Omaggio al Signore

dell’Avanguardia

 

 

29 ottobre 2013 - Lorena Sánchez García www.granma.cu

 

 

Ancora una volta, in tutta Cuba, centinaia di migliaia di cubani hanno raggiunto i fumi e le coste dell’Isola per rendere omaggio al Signore dell’Avanguardia, il Comandante Camilo Cienfuegos, in occasione del  54º anniversario della sua scomparsa fisica.

 

Dalla spianata di Piazza della Rivoluzione José Martí, a L’Avana, sono partite nel pomeriggio di ieri, differenti generazioni di cubani con i loro fiori nelle mani,  tutti diretti al Malecón, come parte del tradizionale omaggio di ogni 28 ottobre.

 

Prima di cominciare il corteo, si è svolta una cerimonia politica presieduta da  Mercedes López Acea, prima segretaria del Partito a L’Avana e dal Generale di Corpo dell’ Esercito, Ramón Espinosa Martín, vice ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), tutti e due membri del Burò Politico.

 

Yoland Stefany Castanedo Chapotín, alunno della Scuola Militare Camilo Cienfuegos, di Guanabacoa, ha ratificato alla folla riunita la disposizione dei suoi compagni di continuare con l’esempio dell’Eroe di Yaguajay.

 

Nell’ambito della commemorazione sono stati presentati i delegati delle FAR e del ministero degli Interni al 18º Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, che si svolgerà nel mese di dicembre in Ecuador.

 

 

Onorato Camilo Cienfuegos a Yaguajay

 

 

Sotto una pioggerella insistente, la popolazione di questa città ha reso omaggio al Comandante Camilo Cienfuegos, nel 54º  anniversario della sua scomparsa fisica.

 

Una folla guidata da José Ramón Monteagudo Ruiz, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e primo segretario di questa organizzazione nella provincia di Sancti Spíritus, ha percorso le strade della città sino a monumento che onora il capo guerrigliero che liberò la località, il 31 dicembre del 1958.

 

Simultaneamente, gli alunni della Scuola Militare Camilo Cienfuegos, di Sancti Spíritus, hanno realizzato una guardia d’onore nel Mausoleo del Fronte Nord di Las Villas, dove riposano i resti dei 44 combattenti morti durante le gesta o deceduti dopo il trionfo della Rivoluzione.

 

Il mausoleo forma parte del complesso monumentale costruito nel 1989. nel quale risaltano il Museo, la Piazza e la statua di Camino.

 

Com’è tradizione, in ogni  municipio la popolazione ha posto i fiori nel mare e nei  fiumi per ricordare il ribelle della spedizione del Granma, il Comandante della Colonna degli invasori  Antonio Maceo, e il capo del Fronte Nord di Las Villas, costituito nell’ottobre del 1958.

 

 

Camilo, simbolo di fiducia e di fede
 
Oggi, 28  ottobre, riempiremo i fiumi e il mare di fiori per Camilo.

 

 

28 ottobre 2013 - www.granma.cu

 

 

Come negli anni scorsi renderemo omaggio a chi avevamo deciso  dal primo giorno che sarebbe stato eterno, come eterno è il simbolo del suo esempio.

 

Il Che suo amico e compagno lo aveva definito così:

 

(..) Quel “Vado bene Camilo?” di Fidel, quando chiese  a Camilo, nella Città Militare nei primi giorni o il primo giorno del suo arrivo a L’Avana, non è una domanda casuale fatta a un uomo che casualmente gli stava al fianco: era la domanda fatta ad un uomo che meritava la totale fiducia di Fidel, per il quale lui sentiva, forse più che in tutti noi, una fiducia e una fede assoluta.

Quella domanda è tutta un simbolo, un simbolo di quello che significherà Camilo.

 

Ernesto Che Guevara
28 ottobre del 1964

 

 

 

QUESTA TRUPPA A-1

ARRIVERÀ ALLA SUA META

 

 

29.08.2013 - Periódico Revolución, 19 novembre di 1959 www.juventudrebelde.cu

 

 

Così assicurò il Comandante Camilo Cienfuegos al Capo della Rivoluzione sull'ordine dell'Invasione verso Occidente, che partì da El Salto, Sierra Maestra, il 21 agosto 1958

« (…) Arriveremo a Pinar... del Río, gli uomini sono decisi, in nessun momento si è indebolita la volontà né il coraggio, quanto più erano la fame, il sonno, il pericolo, più eravamo decisi. Questa è una truppa A-1 e arriverà alla sua meta».


Così assicurò a Fidel - capo dell'Esercito Ribelle - il 9 ottobre 1958, dalle pianure di Santa Clara, il Comandante Camilo Cienfuegos - al fronte della Colonna No. 2 Antonio Maceo -, in una relazione sulle incidenze nel compimento dell'ordine di Invasione verso Occidente. La sua colonna partì da El Salto, Sierra Maestra, il 21 agosto di quell'anno, cinquantacinque anni fa.


