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Difendere il marxismo per
affrontare le sfide mondiali
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25.03.2013 - Charly Morales Valido www.granma.cu |
“Riscattare il marxismo è cruciale per affrontare con successo le sfide mondiali”, ha assicurato Fernando Martínez Heredia, uno degli analisti contemporanei cubani più prestigiosi.
A proposito di un colloquio dedicato allo storiografo britannico Eric Hobsbawn, Martínez Heredia ha sottolineato soprattutto la mancanza di conoscenza che esiste su questa corrente tra la gioventù latinoamericana.
“È necessario forgiare un pensiero sociale capace di partecipare con efficacia alla battaglia tra il socialismo e il capitalismo, e per questo sull’immensa eredità di Hobsbawm”, ha assicurato.
Inoltre ha commentato che il marxismo può essere un fattore decisivo in America Latina, se lo si sviluppa a sufficienza, e la prova del suo potenziale sono stati i cambi sociali, previsti da pochi nella regione.
Di fatto, Hobsbawn ha avvertito, nel 2010, due anni prima di morire, che in America Latina “la gente parla ancora e dirige la politica con vecchio linguaggio, il linguaggio del XIX e del XX secolo, del socialismo, del comunismo e del marxismo”.
Martínez Heredia ha spiegato a Prensa Latina che l’esempio di questo intellettuale impegnato è vigente e utile, perchè dimostra che la tenacia impertinente può vincere il senso comune.
“Noi che abbiamo la preoccupazione fondata a proposito dei messaggi che ricevono i nostri giovani, capiamo la necessità del marxismo, per rompere le divisioni tra elite e la massa”, ha aggiunto ed ha segnalato che Hobsbawn ha insegnato che il mondo non cambierà mai, se nessuno farà qualcosa per cambiarlo, e che la sua opera è stata una scuola per contare e intendere gli emarginati dalla storia.
Il celebre storiografo inglese è morto da sei mesi a 95 anni, e l’Istituto cubano di investigazioni culturali Juan Marinello lo ha onorato con un colloquio sulla sua opera e il suo legato.
“Tra i suoi grandi meriti, ha segnalato ancora Martínez Heredia, c’è quello d’aver scritto la storia degli eterni emarginati, della classe subalterna e degli oppressi”.
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