La morte di due valorosi 

giovani rivoluzionari

 

 

10 luglio 2013 - www.granma.cu

 

 

Il 10 luglio del 1958, le forze  repressive della dittatura di Fulgencio Batista assassinarono  Pedro Martínez Brito e José (Tato) Rodríguez Vedo, combattenti del Direttorio Rivoluzionario 13 Marzo.

 

Pedro Martínez Brito aveva solo 22 anni e la sua storia rivoluzionaria come dirigente studentesco era impressionante.  Vicepresidente della FEU, fu membro del gruppo guidato da  José Antonio Echeverría che occupò l’emittente Radio Reloj quando fu assaltato il  Palazzo Presidenziale il 13 marzo del 1957, e partecipò a molte altre missioni del Direttorio, fuori e dentro Cuba.

 

José (Tato) Rodríguez Vedo si era fatto notare a sua volta a 19 anni nelle lotte studentesche e dovette andare in esilio dopo un dura persecuzione; tornato a Cuba continuò le sue attività rivoluzionarie per far cadere la tirannia.

 

All’alba di quel 10 luglio, decine di poliziotti circondarono un edificio nel Vedano, un quartiere  centrale della capitale, in calle B, dove i giovani risiedevano clandestinamente.  Come unica opzione si lanciarono da una finestra del terzo piano,  Rodríguez Vedo è scoperto mentre salta e muore abbattuto da una raffica dei sicari.

 

Martínez Brito riesce  a raggiungere una terrazza vicina, ma nel strada viene scoperto, condotto di nuovo nell’appartamento e assassinato.  

 

I loro cadaveri furono trascinati  fuori dall’edificio tra lo sbalordimento e l’ira dei vicini.