Miguel Díaz-Canel: la società
deve collaborare all’educazione
03.09 -
“La famiglia deve esaltare il
lavoro dei maestri che affrontano in ogni aula le diversità
della società”, ha detto ieri il primo vicepresidente cubano,
Miguel Díaz-Canel, durante la cerimonia per l’inizio del nuovo
anno scolastico.
Díaz-Canel ha commentato che ogni
aula è una piccola espressione della società cubana attuale.
“Lì ci sono i figli dei
lavoratori, dei medici, dei professionisti, degli intellettuali,
dei lavoratori indipendenti... per questo l’educazione degli
studenti non può ricadere solo sulla scuola. La società e la
famiglia hanno responsabilità in questa formazione”, ha
aggiunto.
Parlando del corso che comincia
ha considerato che “sarà per educare e insegnare, oltre che per
istruire, ma che l’essenziale dev’essere la preparazione dei
docenti”.
“Per varie circostanze, ha
spiegato, in occasioni esiste insoddisfazione e preoccupazione
della popolazione sulla qualità degli insegnanti. In
un’educazione di massa come questa, altamente inclusiva come la
nostra, necessitiamo molti maestri e non sempre abbiamo avuto
questa disposizione per la carriera pedagogica”, ha detto
ancora.
Diaz Canel ha sottolineato che
sono state prese varie misure, come il riscatto delle scuole di
pedagogia e il miglioramento della qualità per l’ingresso
all’educazione superiore.
“In queste facoltà inoltre c’è un
incremento delle iscrizioni che, anche se non sono tutte quelle
che necessitiamo, permette che quasi tutte le province abbiano
maestri molto ben preparati”, ha concluso. |
Le statistiche
dell’insegnamento generale riportano più di 1,8 milioni di alunni, ma tutti
sappiamo che nella pratica da questo lunedì saremo noi cubani che andremo
nelle aule saremo molti di più.
Assieme a questa
cifra data ufficialmente dalla ministra d’Educazione Ena Elsa Velázquez
Cobiella, il nuovo anno scolastico mostrerà un’altra volta la magica
capacità di trascinare verso le scuole migliaia di genitori, nonni, fratelli
o sorelle, stringendo la mano alla bambina o al bambino che inizia ad
apprendere, al più piccolo membro della famiglia, che cresce.
Giornate di
crescente collaborazione sono servite per foderare i libri e i quaderni,
preparare gli zaini, pulire le scarpe alla perfezione, controllare
l’uniforme e il fazzoletto, sottolineare il rispetto verso gli altri, le
forme d’espressione e di condotta che devono distinguere sempre una società
come la nostra.
Cercate una
cartina dell’Arcipelago e tentate di ubicarvi i circa 10.400 punti che sono
la quantità dei centri docenti che oggi aprono le porte alla luce del
sapere.
Se ci riuscite
allora immaginate quanti maestri, direttori, bibliotecari, istruttori e
personale ausiliare in generale rendono possibile il funzionamento del
processo docente educativo in questa enorme rete di scuole.
L’anno
scolastico, l’educazione tutta, è una cosa davvero grande che coinvolge
milioni di persone, di volontà, di risorse materiali e finanziarie.
Per questo, da
questo lunedì, le aule non vedranno solo il milione 840.000 nomi segnati nei
registri. In qualche modo saremo vincolati ai banchi e alla lavagna, un
numero molto più alto di cubani appartenenti ad un arcobaleno generazionale
che esiste grazie ad un’educazione con uno spazio per tutti, adatta al
miglioramento dell’essere umano.
Oggi iniziano le
lezioni per un milione 840.000 alunni cubani
Un milione
840.000 studenti dell’insegnamento generale oggi cominciano il corso scolare
2013-2014, ha informato la la ministra d’Educazione di Cuba, Ena Elsa
Velázquez.
Parlando nel
programma radiotelevisivo “Mesa Redonda”, la titolare ha riferito che oggi,
2 settembre, si apre un totale di 10.402 centri.
I maestri
disponibili sono il 95,1%, un numero più alto di quello del corso
precedente, ma non sufficiente, ha spiegato, e quindi per far sì che si
coprano tutte le lezioni, si stanno applicando alternative con insegnanti a
contratto.
Ena Elsa
Velázquez ha detto che il proposito essenziale del suo Ministero è offrire
un corso di maggior qualità, evidenziando non solo la trasmissione della
conoscenza, ma l’educazione del senso più ampio della parola.
Tra le priorità
ci sono la formazione e la preparazione del personale docente, la battaglia
contro le indiscipline, le illegalità e i fatti di corruzione.
