Messaggio della UPEC al quotidiano Granma nel
suo 48º anniversario
07.10 - Come risultato della fusione dei
quotidiani Hoy e Revolución, la mattina del 4
ottobre del 1965 circolò la prima edizione di
Granma, come organo ufficiale del Comitato
Centrale del Partito Comunista di Cuba, che era
stato proclamato il giorno precedente, durante
la sua costituzione. Oggi è giunto al suo 48º
compleanno.
Simbolo del concetto rivoluzionario dei nuovi
tempi, Granma è rimasto in tutti questi anni a
lato del nostro popolo e delle cause giuste del
mondo.
Oggi un collettivo rinnovato agisce con il
sindacato, nello sforzo di realizzare un
giornalismo oggigiorno più professionale e di
provata qualità.
Granma è espressione eloquente degli ideali
della Rivoluzione, dei suoi leaders e del popolo
ed è un riferimento per sapere dove si dirige la
bussola della nostra società, con un forte
compromesso con i suoi lettori che precisano e
incitano con lettere, posta elettronica e
commenti nella sua pagina web (i tempi sono
diversi e oggi si deve stare a tono con questi),
per realizzare un giornalismo reale, onesto, che
si abbellisca con la verità e lo possa ottenere
con ali e colori, come consigliava il nostro
José Martí.
Ai lavoratori del quotidiano Grama, ai suoi
dirigenti e alle organizzazioni come la UPEC e
il sindacato, reiteriamo la nostra fiducia di
vederli sempre in prima linea in questa nuova
tappa di consolidamento di un giornalismo
creativo e d’appoggio al socialismo prospero e
sostenibile che costruiamo tra tutti.
Presidenza e Comitato Nazionale della la UPEC. |
Il 3 ottobre si compie un nuovo anniversario della nascita del quotidiano Granma. Non conosciamo altri giornali sorti al calore di fatti così trascendentali nella vita di un paese come furono per i cubani la costituzione del Partito Comunista di Cuba, la presentazione dei membri del Comitato Centrale, la Segreteria e il Burò Politico del Partito e la lettera che il Che scrisse a Fidel rivelandogli la volontà di svolgere il suo impegno internazionalista e rivoluzionario in altre terre del mondo, notizie che quel giorno del 1965, in una cerimonia solenne svolta nel teatro Chaplin (oggi Karl Marx), l’eletto primo segretario del Partito, Fidel Castro, fece conoscere al mondo.
Quando terminò l’importante cerimonia, Fidel e i membri del Burò Politico e della segretaria del Comitato Centrale, andarono alla redazione del nuovo quotidiano Granma, che si trovava in Prado e Teniente Rey, dove c’era prima la redazione di Noticias de Hoy, e incontrarono il direttore Isidoro Malmierca, i giornalisti e i lavoratori.
Quei momenti furono dedicati a un omaggio di saluto, rispetto e affetto a Blas Roca, direttore di Hoy, giornale fuso con il quotidiano Revolución, e con le risorse tecniche e i lavoratori, fu creata la nuova tipografia.
Le parole incisive di Fidel sottolinearono la fiducia che la Rivoluzione e il Partito depositavano in ognuno di noi per fare un quotidiano di Partito del popolo e per il popolo, simbolo del nostro concetto rivoluzionario e del nostro cammino.
Il breve, cordiale e stimolante incontro animò il lavoro di tutti.
C’erano Enrique Mesa, Gabriel Molina, Ricardo Sáenz e Joaquín Oramas battendo i tasti delle loro macchine in gran fretta, e nel suo dipartimento Daniel Reguera che rivedeva le note dello sport. I fotografi Miralles, Pildain e Beruvides sviluppavano nel laboratorio le loro foto, mentre il vecchio Landrián e Luis elaboravano le registrazioni. Su un tavolo da disegno, Jacques Brouté disegnava le pagine e il caricaturista Horacio lo aiutava.
Il direttore Malmierca controllava le fotografie, leggeva accuratamente ogni cartella, modificava titoli e nelle prove di stampa ripuliva paragrafi e righe.
Alla fine lo sforzo che facemmo tutti si concluse nella rotativa, quando il capa della macchina aggiustò l’ultima lettera.
All’alba del 4 ottobre era pronto il primo numero del Granma e il direttore lo controllò accuratamente, poi diede l’ordine di stampare.
I cilindri della rotativa non smisero di girare sino a stampare l’incredibile quantità di 498.784 copie, molte migliaia più delle copie stampate di una ventina di quotidiani della capitale prima del 1959.
Il giornale di 12 pagine conteneva 31 fotografie e questo dimostra l’importanza che Granma ha dato al forotoreportage, mostrando l’opera in costante sviluppo della Rivoluzione, il suo internazionalismo e la sua solidarietà.
Alcuni giorni dopo Granma si trasferì nell’edificio che si trova in Territorial y General Suárez, vicino a Piazza della Rivoluzione, costruito da Sergio Carbó per la redazione di Prensa Libre, e dove, dopo il trionfo della Rivoluzione si era stabilita la redazione del quotidiano Revolución.
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