi indipendenti di America Latina e Caraibi.Di questa organizzazione non fanno parte Stati Uniti d’America e Canada, che sono nazioni si del Continente americano, ma hanno differenti storie, culture e prospettive politiche e socio-economiche. Nella capitale venezuelana, i membri della Comunità hanno stabilito obiettivi comuni di inclusione sociale, crescita, equità, sviluppo sostenibile, unità e integrazione del continente, condizioni queste ritenute come essenziali per affrontare con successo le sfide odierne.
 

Essi hanno inoltre pianificato un piano operativo per il raggiungimento degli obiettivi della CELAC nei settori economico, energetico, ambientale e culturale. Secondo il Leader della Rivoluzione Cubana Fidel Castro, “..questo è l’evento istituzionale più importante del secolo per l’America Latina”. Il presidente cubano Raul Castro, intervenendo alla riunione di fondazione della Comunità, a Caracas, sottolineò il carattere particolare della nascente organizzazione, aggiungendo che “..le decisioni qui adottate, ed il lavoro comune degli ultimi tre anni sono il coronamento di più di due secoli di lotte e speranze. Arrivare qui oggi, insieme, ci è costato fatica, sangue, sacrifici.” A proposito del prossimo vertice CELAC, che si terrà in Cile tra il 27 e il 28 Gennaio in Cile, Cuba assumerà la presidenza dell’organizzazione. Raul Castro ha assicurato l’impegno e la totale dedizione dell’intera isola caraibica in questo progetto. “ Questo fatto rappresenta per noi un grande onore, ma anche una grande responsabilità cui dedicheremo il massimo sforzo ed energia” ha dichiarato il Presidente lo scorso 13 dicembre, nei pressi del Palazzo dei Congressi di L’Avana, sostenendo tra l’altro che nonostante le difficoltà ed i pericoli, il continente sud-americano prosegue nel suo cammino verso gli obiettivi di indipendenza, sovranità nazionale, sviluppo e integrazione, ben sapendo che senza giustizia sociale ed una distribuzione più equa della ricchezza, questo percorso non può essere possibile.
 


Alle origini della CELAC
 


Secondo gli esperti, una combinazione di fattori è alla base della nascita della CELAC, come ad esempio l’avvento al potere, in America Latina e nei Caraibi, di governi che si sono mostrati più impegnati nel processo di indipendenza del continente e verso la giustizia sociale. Certamente ha contribuito anche il fallimento dei modelli di politica economica liberali, ed i Trattati di Libero Commercio. Inoltre, a ciò si aggiunge la totale mancanza di credibilità della politica statunitense nella regione, specialmente nel periodo dell’amministrazione Bush (2001-2009) e la contemporanea nascita di nuove organizzazioni di integrazione del continente: l’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America- ALBA(2004) e l’Unione delle Nazioni Sudamericane- UNASUL (2008) . Riunitisi a Cancun, in Messico, nel Vertice dell’Unità, i capi di stato e di governo decisero di creare la CELAC, dopo un processo comprendente numerosi incontri ed iniziative comuni. Nel 2008 il Brasile ha ricevuto per la prima volta tutti i leader continentali, in un forum denominato Vertice dell’America Latina e dei Caraibi su Integrazione e Sviluppo (CALC), precursore della CELAC. Rappresentò questo avvenimento un contributo alla nascita del blocco per l'integrazione del Gruppo di Rio (che registrò l’adesione a pieno titolo di Cuba nel 2008) così come lo furono le misure intraprese dal Messico durante la sua segreteria provvisoria del Gruppo. Un altro importante contributo venne dall’Ecuador, con la sua proposta di creare una nuova organizzazione regionale caraibica e latinoamericana. Tutti questi passaggi hanno contribuito alla nascita della Comunità, nel dicembre del 2011 in Venezuela, dopo che i ministri degli esteri ed altri funzionari pubblici ebbero nei mesi precedenti diversi incontri per redigere i documenti fondamentali.

In questa maniera è nata la CELAC, come strumento cioè di dialogo e difesa della comune identità, aspirazione e cultura, nel quadro dei principi fondamentali di inclusione dei 33 paesi indipendenti, senza la pretesa di sostituire i meccanismi esistenti.
 


L’agenda del Gruppo
 


Durante il summit realizzato in Venezuela, furono inseriti ed adottati circa venti documenti aggiuntivi, tra i quali spiccano la Dichiarazione e il Piano d’Azione di Caracas, gli statuti organici per il suo funzionamento, e un annuncio speciale per la difesa della democrazia e dell’Ordine Costituzionale del Gruppo.

Sulla base di questi testi, si decise di lavorare in un’ottica di convergenza unitaria politica, economica, sociale e tecnico-scientifica. L’obiettivo è di ottenere un’integrazione sempre maggiore, anche per costituirsi come interlocutore con altri paesi e regioni.

In termini economici, i paesi si pongono l’obiettivo di far fronte alla crisi finanziaria internazionale e costruire una nuova architettura, mentre in ambito sociale la priorità resta l’avanzamento verso l’integrazione e lo sradicamento definitivo della povertà e della fame.

La CELAC sottolinea che tra le sue priorità vi è il processo di integrazione dei settori culturali, energetici, dei trasporti, delle telecomunicazioni e di frontiera delle nazioni aderenti.

Per quanto riguarda le questioni ambientali, verranno istituiti organismi e appositi studi per attuare piani, politiche e programmi comuni circa politiche di sviluppo sostenibile e tutela ambientale.