Avvocati e organizzazioni non governative hanno
denunciato le condizioni dei detenuti nella prigione della Base Navale di
Guantánamo, presso la Commissione Interamericana dei Diritti Umani
(CIDH),
dove hanno chiesto che gli Stati Uniti s’impegnino con misure concrete a
chiudere questo campo di concentramento di prigionieri.
L’avvocato Omar Farah, del Centro per i diritti umani costituzionali (CCR), ha
denunciato ai membri della Commissione che la sostituzione è drammatica e che a
Guantánamo i detenuti stanno facendo lo sciopero della fame.
Non è il primo sciopero della fame degli islamisti detenuti lì da quando gli USA
hanno creato il campo per ritenere in forma indefinita quelli che considera ‘i
più pericolosi’.
“I nostri clienti possono morire a Guantánamo, non perchè gli Stati Uniti non
sono capaci di trasferirli in altri paesi, ma perchè il loro governo non ha la
volontà di farlo”, ha denunciato l’avvocato.
Per Farah, il governo di Barack Obama cerca scuse per non onorare la promessa
del presidente di chiudere un giorno questa installazione.
L’amministrazione statunitense invoca regolarmente la legge di bilancio
approvata dal Congresso che proibisce di spendere denaro pubblico per questi
trasferimenti di prigionieri, agli Stati Uniti o all’estero.
“Di fronte ai numerosi tormenti che la detenzione illimitata provoca nei
prigionieri, e di fronte al fatto che gli USA hanno ammesso che non vogliono
prolungare la detenzione di più della metà dei prigionieri (...) gli Stati Uniti
continuano davvero a voler chiudere Guantánamo?”, ha chiesto l’avvocato.
Michael Williams, alto consigliere del Dipartimento di Stato, ha assicurato che
il suo governo continua a lavorare per permettere i trasferimenti dei 56
prigionieri che potrebbero riavere la libertà, perchè non ci sono accuse contro
di loro.
La CIDH ha emesso numerose raccomandazioni su Guantánamo e sulle misure
cautelari per uno dei prigionieri, ma le sue domande non sono state ascoltate
sino ad ora.
Gli USA non hanno mai firmato la Convenzione di creazione della Corte
Interamericana dei Diritti Umani, con sede a San José, per cui il caso di
Guantánamo non può essere inviato a questa Corte. |