“Il flagello
della frode è stato presente in alcune delle nostre scuole e vi hanno
partecipato anche alcuni insegnanti”, ha segnalato, attribuendo questa
realtà alla mancanza di qualità nella formazione dei valori.
“Combatteremo
contro queste manifestazioni”, ha detto. Un obiettivo imminente dev’essere
il recupero della salute morale degli educatori nei luoghi lì dove è stata
danneggiata proprio da questi fatti”.
“Dobbiamo anche
garantire che le scuole inizino il corso senza rischi per la salute”, ha
detto, riferendosi ad alcune situazioni epidemiologiche.
“Per questo,
Salute Pubblica ha la responsabilità di garantire i centri docenti”, ha
precisato, aggiungendo che sono state garantite risorse importanti per
proteggere la salute.
Odalys García,
direttrice nazionale d’Educazione Elementare ha annunciato che continueranno
le modifiche al programma di matematica, per superare le difficoltà
incontrate nell’insegnamento di questa materia.
“Rinforzeremo
anche l’inglese, rispondendo al reclamo di genitori e alunni, e continueremo
con le lezioni televisive di questa lingua. Vogliamo anche iniziare nella
Facoltà di Pedagogia una specialità per formare insegnanti che insegnino
questa lingua nelle scuole elementari.
Zoe la Red,
direttrice nazionale d’Educazione per le Scuole Medie, ha sottolineato la
ripresa del insegnamento del disegno in questo livello d’insegnamento e le
modifiche al piano di studi d’informatica, che metterà una maggiore enfasi
nell’utilizzo delle nuove tecnologie del informazione.
INIZIA OGGI A CUBA NUOVO ANNO SCOLASTICO
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Cuba inizia oggi l’anno scolastico 2013-2014, e le aule in tutta l’Isola si aprono per accogliere circa due milioni di studenti dell’insegnamento generale e duecentomila gio...vani dell’educazione universitaria.
Elevare il livello del processo docente-educativo, coinvolgere maggiormente la famiglia, promuovere la formazione di valori civici, sono tra gli obiettivi del nuovo anno scolastico, secondo le autorità del Ministero dell’Educazione.
Concluse le vacanze estive, le mattine di questa capitale recuperano la loro dinamica quotidiana con la presenza di migliaia di scolari che si recano ai loro centri di studio.
Riparazioni di scuole, sistemazioni di uniformi, preparazione del materiale didattico sono state le attività delle ultime giornate in un paese che, benché limitato quanto a risorse, dedica primaria attenzione all’educazione.
Al trionfo della rivoluzione capeggiata da Fidel Castro, nel gennaio 1959, a Cuba c’era un milione di analfabeti, 600.000 bambini senza aule e quasi 10.000 maestri senza impiego.
In quello stesso anno, si crearono 10.000 nuove aule, la maggioranza in isolate zone rurali dove non era mai esistita una scuola e centinaia di giovani si formarono come maestri volontari.
Caserme militari della dittatura di Fulgencio Batista, dove si torturava e assassinava, si trasformarono in centri di insegnamento.
Nel mentre, migliaia di adolescenti entrarono in programmi di borse di studio nei quali si formò buona parte della forza tecnico-lavorativa della nazione.
Quella prima offensiva contro l’ignoranza si concluse con la Campagna di Alfabetizzazione.
Muniti di lanterne e manuali, gli alfabetizzatori arrivarono nei più reconditi angoli dal paese a dispetto del problema delle bande controrivoluzionarie armate dagli Stati Uniti che causarono la morte di maestri ed alunni.
Di allora,l’Isola è avanzata nei suoi programmi educativi. Cuba occupa il 14° posto nel mondo nell’Indice di Sviluppo dell’Educazione per Tutti.
Durante tutti questi anni Cuba ha messo a disposizione del mondo i suoi avanzamenti in materia educativa.
In diverse latitudini del pianeta migliaia di persone hanno imparato a leggere e a scrivere mediante i programmi cubani di alfabetizzazione “Yo, si puedo”( Io, sì posso), “Ya puedo leer y escribir” (Posso già leggere e scrivere) e “Yo, si puedo seguir” (Io, sì posso continuare).
Alle aule dell’Isola si presentano anche numerosi studenti stranieri. Dal 1961 fino al 2011, si sono laureati in università del paese più di 35.000 giovani di 129 paesi.
Questo lunedì si uniscono anche 85.871 studenti di Scienze Mediche, 10.000 dei quali provengono da altri paesi, come ha informato il Ministero della Salute Pubblica. |