L’infezione
data dal VIH a Cuba mantiene una stabilità nel numero dei casi
notificati negli utlimi tre anni ha detto il dottor Jorge Pérez
Avila, direttore dell’Istituto di Medicina Tropicale "Pedro Kourí",
a L’Avana, indicando a Prensa Latina, che nonostante questo, si
devono mantenere le strategie educative, d’informazione e
prevenzione tra la popolazione, per una condotta sessuale sana e
responsabile. Solo così si potrà evitare la trasmissione
dell’infezione, ha dichiarato.
“Nel paese
attualmente, ha informato ricevono la terapia anti-retrovirale
diversi pazienti ed inoltre si ricercano nuove linee di
trattamento, più efficienti e con meno effetti negativi. Si stanno
modernizzando i farmaci, eliminando quelli con la maggiore
tossicità, anche se la nazione non sfugge ai problemi finanziari che
affliggono il mondo di oggi.
A proposito
dei vaccini, Pérez Avila ha spiegato che gli investigatori cubani
lavorano in questo settore nel quale s’inseriscono varie
istituzioni scientifiche e dove si osservano dei modesti passi
avanti.
Una
vaccinazione terapeutica candidata , il GM3, vuole ridurre la
replica virale nei pazienti sieropositivi e il TERAVAC-VIH-1, è un
composto con una messa fuoco per potenziare la risposta
immunologica del paziente, ed è in fase di saggio clinico.
“Ci vuole
tempo, però, ha aggiunto, per avere dei risultati e stabilire se i
vaccini sono efficaci. Sono stati eseguiti centinaia di studi e di
saggi nello scenario profilattico e terapeutico del mondo, con
pochi o con nessun risultato” ha spiegato.
“Non
conosciamo ancora i meccanismi intrinseci proteinici e di
moltiplicazione utilizzati dal virus, che sono le chiavi per
sviluppare qualsiasi genere di vaccinazione”, ha sostenuto. “C’è un
lungo cammino da percorrere in questo senso, ma abbiamo maggiori
speranze”, ha terminato.