«Baciai la terra di Villa Clara, tutti gli uomini che componevano la truppa erano allegri. Una piccola parte della nostra missione era compiuta. Camagüey rimaneva indietro con le sue ore difficili e le sue ore di fame (…) Con questo raggiungevamo uno dei più grandi trionfi nell'ordine militare rivoluzionario, poiché nonostante le numerose forze dell'esercito della tirannia per cercare di sterminarci, avevamo attraversato il lungo percorso da Oriente fino a Las Villas, con tre sole perdite».


Al principio, Camilo raccontava Fidel i principali contrattempi della strada: «Oggi, dopo essere penetrati in 50 chilometri nella provincia di Las Villas e avere incontrato in questa zona nord un accampamento ribelle ben organizzato (…) si presenta l'opportunità di fare la relazione che un momento fa deve essere arrivata nelle sue mani (…).


« (…) Da quando siamo usciti dalla zona del Cauto con rotta verso Occidente, abbiamo camminato senza riposare una sola notte, quaranta giornate, molte di esse senza guide, con la costa meridionale come orientamento e una bussola per guida. Il viaggio per quella costa fu disastroso, per quindici giorni marciammo con l'acqua e il fango fino alle ginocchia, ogni notte eludendo imboscate e truppe situate negli attraversamenti che dovevamo fare (…).


(…) In trentuno giorni che è durato il viaggio per la provincia di Camagüey, mangiammo solamente undici volte (…) dopo quattro giorni senza aver trovato alcun alimento, dovemmo mangiarci una giumenta cruda e senza sale, la migliore del nostra già povera cavalleria. La quasi la totalità degli animali erano rimasti nei pantani della costa meridionale (…)». E precisava: «Durante l'attraversamento di Camagüey abbiamo avuto un totale di tre incontri con l'esercito della tirannia (…)».

 


È STATO L'ULTIMO E IL PRIMO

 


Camilo fu, alla fine del 1956, uno degli ultimi uomini accettati per completare l’elenco segreto della rischiosa spedizione dello yacht Granma, avvenimento che anni dopo il Che avrebbe definito davanti a Raúl come «l'avventura del secolo».


Riuscì a essere spedizionario dopo una grande insistenza da parte sua, e grazie anche alla ferma gestione di un compagno già arruolato nell’impresa che si preparava.


È certo che il giovane Cienfuegos arrivò un po' tardi, non prese parte alle azioni del 26 luglio 1953, né fu inviato in Messico da nessun gruppo rivoluzionario di quelli situati a Cuba o negli Stati Uniti, come è successo in una buona parte dei casi. Il suo unico avallo era una ferita in una manifestazione antibatistiana di strada e la sua risoluta disposizione a incorporarsi alla lotta.


La presenza di Camilo tra i barbudos della Sierra Maestra al comando di Fidel, non è semplicemente un'ironia della vita, né un colpo di fortuna, né un proposito del caso o del destino, ma è dovuta al fatto che il magrolino e allora sconosciuto giovane abitante di La Habana, figlio di spagnoli, come José Martí, si guadagnò quel posto a forza di coraggio, intelligenza, audacia e sacrificio.


Non c'è da stupirsi se lo stesso Comandante Ernesto Guevara, nel prologo al suo libro “La guerra di guerriglie”, disse che Camilo fu «il più grande capo guerrigliero che ha avuto questa rivoluzione, il rivoluzionario senza macchia, l'amico fraterno (…)».


Quel 21 agosto 1958 Camilo partì dalle montagne con 92 uomini e 85 armi, per realizzare un'impresa guerrigliera. Dopo molteplici traversie, e persino colpita dal ciclone Hilda, la truppa d’invasione che avrebbe ripetuto la prodezza del Titano di Bronzo del 1896, diede segni di straordinario eroismo e penetrò travolgentemente in territorio villareño (di Las Villas).


Fu il primo degli ufficiali ribelli della Sierra Maestra a scendere a combattere in pianura, già completamente trasformato in una leggenda. E risultò essere il primo capo guerrigliero che arrivò da Las Villas, il 7 ottobre 1958, perché il Che, suo fratello della guerra, arrivò dopo una settimana. Fu anche il primo a prendere un Reggimento, quello di Matanzas, il 2 gennaio 1959, e il primo ad arrivare a La Habana, quello stesso giorno alle due del pomeriggio, quando entrò nell'accampamento di Columbia.


Con numerose azioni di combattimento nel fronte di Las Villas anche reso possibile l'unità delle diverse forze rivoluzionarie. Dal 21 al 31 dicembre, Camilo conseguì la resa della guarnigione di Yaguajay, importante enclave della strategia militare batistiana in quella zona, e contribuì così al crollo della tirannia.


