Roberto Smith ha assunto le funzioni come nuovo presidente dell’Istituto Cubano dell’Arte e dell’ Industria Cinematografica (ICAIC), emblematica istituzione culturale immersa in una complessa ristrutturazione.
Finora vice presidente per l’Informazione dell’Icaic, psicologo di formazione legato all’istituzione dal 1979, succede in questa funzione a Omar González.
Fonti dell’Istituzione hanno confermato questo cambiamento a Prensa Latina prima che la pubblicazione digitale La Jiribilla, del Ministero della Cultura, presentasse il nuovo presidente del cinema cubano.
Smith si considera “un uomo di cinema”, e la sua esperienza nella distribuzione e nello scambio con i media potrà essergli utile in tempi di cambiamento nella cosiddetta casa del cinema cubano.
A questo riguardo, ha assicurato che il processo di trasformazione dell’Icaic va oltre l’istituzione e cerca proposte di sviluppo per tutto il cinema cubano, in un esercizio di riflessione collettiva.
“La nostra missione è continuare a lavorare in questa direzione, favorendo il dialogo, stimolando la partecipazione di tutte e tutti”, ha assicurato Smith a La Jiribilla.
Questo gruppo lavora da marzo scorso, include i creatori di tipo indipendente e stimola il talento, difendendo il compromesso sociale e culturale promosso dall’Icaic dalla sua fondazione nel 1959.
“In questo momento, in una crisi di sviluppo, (il cinema cubano), deve liberare le sue potenzialità produttive ed artistiche”, ha enfatizzato Smith, interessato anche a promuovere il buon gusto filmico.
Contro questo obiettivo educativo attenta il cattivo stato della maggioranza dei 257 cinema che funzionano attualmente a Cuba, in svantaggio rispetto alle sale private di proiezione che attualmente proliferano, comprese molte con tecnologia 3D.
“Saranno necessarie altre fonti di finanziamento e, tra queste, le coproduzioni che non attentino alla sovranità e la qualità dell'opera cinematografica”, ha aggiunto.
In questa direzione emerge l’esigenza di una sorte di Legge del Cinema, con normative giuridiche che ordinino e assicurino la produzione cinematografica nazionale secondo le sue caratteristiche e necessità.