141 giornalisti uccisi nel 2012

 

 

04.01.2013 - http://cambiosencuba.blogspot.it AFP

 

 

L'associazione PEC (Press Emblem Campaign), una ONG ginevrina per la protezione dei giornalisti ha valutato in 141 il numero di giornalisti uccisi nel 2012 in 29 paesi, un numero record, con Messico, Brasile e Honduras tra i dieci paesi più pericolosi per la stampa, secondo un comunicato pubblicato.

Questa cifra é maggiore di un 31% rispetto al 2011 quando 106 giornalisti sono stati uccisi, ha espresso l'associazione.

Almeno 37 giornalisti, di cui 13 dipendenti di media stranieri, sono stati uccisi in Siria.

Inoltre, quattro giornalisti sono scomparsi o sono considerati prigionieri: Anhar Koshneva (Ucraina), Bashar Fahmi (Giordania), Austin Tice (USA) e James Foley (USA).

La situazione é peggiorata anche in Somalia, dove sono stati uccisi 19 giornalisti.

Pakistan, con 12 giornalisti uccisi, è il terzo paese più pericoloso per la stampa.

Tre paesi latino-americani occupano le seguenti posizioni della lista: Messico e Brasile, con 11 morti, e Honduras, con 6.

Dal gennaio 2008, il numero di giornalisti uccisi è pari a 571, vale a dire, una media annuale di 114 morti o due a settimana.

Secondo un'altra organizzazione, il
CPJ (Committee to Protect Journalists), con sede a New York, almeno 67 giornalisti sono stati uccisi nel 2012.
L'International Press Institute (IPI), con sede a Vienna, fornisce un bilancio di 132 giornalisti uccisi nel 2012.

 


141 periodistas muertos en 2012

http://cambiosencuba.blogspot.it

GINEBRA, 03 Ene 2013 (AFP) - La asociación PEC (Press Emblem Campaign), una ONG para la protección de los periodistas con sede en Ginebra, cifró en 141 el número de periodistas muertos en 2012 en 29 países, un número récord, con México, Brasil y Honduras entre los diez más peligrosos para la prensa, según un comunicado publicado este jueves.
Esta cifra se eleva un 31% con respecto a 2011, cuando 106 periodistas murieron, indicó la asociación.
Al menos 37 periodistas, 13 de ellos empleados de medios extranjeros, murieron en Siria.
Además, cuatro periodistas están desaparecidos o considerados como prisioneros. Se trata de Anhar Koshneva (Ucrania), Bashar Fahmi (Jordania), Austin Tice (EEUU) y James Foley (EEUU).
La situación también empeoró en Somalia, donde 19 periodistas perdieron la vida.
Pakistán, con 12 periodistas fallecidos, es el tercer país más peligroso para la prensa.
Tres países de América Latina ocupan los siguientes puestos del listado: México y Brasil, con 11 muertos, y Honduras, con 6.
Desde enero de 2008, el número de periodistas muertos ascendió a 571, es decir, una media anual de 114, o dos muertos por semana.
Según otra organización, el CPJ (Comité para la Protección de los Periodistas), con sede en Nueva York, al menos, 67 periodistas murieron en 2012. El Instituto Internacional de la Prensa (IPI), con sede en Viena, establece un balance de 132 periodistas fallecidos en 2012.