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Cuba richiama a rispettare gli accordi di Durban No al razzismo, la discriminazione e la xenofobia |
25.09.2013 -
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Cuba ha espresso ieri, martedì 24, il suo disaccordo di fronte alla mancanza d’applicazione della Dichiarazione e del Programma d’Azione accordati nella Conferenza Mondiale contro il Razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e altre forme d’intolleranza, svolta a Durban nel 2001.
Intervenendo nella 24ª sessione ordinaria del Consiglio dei Diritti Umani, il rappresentante di Cuba, Yusnier Romero Puentes, ha detto che se questa Conferenza continua ad essere un pilastro trascendentale nella lotta per l’uguaglianza dei diritti tra tutti gli esseri umani, è sempre pendente la piena applicazione dei postulati là applicati.
“Disgraziatamente, ha denunciato Romero, oggi si discriminano razze, etnie, nazioni e comunità intere; persistono le associazioni di partiti politici con piattaforme razziste, xenofobe e anti-immigrante e prevalgono l’esclusione sociale e l’emarginazione di popoli, etnie, minoranze ed altre categorie di gruppi socieli e d’individui”.
Le minoranze, come nel caso dei gitani o dei rumeni ricevono trattamenti umilianti. Gli Stati Uniti sono un esempio di questa discriminazione, ha affermato il diplomatico, dicendo che le dette minoranze etniche nordamericane corrono un pericolo quattro volte più forte di sperimentare la forza della polizia.
Il caso di Trayvon Martin non è l’eccezione, ma la regola”.
Solamente nel 2012 sono avvenute 313 esecuzioni extra giudiziarie da parte della polizia statunitense, nelle quali le vittime erano cittadini negri, riportano le organizzazioni internazionali.
“Senza dubbio, ha segnalato Romero, il governo degli Stati Uniti non accetta gli accordi di Durban, nè la sua Conferenza di Revisione e questa è una mostra d’arroganza e mancano di rispetto alla comunità internazionale. Gli USA non partecipano nemmeno alle riunioni dei differenti meccanismi del Consiglio della ONU, riferiti a questi temi.
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