Cultura

 

 

L’Arte sovversiva inonda i canali

della 55ª Biennale di Venezia
 

 

 

3.06.2013 - Charly Morales Valido  www.granma.cu

 

La scommessa sull’arte sovversiva caratterizza la 55ª Biennale di Venezia, che ha aperto i suoi 89 padiglioni, tra i quali va segnalata l’anarchica proposta di Cuba.

La rappresentazione cubana è sbarcata a Piazza San Marco con una mostra significativamente intitolata “La perversione del classico: anarchia dei rapporti con sguardi non esenti di sarcasmo”.

Cuba partecipa con gli artisti Sandra Ramos, Antonio Eligio Fernández, Nelson y Liudmila, Lázaro Saavedra y María Magdalena Campos, auspicati dal Centro d’Arte Contemporanea Wifredo Lam.

Giungono con l’idea di realizzare un dialogo coerente con opere dell’arta romana, e da lì il carattere strategico del padiglione cubano nel Museo di Archeologia, nel feudo delle colombe di Venezia.

I creatori cubani propongono temi vincolati alla migrazione e ai conflitti di frontiera e dei limiti, alle nozioni d’identità culturali associate a simboli, come la bandiera nazionale, la musica, l’umorismo incisivo e a volte corrosivo.

Nel padiglione latinoamericano sarà presentata l’opera del cubano Humberto Díaz, invitato all’esposizione organizzata dal famoso curatore Alfons Hug.

 

 

Cuba e Berklee unite a Venezia

 

 

29.05.2013 - Michel Hernández   www.granma.cu

 

 

La nota scuola di Musica di Berklee parteciperà nel padiglione cubano della 55ª Biennale di Venezia con un progetto del professore e sassofonista Neil Leonard, intitolato *53+1=54+1=55. Letter of the Year.*

In una dichiarazione a Granma da Boston, Leonard ha definito "un grande onore" e "un’opportunità straordinaria" il suo intervento nella sala espositiva dell’Isola ed ha rivelato che presenterà "un’opera molto speciale".

"Sto eseguendo un’investigazione del suono del “pregonero” (lo strillone) cubano e incorporerò le voci nell’installazione a Venezia.

Il Padiglione di Cuba si trova in Piazza San Marco, davanti alla cattedrale dove si è cominciato ad utilizzare lo spazio per creare effetti musicali con la base nelle opere di Andrea Gabrieli e di altri", ha segnalato Leonard.

“Venezia – ha aggiunto – è anche la città del compositore Luigi Nono, che andò a Cuba a lavorare con Juan Blanco, eseguendo questa investigazione sul suono e lo spazio nella musica elettronica”.

Questo progetto di Leonard fa parte del lavoro più sperimentale sviluppato nei terreni della creazione della musica e del suono per danza, teatro, video, perfermance e cinema.

Inoltre segna un nuovo capitolo nei suoi vincoli con la cultura cubana, che stanno
acquistando una nuova dimensione dopo il suo recente viaggio nell’Isola, dov’è stato presentato nei festivals Jazz Plaza, nella Fiera Internazionale Cubadisco e in concerti organizzati dal Laboratorio Nazionale de Musica Elettroacustica (LNME).

Leonard è stato uno dei principali promotori delle visite di studenti e diplomati di Berklee nell’Isola, che hanno collaborato con gli alunni dell’Istituto Superiore d’Arte e i membri del LNME. Durante questi scambi culturali i musicisti dei due paesi hanno creato opere insieme ed hanno realizzato concerti in differenti scenari della capitale, nel Teatro del Museo delle Belle Arti e nella Casa de las Américas.

In un’occasione Leonard ha presentato in anteprima il brano “Il nostro tempo”, dedicato a Juan Blanco, pioniere della musica elettroacustica in America Latina.

Ugualmente questi vincoli hanno permesso la presenza di musicisti cubani e coreografi di Danza Contemporánea a Berklee, dove hanno guidato seminari e offerto conferenze di musica di musica elettroacustica.