Il blocco a Cuba provoca perdite per 45

 

milioni di $ nel settore alimentare

 

 

23.09.2013 - Prensa Latina Tratto da http://www.cubasi.cu

 

 

L'industria alimentare cubana perde, ogni anno, circa 45 milioni di dollari per l'impossibilità di accedere al finanziamento bancario nord americano a causa del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti da più di mezzo secolo.
 
Secondo i dati forniti dall'Impresa Cubana  Importatrice di Alimenti, Alimport, il settore subisce ulteriori perdite, stimate in oltre 20 milioni di $, per non poter eseguire transazioni nella valuta statunitense.

Inoltre perde altri 10 milioni perché i trasferimenti originati sull'isola coinvolgono diverse banche per arrivare a destinazione, mentre i danni per il costo del trasporto delle merci  ha superato, l'anno scorso, i 28 milioni.

Si tenga conto che le navi che trasportano merci tra Cuba e gli Stati Uniti devono ritornare al porto settentrionale senza alcuna mercanzia, ciò che aumenta i costi.

Da parte sua, l'import-export di prodotti della pesca Caribex ha denunciato l'impossibilità di ubicare i prodotti cubani nel mercato statunitense, perché pagano alte tariffe doganali e dei prezzi di trasporto per collocare la sua mercanzia a destinazioni più lontane.

Solo a titolo di rilocalizzazione dei mercati per l'importazione di materie prime per confezionare contenitori e mantenere le produzioni si sono avute perdite di quasi tre milioni e mezzo di dollari.

Allo stesso modo i professionisti e specialisti del settore alimentare non hanno avuto la possibilità di partecipare a riunioni regionali, workshop e incontri con omologhi regionali.

Ogni anno, dal 1992 , Cuba presenta un rapporto alle Nazioni Unite contro il blocco. Storicamente, questo documento è stato approvato dalla maggior parte dei paesi membri di questa organizzazione.

Nel 2012,
188 nazioni hanno votato a favore della soppressione delle sanzioni unilaterali contro Cuba, mentre solo tre sono stati contrari e due si sono astenuti.

 

Bloqueo a Cuba provoca pérdidas de 45 millones en industria alimentaria

La industria alimentaria cubana pierde anualmente unos 45 millones de dólares por la imposibilidad de acceder al financiamiento de la banca norteamericana a causa del bloqueo económico, comercial y financiero impuesto por Estados Unidos hace más de medio siglo.
Según datos ofrecidos por la Empresa Cubana Importadora de Alimentos, Alimport, el sector sufre pérdidas adicionales estimadas en más de 20 millones de dólares por no poder realizar transacciones en la moneda estadounidense.
Además, pierde otros 10 millones debido a que las tranferencias originadas en la isla involucran a varios bancos para alcanzar su destino, mientras que las afectaciones por el costo de los fletes superó el pasado año los 28 millones.
Téngase en cuenta que los barcos que transportan carga entre Cuba y Estados Unidos deben retornan a puerto norteño sin mercancía alguna, lo que encarece los costos.
Por su parte, la importadora-exportadora de productos pesqueros Caribex denunció la imposibilidad de ubicar los productos cubanos en el mercado norteamericano, por lo que pagan elevados aranceles y precios de transportación para ubicar sus mercancías en destinos más lejanos.
Solo por concepto de reubicación de mercados para la importación de materias primas para confeccionar envases y conservar las producciones tuvieron perdidas cercanas a los tres millones y medio de dólares.
Asímismo, los profesionales y especialistas de la industria alimentaria no han tenido la posibilidad de participar en encuentros regionales, talleres y encuentros con homólogos de la región.
Cada año, desde 1992, Cuba presenta ante la ONU un informe contra el bloqueo. Históricamente, este documento ha sido aprobado por la mayoría de los países miembros de esa organización.
En el 2012, 188 naciones votaron a favor del levantamiento de la unilateral sanción a Cuba, mientras que solo tres manifestaron su oposición y dos se abstuvieron.
Prensa Latina Tomado de http://www.cubasi.cu