Alcuni dei suoi compagni d’armi dell'invasione hanno detto che Camilo camminò, come capo, da una punta all'altra, tre volte più di loro. Che percorse, per stimolarli, dall'avanguardia fino all'ultimo posto della retroguardia. E il giorno 8 gennaio 1959 accompagnò Fidel nell'entrata trionfale a La Habana, in un'emblematica immagine, che è quella del trionfo rivoluzionario, che ha girato il mondo.

 

 


6 febbraio: anniversario della nascita

 

di Camilo Cienfuegos Gorriaran

 

 

5.02.2013 -  fonte guida turistica ‘CUBA’ di Gianfranco Ginestri, editore Moizzi www.granma.cu

 

 

“K-100-Fuegos”: così si firmava scherzosamente (era un tipo sempre allegro, burlone e sorridente) il Comandante Camilo Cienfuegos Gorriaran, liberatore dell’Avana assieme a Guevara dopo la fuga del dittatore Batista, il 1° Gennaio 1959.

 

Nato nel popolare quartiere Lawton dell’Avana il 6 febbraio 1932 (quindi 4 anni più giovane del “Che” e 6 anni più giovane di Fidel) da ragazzo Camilo era stato sarto-operaio assieme ai genitori e redattore del giornale antifascista avanero “Lidice” col fratello maggiore Osmany.

 

Emigrò ventenne negli Stati Uniti dove si sposò con l’infermiera salvadoregna Isabel Blandòn. Dagli Usa, nel maggio 1956, raggiunse Fidel a Città del Messico per essere arruolato nella spedizione degli 82 partigiani antibatistiani che partirono per Cuba col battello Granma nel novembre-dicembre 1956.

 

Successivamente Camilo si distinse per il suo enorme coraggio sulla Sierra Maestra Cubana nel biennio 1957-58: da soldato semplice in poco tempo diventò comandante di una delle più ardite colonne dell’Esercito Ribelle: la n. “2” dedicata ad Antonio Maceo.

 

E a soli 26 anni, grazie alla sua popolarità, subito dopo la vittoria della Revoluciòn, divenne il capo di stato maggiore di tutto l’Esercito Ribelle, ma pochi mesi dopo (28 ottobre 1959) il suo piccolo aereo di ritorno da Camaguey cadde nell’Oceano Atlantico durante un uragano e il suo corpo non venne mai più ritrovato.

 

Varie scuole sono ora a lui intitolate (soprattutto le scuole militari) e la sua foto appare in molte case cubane, assieme a quella del “Che”.

 

A Cuba è d’uso che, il giorno della ricorrenza della sua morte, i bambini gettino in mare, o in fiume, o in un lago, un fiore per ricordarlo: “Una flor para Camilo”.

 

Attualmente in Italia c’è poco su di lui: esiste solo un video-libro ad egli dedicato, dal titolo: “Camilo, un tempo sei stato comandante: vita e lotta di Camilo Cienfuegos”, della Casa Editrice “Il Papiro” di Via Monte Sabotino 34, cap 20099, Sesto San Giovanni (Milano). A Cuba i libri dedicati a Camilo sono scritti quasi tutti dal generale William Galvez Rodriguez, che fu un suo ufficiale: il più importante è intitolato “Camilo, seNor de la vanguardia”, di 600 pagine, edito la prima volta nel 1979 per la Editorial de Ciencias Sociales de La Habana. Attualmente nelle librerie dell’Avana è in commercio anche il grazioso album a fumetti “100 momentos en la vida de Camilo Cienfuegos”, di 30 pagine, scritto dal giornalista Victor Perez-Galdos Ortiz, e disegnato dal pittore Manuel Fernandez Malagon, edito nel 1999 dalla Editorial Pablo de la Torriente, con sede all’Avana. Infine nel 2001 è uscito a Cuba un Cd-Rom multimediale sulla sua vita e l’opera di Camilo dal titolo “K-100-Fuegos: Señor de la Vanguardia”, con otto capitoli, 2000 foto, e tanti inediti, redatto dal Joven Club de Computacion del Municipio di Yaguajay e dal Museo Memoriale Nazionale Camilo Cienfuegos Gorriaran, situato a Yaguajay, in provincia di Sancti Spiritus. In questa località egli alla fine del 1958 comandò la sua Colonna Rebelde n. 2 prima di liberare l’Avana Capitale.

 

In questa zona il 28 ottobre 1959 il suo aereo precipitò in mare per colpa di un uragano, e il suo corpo scomparve per sempre: ecco le motivazioni che giustificano qui la presenza del memoriale in omaggio a Camilo. (All’Avana c’è un museo su di lui nella casa natale di Calle Pocito 228 angolo Calle Lawton).

 

Per ulteriori informazioni vedasi il seguente interessantissimo e informatissimo sito web cubano: http://granma.co.cu/temas1/index.html