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Miti e realtà dell'esilio cubano |
1.02.2013 - Raul Antonio Capote http://eladversariocubano.wordpress.com |
MITO 10:
"Batista fu
un grande
presidente"
Di solito si
associa al
gangster
Meyer Lansky
con il
crollo, nel
gennaio
1959, del
grande
centro di
gioco, droga
e
prostituzione
creato e
controllato
a L'Avana
dalla mafia
USA, ma, in
realtà,
l'ambizione
di Batista
per il
denaro
facile e
la sua
collusione
con i boss
della
criminalità
organizzata,
ed in
particolare
con Meyer
Lansky,
nascono
vent'anni
prima,
quando
Batista era
ancora un
colonnello
ed emergeva
alla vita
pubblica
come l'uomo
forte scelto
dall'Ambasciata
degli Stati
Uniti. Fu sicuramente il fascino di operare sotto un manto legale ed il ricordo dei buoni affari realizzati con Batista negli anni '30, ciò che portarono Meyer Lansky, solo pochi mesi dopo il colpo di stato del 1952, a ritornare alle attività del gioco a Cuba, dopo lunghi anni di assenza. Lansky iniziò ad operare, in società con cubani, al cabaret e casinò di Montmartre, dove accorrevamo i più forti giocatori, e Batista lo nominò come consulente per l'organizzazione del gioco su scala nazionale. Negli Stati Uniti, Lansky era un gangster fuorilegge, a Cuba si convertiva in un consigliere del presidente.
MITO 10:
“Batista fue
un gran
presidente” |