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“Non vogliamo amnistia al
prezzo del disonore!” |
16 maggio 2013 - La Prigione Fecunda www.granma.cu
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Di fronte alla pressione che le masse popolari esercitarono contro la dittatura di Fulgencio Batista, il 15 maggio del 1955 furono posti in libertà Fidel Castro e altri 28 assaltanti delle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes, nell’oriente cubano.
La dittatura pretese di piegare la volontà degli attaccanti della caserma Moncada in cambio dell’amnistia, ma la risposta del leader fu tagliente: “Non voglia amnistie al prezzo del disnoore (...) Mille anni carcere prima del sacrificio del decoro”.
In 19 mesi di reclusione Fidel ricostruì il testo del suo allegato di autodifesa e riorganizzò il Movimento 26 di Luglio, perchè, come scrisse in una delle sue lettere a Melba e ad Haydée: “Senza movimento di massa non c’è Rivoluzione”.
Per il resto dei combattenti di quelle gesta, la prigione nell’Isola de Pinos fu una tappa di consolidamento ideologico attraverso la scuola politica “Abel Santamaria”, creata per loro come forma di preparazione per la lotta futura.
Già in libertà, in una conferenza stampa nella stessa Isla de Pinos, Fidel dichiaro: “La nostra libertà non sarà né di festa né di riposo, ma di lotta e di dovere!”.
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