Miti e realtà dell'esilio cubano

14.01.2013 - Raul Antonio Capote http://eladversariocubano.wordpress.com

MITO 1: "Miami è una grande città grazie ai cubani dell'esilio. Noi abbiamo costruito questa città".

REALTA': Furono gli afro americani e gli immigrati haitiani e giamaicani che drenarono le paludi, portarono le linee ferroviarie sino al sud della Florida, e costruirono le strade principali, molto prima dell' arrivo, in fuga da Cuba, della prima ondata di batistiani.


Quasi tutte le città degli Stati Uniti sono cresciute straordinariamente negli ultimi 50 anni; Miami è una che meno é cresciuta relativamente. Gran parte del denaro federale e statale destinati al suo sviluppo è stato sperperato, malversato o semplicemente rubato dai politici di turno.


Molti nord americani fuggendo dall'immigrazione batistiana, che consideravano scandalosa e volgare, si sono trasferiti in altre città e anche in altri Stati, portando con sé la loro attività e le loro società.


Miami occupa, vergognosamente, in tutti gli indici negativi, il primo o uno dei primi posti tra tutte le città degli Stati Uniti; in  povertà e criminalità, per esempio. L'immagine prevalente di Miami nel resto degli Stati Uniti è quella che hanno creato i terroristi e politici corrotti che ci vivono e che hanno goduto di totale impunità per oltre mezzo secolo.


Dati addizionali: (apportati dall'autore) La maggior crescita di Miami ha avuto luogo tra il 1910 e il 1925. La sua popolazione è passata da 5000 a 146000. Con la costruzione di una autostrada attraverso la baia é iniziato lo sviluppo di Miami Beach. Anche dagli anni '20 si è stato costruito il quartiere residenziale di Coral Gables e ha aperto le sue porte l'Università di Miami.


Dopo l'uragano del 1926 e la Grande Depressione, Miami ha continuato la sua crescita impetuosa, a metà degli anni '30 con una grande immigrazione ebraica di famiglie della classe media del Nord-Est degli Stati Uniti. Si é costruito il famoso quartiere Art Deco.


Una nuovo "boom" di crescita ha avuto luogo alla fine della seconda guerra mondiale. Con la diffusione dell'aviazione civile hanno cominciato ad arrivare i turisti provenienti da ogni parte degli Stati Uniti e dall'estero. La maggior parte dei grandi alberghi di Miami, come il Fontainebleau, sono stati costruiti in questo periodo. Tra il 1940 e il 1950, la popolazione della contea quasi si é raddoppiata da 268000 a 505000. Quando arrivano i primi batistiani, la città già conta circa 1 milione di abitanti.


Con il massiccio afflusso di cubani, la popolazione bianca non ispanica (anglosassone) ha cominciato a declinare sia in termini sia relativi che assoluti. Negli anni '50 costituiva l'85% della popolazione, nel 2000 era solo il 30% e ha continuato a decrescere per la migrazione in altre parti degli Stati Uniti.


Negli anni '80 Miami era, incredibilmente, il secondo centro bancario internazionale degli Stati Uniti, seconda solo a New York, e superiore alle grandi città industriali del paese, fatto che si spiega dall'impulso che impunemente prende, in quegli anni,  di lavaggio di denaro proveniente dal traffico della droga.
 

 

MITO 1: “Miami es una gran ciudad gracias a los cubanos del exilio. Nosotros construimos esta ciudad”.

REALIDAD: Fueron afroamericanos e inmigrantes haitianos y jamaiquinos los que desecaron los pantanos, trajeron las líneas del ferrocarril hasta el Sur de la Florida, y construyeron las calles principales, mucho antes de que llegara huyendo de Cuba la primera oleada de batistianos.
Casi todas las ciudades de Estados Unidos crecieron extraordinariamente en los últimos 50 años; Miami es una de las que menos creció relativamente. Gran parte del dinero federal y estatal destinado a su desarrollo fue despilfarrado, malversado o, simplemente robado, por los políticos de turno.
Muchos norteamericanos, huyendo de la inmigración batistiana, que consideraban escandalosa y vulgar, se mudaron a otras ciudades e incluso a otros estados, llevándose con ellos sus negocios y sus empresas.
Miami ocupa, vergonzosamente, en todos los índices negativos, el primero o uno de los primeros lugares entre todas las ciudades de Estados Unidos; en pobreza y delincuencia, por ejemplo. La imagen que prevalece de Miami en el resto de Estados Unidos es la que han creado los terroristas y políticos corruptos que viven en ella y que han gozado de total impunidad durante más de medio siglo.
Datos adicionales:(aportados por el autor) El mayor crecimiento de Miami tuvo lugar entre 1910 y 1925. Su población pasó de 5,000 a 146,000. Con la construcción de una autopista sobre la bahía comenzó el desarrollo de Miami Beach. También por los años 20 se construyó el barrio residencial de Coral Gables y abrió sus puertas la Universidad de Miami.
Después del huracán de 1926 y la Gran Depresión, Miami continuó su crecimiento impetuoso a mediados de los años 30 con una gran inmigración judía y de familias de clase media del Nordeste de Estados Unidos. Se construyó el famoso distrito de Art Deco.
Un nuevo “boom” de crecimiento tuvo lugar al terminar la II Guerra Mundial. Con la popularización de la aviación civil comenzaron a llegar turistas de todas partes de Estados Unidos y del extranjero. La mayoría de los grandes hoteles de Miami, como el Fontainebleu, se construyeron en esta época. Entre 1940 y 1950 la población del condado casi se duplicó pasando de 268,000 a 505,000. Cuando llegan los primeros batistianos, ya la ciudad tiene alrededor de 1 millón de habitantes.
Con la llegada masiva de cubanos, la población blanca no hispana (anglos) comenzó a descender tanto en términos relativos como absolutos. En los años 50 constituían el 85 % de la población, en el 2000 era ya solamente de un 30% y continuó decreciendo por migración a otras partes de Estados Unidos.
En los años 80 Miami era, increíblemente, el segundo centro internacional bancario de Estados Unidos, superado sólo por New York, y por encima de las grandes ciudades industriales del país, hecho que se explica por el impulso que toma impunemente en esos años el lavado de dinero procedente del narcotráfico.