Mito
3: "L'unità della dell'esilio cubano è
indistruttibile".
REALTA':
L'unità di "esilio" non esiste né é mai
esistita. Nei primi anni ed apertamente
(attualmente più sottile) le organizzazioni di
Miami erano completamente controllato dalla CIA,
che non ha mai permesso azioni che fossero fuori
dal suo controllo. Successivamente, le
organizzazioni proliferarono e dagli anni '80,
solo a Miami, il loro numero è salito a oltre
500; ogni dirigente si credeva scelto dal
destino per assumere la presidenza di Cuba, con
il ritorno dell'isola ad un passato che è già
solo storia; e ciascuno di questi leader si é
dedicato, con maggior o minor zelo, a segare gli
altri.
Il momento più propizio ha avuto luogo in
occasione della crisi del campo socialista a
causa della sue devastanti conseguenze a Cuba.
Tuttavia, la chiamata all'unità è stata lanciata
da Armando Perez Roura, un personaggio
decisamente mediocre, e a lei hanno risposto un
centinaio di organizzazioni, ma molte di più non
hanno risposto. Come è sempre accaduto, le
ambizioni personali hanno prevalso e il progetto
d'unità morì sul nascere.
Un altro dei molti tentativi per raggiungere
l'unità é stata la mostruosità di un Governo
Costituzionale Cubano in esilio con un certo
Rodolfo Nodal Tarafa come presidente. Come
previsto, la maggior parte delle organizzazioni
derisero questo "presidente" di paccottiglia. In
un proclama emesso da questo "governo" si
segnala come causa della disunione, l'esistenza
di "... un esilio frammentato e diviso, che
molto serve a meschini interessi, altri per
desiderio di protagonismo, la maggior parte in
qualità di utili idioti gestiti da temibili
nemici...".
Il colmo, al momento, è che coloro che
ingenuamente sostengono l'unità dell' "esilio",
vale a dire coloro che negano il falso dogma di
una presunta unità, sono accusati di agire sotto
la guida del "intelligence cubana", con il che
sono sicuramente chiuse tutte le porte di una
utopica unità.