Lo storico  allegato di difesa del Leader

della Rivoluzione Fidel Castro
 

Ricordato “La storia mi assolverà” a 60 anni da quel discorso    

 

 

17 ottobre 2013 - www.granma.cu

 

 

Lo storico allegato del leader della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro, conosciuto come “La Storia mi assolverà”, è stato ricordato a 60 anni da quel discorso.

 

Il 16 ottobre del 1953,  il giovane avvocato Fidel Castro fu portato ammanettato e fortemente custodito nell’ospedale  Civile Saturnino Lora di Santiago di Cuba, nell’oriente dell’Isola.

 

Era il principale accusato nella  Causa 37 per l’assalto alla caserma  Moncada, la seconda fortezza militare del paese, realizzato il 26 di luglio di quell’anno con l’obiettivo di far cadere la  dittatura di Fulgencio Batista.

 

“La giustizia dev’essere molto malata per convocare illustri magistrati di un così alto tribunale a lavorare in una stanza d’ospedale”, disse allora l’accusato di fronte alla manovra del governo per allontanate dal processo attenzione e l’opinione pubblica.

  

La piccola stanza era piena di militari in atteggiamento ostile contro l’accusato, che assunse la sua stessa  difesa  e dimostrò quanto era iniqua l’accusa del pubblico ministero  di promuovere un’insurrezione  armata contro il governo costituito.

 

“In che paese vive lei signor pubblico ministero? Chi le ha detto che noi abbiamo promosso un sollevamento contro i poteri costituzionali dello Stato? (...) Costituzione legittima è quella che emana direttamente dal popolo sovrano”, espose nella sua difesa Fidel Castro.

 

Marta Rojas, giovane giornalista di Santiago de Cuba, che seguiva il processo, ha ricordato  nel quotidiano Granma che Fidel Castro, “con voce schietta ed energica” spiegò dettagliatamente il programma economico, politico  e sociale della Rivoluzione che lui stesso avrebbe  guidato pochi anni dopo.

 

Quello che si sarebbe chiamato il programma della Moncada, si riassumeva in temi basilari: una rivoluzione vera doveva risolvere il problema della terra, del industria, della casa, dell’educazione e della salute del popolo.

 

Annunciava lo sradicamento del latifondo e la confisca di tutti i beni ai corrotti di tutti i governi  e ai loro eredi.

 

Durante il processo per direttissima, Fidel Castro, sottolineò che l’apostolo José Martí era l’autore intellettuale dell’assalto alla Moncada,  perchè gli assaltanti avevano il proposito di rifondare la repubblica seguendo le sue idee.

 

Inoltre la politica cubana  sarebbe stata di stretta solidarietà con i popoli democratici del continente, e i perseguitati politici di sanguinose tirannie che opprimevano le nazioni sorelle avrebbero incontrato nell’Isola un generoso asilo.

 

La pubblica accusa chiese per lui 30 anni di reclusione e la condanna definitiva fu di 15 anni.

 

“Condannatemi, non importa! La storia mi assolverà!” , fu la sua stessa sentenza.