Miti e realtà dell'esilio cubano

14.02.2013 - Raul Antonio Capote http://eladversariocubano.wordpress.com

MITO 13: "A Cuba prima del 1959 il peso si scambiava alla pari con il dollaro"

REALTA': La parità del peso con il dollaro fu fissata artificialmente perché conveniva agli interessi degli Stati Uniti e alla borghesia creola importatrice.

L'assurda politica di restrizione dello zucchero imposta da Batista costrinse, per contro arrestare il calo delle esportazioni, ad un'enorme spesa pubblica compensatoria. Le risorse richieste le ottenne il ceto batistiano mediante indebitamento della Repubblica.

Il debito pubblico si elevò da 217,7 milioni dollari nel 1952 a più di $ 1300 milioni nel 1958. La maggior parte di questo denaro fu usato in opere non produttive, monumentale, pagate molto più del loro valore reale a beneficio di funzionari e contrattisti corrotti al servizio del regime.

Al monetizzare il suo colossale debito pubblico, minacciava il pericolo di un'inflazione mai vista prima. Tuttavia, mentre i mezzi di pagamento nelle mani del pubblico, soprattutto a causa della politica dei costi del regime, salirono da 898,2 milioni nel 1951 a più di 11823 milioni nel 1958, questa iniezione nell'economia di grandi quantità di denaro non innescò l'inflazione dei prezzi a causa degli aumenti che si verificarono, parallelamente, nelle importazioni di beni e servizi, in particolare dagli Stati Uniti.

In altre parole, mentre diminuivano le esportazioni, aumentavano le importazioni, un processo facilitato dall'artificiale parità del peso cubano con il dollaro. Questa politica poté essere mantenuta perché si utilizzarono le riserve auree e di valuta per equilibrare la bilancia internazionale dei pagamenti. Nel 1951 queste riserve erano di 600,9 milioni dollari. Nel 1957 erano scese a 304,2 milioni di dollari e continuarono a diminuire fino a quando, alla fine del 1958, il resto fu rubato durante la precipitosa fuga  dei funzionari batistiani.

Coloro che a Miami s'inorgogliscono che il Campidoglio dell'Avana è copia di quello di Washington, sono gli stessi plattisti che anche si inorgogliscono di quella fittizia parità del peso cubano con il dollaro.

Vi invito a vedere questo eccellente lavoro pubblicato su LA Jiribilla; sono foto di L'Avana prima del 59:
http://www.lajiribilla.cu/2012/n558_01/558_05.html

 

 

MITO 13: “En Cuba antes de 1959 el peso se cotizaba a la par que el dólar”

REALIDAD: La paridad del peso con el dólar se estableció artificialmente porque convenía a los intereses norteamericanos y a la burguesía criolla importadora.
La absurda política de restricción azucarera impuesta por Batista obligó, para contrarrestar la disminución en las exportaciones, a un gigantesco gasto público compensatorio. Los recursos necesarios los obtuvo el batistato mediante el endeudamiento de la República.
La deuda pública se elevó de $217.7 millones en 1952 hasta más de $1,300 millones en 1958. La mayor parte de ese dinero se utilizó en obras no reproductivas, monumentales, pagadas muy por encima de su valor real para beneficio de funcionarios y contratistas corruptos al servicio del régimen.
Al monetizar su colosal deuda pública, amenazaba el peligro de una inflación nunca vista anteriormente. Sin embargo, aunque los medios de pago en manos del público, por causa principalmente de la política de gastos del régimen, subieron de $ 898.2 millones en 1951 a más de $ 1,182.3 millones en 1958, esta inyección en la economía de grandes cantidades de dinero no desató la inflación en los precios debido a los aumentos que se produjeron paralelamente en las importaciones de bienes y servicios, principalmente desde Estados Unidos.
En otras palabras, mientras disminuían las exportaciones, aumentaban las importaciones, proceso facilitado por la paridad artificial del peso cubano con el dólar. Esta política pudo mantenerse porque se utilizaron las reservas de oro y divisas para equilibrar el Balance de Pagos Internacional. En 1951, estas reservas ascendían a $ 600.9 millones. En 1957 habían descendido a $ 304.2 millones y continuaron descendiendo posteriormente hasta que, al terminar 1958, el resto fue robado durante la estampida de los funcionarios batistianos.
Los que en Miami se enorgullecen de que el Capitolio de La Habana es copia del que existe en Washington, son los mismos plattistas que también se enorgullecen de aquella ficticia paridad del peso cubano con el dólar.
Los invito a ver este excelente trabajo publicado en La Jiribilla, son fotos de la Habana antes del 59
http://www.lajiribilla.cu/2012/n558_01/558_05.html