Ordinata la pubblicazione di informazioni

 

giudiziarie su  Guantanamo?

 

 

19.09.2013 - www.granma.cu

 

 

Un giudice statunitense ha ordinato la pubblicazione dei documenti giudiziari che dettagliano i procedimenti di sicurezza nel carcere di Guantanamo, sostenendo che l’Amministrazione di Barack Obama  non ha spiegato a sufficienza perchè queste informazioni devono rimanere segrete.

 

In risposta ad una mozione presentata da un giornalista, il giudice federale Royce Lamberth ha ordinato che divenga pubblica la versione completa della dichiarazione sui procedimenti per la perquisizioni  dei detenuti nella base di Guantanamo, presentati dal comandante della prigione, il colonnello dell’esercito John Bogdan.

 

Il Governo statunitense ha presentato in prima istanza una dichiarazione segreta e dopo una seconda di carattere pubblico, con certe informazioni eliminate.  

 

Lamberth ha assicurato che il governo non ha giustificato  le motivazioni per la segretezza di queste informazioni, che sono sempre in “regime d’intelligenza”.

 

“Le giustificazioni  offerte dal Governo per la protezione dei documenti si basano unicamente sulle affermazioni generiche e sulla necessità di proteggere le informazioni relative alle misure di sicurezza per le operazioni e la protezione”, ha scritto il giudice.

 

Il giornalista indipendente  Jason Leopold  ha chiesto a Lamberth  che si rendano pubbliche tutte le dichiarazioni di Bodgan, dopo la denuncia aperta sui nuovi procedimenti d’ispezione dei detenuti. 

 

Nel maggio scorso, Bogdan ha stabilito una nuova pratica di registrazione  dopo il ritrovamento di articoli di contrabbando nelle celle, includendo armi artigianali e dispositivi  elettronici proibiti nella prigione.

 

La nuova pratica che  Lamberth ha proibito nel mese di  luglio  prevede che le guardie pongano le mani nell’inguine dei prigionieri esercitando pressioni per scoprire qualsiasi oggetto attaccato al corpo.

 

Il controllo dei genitali è una nuova condizione imposta ai detenuti per poter vedere i loro avvocati fuori dalle celle, ma sempre dentro la base.

 

Alcuni hanno rifiutato di muoversi per evitare il controllo. 

 

Gli avvocati difensori dei reclusi hanno sostenuto davanti al giudice che l’intenzione della pratica non è migliorare la sicurezza nel carcere, ma privare i prigionieri del diritto di consultare i loro avvocati, soprattutto per via dello sciopero dalla fame a Guantánamo, iniziato nel mese di febbraio scorso.

 

Ci sono ancora 166 reclusi in questa base statunitense e almeno due terzi hanno partecipato alla protesta.  La prigione di Guantánamo è stata aperta nel gennaio  2002 per decisione dell’  allora  presidente George W. Bush e nella cornice della guerra globale degli USA contro il terrorismo, dopo gli attentati del 11/09/01,  ed ha contato  sino a 600 reclusi.