“Cuba ha molto da mostrare in
materia di diritti culturali” ha
affermato in una conferenza
stampa il Viceministro di
Cultura Fernando Rojas,
riferendosi alle azioni
implementate nel pese a favore
de “La convenzione sulla
protezione e la promozione della
diversità delle espressioni
culturali”, che Cuba ha firmato.
“Per realizzare la politica
culturale rivoluzionaria, ha
detto, lo Stato cubano pone
tutto il suo impegno per
garantire alla cittadinanza
l’accesso e lo sfruttamento
pieno del ricchezze culturali e
patrimoniali della nazione e
questo contribuisce ad una
crescita della qualità della
vita.
Lo sforzo delle istituzioni del
Governo per difendere
l’identità, conservare il
patrimonio e promuovere la
creatività e la produzione
artistica e letteraria, come la
capacità d’apprezzamento, è
ostacolato dal ferreo blocco
economico e finanziario che da
più di 50 anni il governo degli
Stati Uniti mantiene contro
l’Isola.
Come esempio del lavoro
sviluppato attorno ai diritti
culturali-espressione di
rispetto e difesa dei diritti
umani nel paese - il
Viceministro ha fatto
riferimento all’ampia rete di
istituzioni culturali che
esiste.
Questa rete è formata da 330
case di cultura, 310 librerie,
18 case della Trova, 464 sale di
video includendo 334 nei video
club giovanili, 356 biblioteche
pubbliche, 267 musei e 2 tendoni
da circo.
Inoltre ci sono 2500 promotori
culturali professionisti che
operano nei Consigli Popolari,
nelle circoscrizioni e negli
insediamenti. Questo con i
24.000 istruttori d’arte
inseriti nelle scuole e nelle
case di cultura, che danno vita
a circa 360 progetti
socio-culturali.
Fernando Rojas ha sottolineato
anche l’ampio accesso
all’insegnamento artistico che
si manifesta con il forte numero
di iscritti nelle scuole d’arte.
(nel corso 2011-2012, erano
4.499 studenti nel livello
elementare; 3.210 nel livello
medio; 1.368 nel livello
superiore).
Il Viceministro ha sottolineato
l’importanza che si assegna ai
gruppi portatori della cultura
cubana, cioè quelle persone,
famiglie, gruppi e comunità che
espongono la cultura popolare
tradizionale, con il proposito
di proteggere e promuovere i
valori e i modi d’espressione
diversi.
Ugualmente ha lodato la
partecipazione della società
civile a questi processi di
democratizzazione della cultura,
l’attenzione speciale che si
offre ai pubblici con necessità
particolari, come i bambini, gli
anziani, la popolazione con il
VIH e gli handicappati. A questo
proposito ha citato il programma
speciale che si sviluppa nei
penitenziari del paese, com’è
stato constatato di recente
dalla stampa nazionale e
straniera in una visita nelle
prigioni.
Alla conferenza stampa ha
partecipato anche Gladys Collazo,
presidentessa del Consiglio
Nazionale del Patrimonio
Culturale, che ha riferito i
passi avanti soprattutto in
materia legislativa che ha fatto
Cuba negli ultimi anni, per la
conservazione del Patrimonio
Materiale e Immateriale, a tono
con la Linea 163 del VI
Congresso del Partito.
Non è mancata la citazione di
ciascuno degli esempi concreti
che vanno segnalati in questo
settore, come la Tumba Francese,
la prima opera maestra cubana
del Patrimonio Orale e
Immateriale dell’Umanità e una
delle espressioni musicali e di
danza più antiche e più
importanti della cultura cubana.
Ministero di Cultura. |