Il 1º giugno
del 1963, per la prima volta Cuba celebrò il Giorno Internazionale
dell’ Infanzia, istituito per accordo nella Conferenza
Internazionale di Difesa dell’Infanzia, svolta a Vienna, in Austria,
nel aprile del 1952.
In
quella convenzione si proclamò che “per il solo fatto di nascere, il
bambino ha il diritto d’essere felice, realtà che Cuba
rivoluzionaria realizza pienamente.
Con molto
orgoglio l’Isola mostra l’opera della sua politica di giustizia
sociale che la differenzia dalla triste realtà che angoscia il
pianeta e i cui numeri non fanno cambiare i poderosi.
Circa 600
milioni di bambini vivono in miseria e più di 27.000 minori di
cinque anni muoiono ogni giorno per cause evitabili.
Più di 250
milioni di bambini da cinque a 14 anni lavorano in lunghe e
durissime giornate di fatica.
67 milioni
di bambini non frequentano nemmeno le scuole elementari, pur avendo
l’età per farlo e altri 72 milioni di adolescenti non frequentano le
scuole medie.
La Giornata
di 50 anni fa è stata creata con le parole d’ordine che “I bambini
sono nati per essere felici” e che “Nulla è più importante di un
bambino” e queste parole d’ordine hanno guidato tutta l’azione della
nazione cubana, per sradicare per sempre e per sempre tutta questa
terribile e perversa realtà che hanno sofferto anche i cubani prima
del primo gennaio del 1959.