Miti e realtà dell'esilio cubano

16.01.2013 - Raul Antonio Capote http://eladversariocubano.wordpress.com

Mito 3: "L'unità della dell'esilio cubano è indistruttibile".

REALTA': L'unità di "esilio" non esiste né é mai esistita. Nei primi anni ed apertamente (attualmente più sottile) le organizzazioni di Miami erano completamente controllato dalla CIA, che non ha mai permesso azioni che fossero fuori dal suo controllo. Successivamente, le organizzazioni proliferarono e dagli anni '80, solo a Miami, il loro numero è salito a oltre 500; ogni dirigente si credeva scelto dal destino per assumere la presidenza di Cuba, con il ritorno dell'isola ad un passato che è già solo storia; e ciascuno di questi leader si é dedicato, con maggior o minor zelo, a segare gli altri.

Il momento più propizio ha avuto luogo in occasione della crisi del campo socialista a causa della sue devastanti conseguenze a Cuba. Tuttavia, la chiamata all'unità è stata lanciata da Armando Perez Roura, un personaggio decisamente mediocre, e a lei hanno risposto un centinaio di organizzazioni, ma molte di più non hanno risposto. Come è sempre accaduto, le ambizioni personali hanno prevalso e il progetto d'unità morì sul nascere.

Un altro dei molti tentativi per raggiungere l'unità é stata la mostruosità di un Governo Costituzionale Cubano in esilio con un certo Rodolfo Nodal Tarafa come presidente. Come previsto, la maggior parte delle organizzazioni derisero questo "presidente" di paccottiglia. In un proclama emesso da questo "governo" si segnala come causa della disunione, l'esistenza di "... un esilio frammentato e diviso, che molto serve a meschini interessi, altri per desiderio di protagonismo, la maggior parte in qualità di utili idioti gestiti da temibili nemici...".

Il colmo, al momento, è che coloro che ingenuamente sostengono l'unità dell' "esilio", vale a dire coloro che negano il falso dogma di una presunta unità, sono accusati di agire sotto la guida del "intelligence cubana", con il che sono sicuramente chiuse tutte le porte di una utopica unità.

 

MITO 3: “La unidad del exilio cubano es indestructible”.

REALIDAD: La unidad del “exilio” no existe ni ha existido nunca. En los primeros años y de manera abierta (más sutil actualmente) las organizaciones de Miami estaban controladas totalmente por la CIA, que nunca permitió acciones que estuviesen fuera de su control. Posteriormente, las organizaciones proliferaron y por los años 80, sólo en Miami, su número ascendió a más de 500; cada dirigente se creyó elegido por el destino para asumir la presidencia de Cuba, con el regreso de la isla a un pasado que es ya solamente historia; y cada uno de estos dirigentes se dedicó, con mayor o menor ahínco, a serrucharle el piso a los demás.
El momento más propicio tuvo lugar en ocasión de la crisis del campo socialista debido a sus devastadoras consecuencias en Cuba. Sin embargo, la convocatoria a la unidad fue lanzada por Armando Pérez Roura, un personaje completamente mediocre, y a ella respondieron unas cien organizaciones, pero muchas más no respondieron. Como ha sucedido siempre, las ambiciones personales prevalecieron y el proyecto de unidad murió al nacer.
Otro de los muchos intentos por lograr la unidad fue el engendro de un Gobierno Constitucional Cubano en el exilio con un tal Rodolfo Nodal Tarafa como presidente. Como era de esperar, la mayoría de las organizaciones se burlaron de este “presidente” de pacotilla. En una proclama emitida por este “gobierno” se señalaba como causa de la desunión, la existencia de “…un exilio fragmentado y dividido, muchos sirviendo a intereses mezquinos, otros por afán de protagonismo, la gran mayoría en calidad de tontos útiles manejados por temibles enemigos…”.
El colmo, actualmente, es que aquellos que ingenuamente abogan por la unidad del “exilio”, es decir, aquellos que niegan el falso dogma de una supuesta unidad, son acusados de actuar bajo la orientación de la “inteligencia cubana”, con lo cual quedan cerradas definitivamente todas las puertas de una utópica unidad.