La Compagnia Bacardi – Bouteiller
 

Le Sugar Islands e il Rum

 

 

 

 

28 agosto 2013 - Hernando Calvo Ospina “Rum Bacardí: la guerra occulta” www.granma

 

 

A metà del XVIII secolo l’impero spagnolo decise che Cuba avrebbe prodotto solamente zucchero. Questa decisione fece sì che in tutta l’isola si svilupparono le piantagioni di canne da zucchero.

 

La Spagna voleva l’oro bianco e per ottenerlo si stavano sfruttando la fertilità della terra cubana e i corpi degli schiavi africani. La cupidigia della Corona spagnola, ebbe fortuna, e nel 1791 Cuba divenne il primo paese del mondo per la produzione e l’esportazione dello zucchero.

 

Nello stesso anno i machete degli schiavi di Haiti smisero di tagliare le canne e cominciarono a tagliare le teste dei loro padroni. Era la prima rivolta di massa degli schiavi negri nella storia. Tra i “signori” che vivevano nei Caraibi cominciò a circolare la voce che il rum consumato era il colpevole della diabolica insurrezione. Non c’erano altre spiegazioni.

 

Dietro lo zucchero veniva il rum. La Corona spagnola conosceva già il trucco con le merci, conosciuto come protezionismo, grazie al quale gravava fortemente l’esportazione della grappa cubana perché la produzione della Spagna non avesse concorrenti.

 

Questa politica però cambiò radicalmente nel 1796, quando si notò l’errore che si stava commettendo. Cuba allora, con una materia prima che si otteneva in grandi quantità, economica e di eccellente qualità, fece sì che francesi e inglesi buoni conoscitori della tecnica di fabbricazione del rum venissero nell’isola e non andassero nelle isole vicine. 

 

 

Gli Stati Uniti quasi rovinano i Bacardí

 

 

Nel 1830, sedotti dall’incremento commerciale che si stava sviluppando nella provincia orientale, desiderosi di fare fortuna rapidamente, giunsero a Santiago di Cuba i fratelli Bacardí – Mazò, provenienti da Sitges in provincia di Barcellona, l’antico principato di Catalogna. I registri commerciale dell’epoca, del febbraio 1841, dicono che i fratelli apersero un negozio dove vendevano viveri, articoli di ferramenta, vestiti e liquori.*(1) Tre anni dopo, davanti a un notaio pubblico, fu iscritta nei registri la “Sociedad Facundo Bacardí & Cía” che vendeva articoli per la confezione dei capi di abbigliamento.

 

Nel bel mezzo dell’abbondanza, quando meno era prevedibile, cioè nel 1857, l’economia cubana sofferse un colpo tremendo e perse il commercio con la Francia e la Germania che cominciavano a produrre lo zucchero di barbabietola. Approfittando della situazione gli Stati Uniti divennero il primo compratore di zucchero, imponendo i propri criteri che includevano la caduta del prezzo nel settore.

 

Si può supporre che i Bacardí e tutti gli altri mercati maledivano il cattivo vicino del nord.

 

Pochi commercianti si salvarono dalla totale rovina. Tra i risparmiati ci furono i Bacardí. Il loro “salvagente” fu la fortuna di Lucia Victoria Moreau che si sposò a Cuba con Facundo Bacardí - Mazó e anche alla fortuna portata dalla coppia Arabitg – Astié, che era vincolata al futuro dei Bacardí, poiché i due erano il padrino e la madrina di battesimo di due di loro. L’appoggio finanziario e la stabilità costante del prezzo del rum e degli altri liquori in commercio spinsero il giovane José Bacardí – Mazó, ad iniziarne la produzione e la vendita.