Il blocco degli USA e il suo impatto

 

sull’educazione cubana

 

 

 

24.10.2013 - Lissy Rodríguez Guerrero www.granma.cu

 

 

 

“Il costo del blocco imposto dagli Stati Uniti sull’educazione si traduce in perdite per il danno monetario e finanziario. L’impossibilità di esportare beni e servizi e di acquistare strumenti per la scuola da fornitori vicini, questo provoca un calo nell’accesso ai  mezzi didattici necessari per l’insegnamento  prescolare, elementare e speciale”, ha informato ieri, mercoledì 22,  in una conferenza stampa, Lisandro García Ramis, direttore dell’Istituto Centrale di Scienze Pedagogiche, del Ministero dell’Educazione.

L’elevato costo dell’importazione da lontani mercati  provoca difficoltà nell’ottenimento di strumenti e testi per l’insegnamento, nell’avviamento al lavoro, la geografia e la lingua inglese.

 

Quest’anno è stato possibile comprare solo cento modelli  per l’insegnamento delle scienze naturali nelle elementari, su seimila necessari; senza il danno dell’eccesso dei costi del noleggio delle navi si potevano comprare 1723 modelli.

 

I PC e gli apparecchi informatici sono vecchi, ha ammesso Lisandro García, che ha dichiarato che l’accesso a parti  e pezzi di ricambio per i computer è molto difficile, e che aumentano i costi del trasporto, Questo è un elemento importante se si valuta che un laboratorio delle scuole medie  costa tra 15000 e 20000 dollari.

 

Il blocco impedisce d’accedere a strumenti informatici per la produzione di multimedia che si potrebbero comprare dalle compagni nordamericane, se non fosse per le restrizioni esistenti.

 

Nell’insegnamento artistico e degli istruttori d’arte, i pregiudizi si vincolano all’impossibilità di comprare gli strumenti musicali e gli strumenti di audio, per  la totalità delle istituzioni di questo tipo,  ed è anche impossibile aggiustare gli strumenti specializzati per l’assenza di molti elementi, come per esempio le pelli per i tamburi batá. Mancano pianoforti e registratori e ugualmente, per le Belle Arti, mancano i materiali, imponendo così  norme di distribuzione limitata agli studenti di carta, cartoncino, matite, tempere o colori a olio per lo sviluppo delle loro abilità manuali.

 

Le misure disegnate per proibire lo sviluppo degli scambi scientifici e pedagogici tra studenti, docenti e istituzioni, apportano gravi danni, come la proibizione della diffusione dei risultati accademici e l’accesso alla letteratura statunitense.

 

I materiali per l’educazione stampati dalla casa editrice Pueblo y Educación sono proibiti negli Stati Uniti, ha detto ancora il rappresentante del  Ministero dell’Educazione.

 

L’impossibilità d’utilizzare il dollaro statunitense nel commercio estero ha apportato molte difficoltà nell’acquisto delle materie prime ed inoltre ha  provocato una spesa di più di un milione di dollari per il pagamento dei contenitori per il trasporto delle merci e per la  lontana ubicazione geografica dei mercati: questi articoli  comprati nel sud degli Stati Uniti,  costo sarebbero costati 543800 dollari.

 

Da un piano educativo, García Ramis ha sottolineato che l’impatto del blocco non è solo materiale, ma di concetto, e condiziona il lavoro educativo con la famiglia, con i maestri e gli alunni. 

 

A proposito delle alternative che si  utilizzano, ha riferito che si sta lottando per avere mercati sempre più vicini.