Cuba condanna l’incremento delle

 

aggressioni d’Israele contro la Palestina

 

 

 11.06.2013 - www.granma.cu

 

 

Cuba ha condannato nel Consiglio dei Diritti Umani la continuità delle aggressioni di Israele contro il popolo palestinese e la costruzione illegale di nuovi insediamenti nei territori occupati.

 

Le azioni di violenza e le provocazioni contro la popolazione civile da parte dei coloni si sono incrementate senza che la potenza occupante li impedisca nè applichi le misure legali pertinenti per far sì che gli autori rispondano dei loro crimini, ha dichiarato la rappresentante cubana, Vilma Thomas.

 

Nel dibattito generale sul tema della Palestina, la delegata ha denunciato anche la continuità delle detenzioni arbitrarie, i maltrattamenti dei detenuti e le aggressioni militari come l’Operazione Pilastro Difensivo.

 

Ancora una volta Israele, facendo valere la sua superiorità tecnica e militare per reprimere in forma brutale la popolazione palestinese, ha provocato vittime civili innocenti ed enormi danni materiali, che aggravano le già precarie condizioni di vita della popolazione, ha aggiunto. 

 

La rappresentante cubana ha denunciato il rifiuto di  Tel Aviv di rispettare le decisioni del Consiglio dei diritti Umani e di cooperare con le missioni internazionali stabilite con il sistema delle Nazioni Unite.

 

Nella stessa giornata il relatore speciale della ONU sui territori palestinesi, Richard Falk, ha rivelato che in 46 anni d’occupazione, Israele ha detenuto 750.000 palestinesi e cinquemila restano nelle prigioni.

 

Falk ha espresso la sua preoccupazione per l’arresto di minorenni, dato che questo viola la Convenzione dei Diritti dei Bambini e la Convenzione contro la Tortura.

 

Durante la presentazione del suo rapporto, il relatore ha denunciato la continuità degli arresti notturni abusivi, le detenzioni arbitrarie, le torture, l’isolamento e altre forme di maltrattamenti disumani e umilianti nelle prigioni.

 

Falk ha ricordato che l’occupazione di Israele non è statica, ma comprende demolizioni sistematiche di case, costruzioni di colonie ebree in terra palestinese, appropriazione di risorse ed una violenza esagerata applicata a grande scala.