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Gli USA giustificano legalmente gli omicidi selettivi con i droni |
06.02.2013 - www.granma.cu
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Un documento recentemente filtrato e descritto dai difensori dei diritti umani “da far rabbrividire” dettaglia la giustificazione legale degli omicidi selettivi con i droni degli Stati Uniti.
La catena NBC News ha pubblicato di recente una copia di un memorandum di 16 pagine che dettaglia il ragionamento giuridico di questi omicidi selettivi con i droni.
Si tratta di un documento facilitato ai membri del Senato e dei Comitati d’Intelligenza giudiziaria nel giugno del 2012, a condizione che non fosse discusso pubblicamente.
Il testo sostiene che gli USA “stanno operando legalmente per ammazzare i principali leader operativi di Al Qaeda o di una forza associata”, incluso se una persona è cittadino degli stati uniti e non esistono prove che stia pianificando un attacco contro questo paese.
Basicamente, sostiene che il Governo ha il diritto di eseguire esecuzioni extragiudiziarie, anche di cittadini nordamericani.
Per prendere la decisione è sufficiente che un funzionario del governo degli Stati Uniti di alto livello e conoscenza di causa, determini che l’obiettivo dell’omicidio “è stato di recente implicato in attività che rappresentano una minaccia di attacco violento e che non ci sono prove che suggeriscano che ha rinunciato e abbandonato queste attività”, dice il documento.
Il vice direttore giuridico dell’Unione Statunitense per le Libertà civili, Jameel Jaffer, ha definito il testo “un documento che fa rabbrividire”.
“In pratica sostiene che il governo ha il diritto di praticare esecuzioni extra giudiziarie di cittadini statunitensi”, ha detto Jaffer a NBC News.
I senatori esigono da Obama una base giuridica per gli omicidi con i droni
Nonostante tutto, il governo degli USA, apparentemente, ha poche intenzioni di stabilire restrizioni a proposito degli omicidi selettivi eseguiti con i suoi droni, e numerosi gruppi civili e politici continuano ad esigere che l’amministrazione Obama pubblichi le basi legali per l’uso dei droni per attacchi mortali.
Un gruppo di 11 senatori ha appena scritto una lettera al presidente, esigendo che pubblichi tutti i memorandum del Dipartimento di Giustizia, che stabiliscono la giustificazione legale del governo degli Stati Uniti per l’uso di aerei senza pilota, armati, e per altre operazioni di controterrorismo per ammazzare cittadini statunitensi sospettati d’essere terroristi.
I senatori, otto democratici e tre repubblicani, hanno anche fatto intendere che le nomine di alti funzionari, come quella di John Brennan per dirigere la CIA o incluso quella di Chuck Hagel come Segretario della Difesa, potrebbero essere in gioco, se Obama non rende pubblici i testi segreti.
La cooperazione del potere esecutivo su questo tema aiuterà ad evitare un confronto non necessario che potrebbe danneggiare la considerazione del Senato per i candidati ai posti di sicurezza nazionale, hanno affermato.
I senatori hanno suggerito al presidente di evitare di mantenere il blocco della pubblicazione dei documenti, appellandosi a privilegi legali, perchè non esistono precedenti che si possano applicare ad altri tipi di documenti. |
Obama acquisisce la potestà di ammazzare gli statunitensi all’estero |
06.02.2013 - www.cubadebate.cu The Huffington Post
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Il Governo degli USA può ordinare ammazzare un cittadino statunitense se è considerato leader di operazioni di Al Qaeda o alcuna delle sue forze associate, perfino benché non esistano dossier del servizio di intelligenza che dimostrano la sua implicazione in un piano di attacco contro gli Stati Uniti.
Così si stabilisce in un documento classificato di 16 pagine del Dipartimento di Giustizia statunitense che la catena NBC News ha reso pubblico martedì scorso.
“Il presidente è molto interessato nel condurre la guerra contro il terrorismo d’accordo alla Costituzione ed alle leggi”, ha dichiarato ieri ai mezzi di comunicazione il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Secondo il documento, non è contrario alla legge ammazzare un cittadino statunitense se un’alta carica del Governo assicura che l’obiettivo da abbattere è una figura di Al Qaeda che suppone “una minaccia imminente di attacco contro gli Stati Uniti.”
Il dossier, fino ad ora segreto, è stato scritto mesi prima dell’attacco in Yemen con un drone (aeroplano non pilotato) nel settembre del 2011 contro l’iman musulmano nato negli USA ed appartenente ad Al Qaeda, Anwar Al Awlaki, come informa The Guardian. Nell’operazione, sono morti, oltre ad Al Awlaki, altri tre statunitensi, compreso il figlio di 16 anni dell’iman.
Nel documento si giustifica l’uso dei droni in operazioni internazionali nella guerra aperta degli USA contro Al Qaeda. Ma molte organizzazioni dei diritti umani hanno criticato questa licenza per ammazzare, considerando che ogni cittadino ha diritto ad un giudizio giusto. Patrocinano per la cattura e non per l’esecuzione.
Secondo The Guardian, undici senatori hanno scritto al presidente Barack Obama lunedì scorso, esigendo all’Amministrazione giustificazioni legali per commettere il massacro di cittadini statunitensi con droni.
“Che margine di evidenza ha bisogno il presidente per determinare che un cittadino fa parte di un gruppo terrorista?, deve dare agli americani la possibilità di arrendersi? o può succedere che il presidente ordini ammazzare uno statunitense dentro gli Stati Uniti?”, sono alcune delle domande che i senatori espongono nella lettera, come afferma il senatore e membro del comitato di intelligenza Rum Wyden dell’Oregon.
ORGANIZZAZIONI DEI DIRITTI UMANI
Il documento ha alzato anche proteste da parte di alcune organizzazioni dei diritti umani che considerano che le giustificazioni legali per l’attacco con droni non sono definite.
Andrea Prasow, di Human Rights Watch, considera che il documento rivela che l’Amministrazione di Obama vuole fuggire dalle leggi internazionali. “Quello che è sorprendente è che non pretende attenersi al diritto internazionale. Vulnera anche il diritto degli USA. Quando gli Stati Uniti mettono in moto una strategia letale in altri paesi deve essere con la complicità delle leggi internazionali, ed il documento non specifica che questa esigenza si tenga in conto”, ha concluso. |
Il Dipartimento di Giustizia USA non dovrà dare spiegazioni sugli attacchi con droni |
04.01.2013 - www.granma.cu
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La sentenza di 75 pagine emessa da un giudice federale stabilisce che il Dipartimento di Giustizia non ha l’obbligo legale di giustificare le operazioni con droni, che in molti casi culminano con la morte di persone innocenti.
Il giudice federale di distretto Colleen McMahon ha emesso una sentenza che afferma che il governo di Obama non è incorso in nessuna violazione quando si è negato a consegnare materiale riguardante l’assassinio con droni di tre cittadini statunitensi all’estero alla fine del 2011, su richiesta della American Civil Liberties Union e del quotidiano The New York Times, che avevano evocato la Legge sulla Libertà d’Informazione (FOIA).
Le motivazioni della sentenza affermano che nonostante il giudice sia favorevole al dibattito sull’uso dei droni, non ha la competenza per obbligare a consegnare i documenti in base alla FOIA.
“Tuttavia, questo tribunale si vede limitato dalla legge e, in base alla legge, può solo concludere che il Governo non ha violato la FOIA, pertanto non può obbligarlo a dare spiegazioni dettagliate sulle ragioni delle azioni che non violano la Costituzione e le leggi degli Stati Uniti”.
In risposta alla decisione della corte, il direttore legale aggiunto della American Civil Liberties Union, Jameel Jaffer, ha emesso una dichiarazione dove condanna il diritto appena acquisito dalla Casa Bianca di non dover dare spiegazioni giuste ed oneste delle sue azioni.
“Questa sentenza nega l’accesso pubblico alle informazioni cruciali sulle esecuzioni extragiudiziali da parte del governo di cittadini degli Stati Uniti e concede il via libera alla sua pratica di fare rivelazioni selettive ed egoiste”, scrive Jameel. “Il pubblico ha il diritto di sapere di più in merito alle circostanze nelle quali il governo crede che può legalmente uccidere persone, compresi i cittadini degli USA, che sono lontani da qualsiasi campo di battaglia e che non sono mai stati accusati di un crimine”.
La ACLU ed il The New York Times hanno dichiarato di essere disposti a fare ricorso contro la decisione del giudice McMahon.
Anwar al-Awlaki e Samir Khan, entrambi cittadini statunitensi con presunti vincoli con Al-Qaeda, morirono nel settembre del 2011 in seguito ad attacchi con droni. Pochi giorni dopo, il figlio adolescente di Abdulrahman al-Awlaki, morì nelle stesse circostanze.
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