La sola garanzia contro l’uso o la minaccia  dell’

uso delle armi nucleari, è la totale eliminazione

 


INTERVENTO DEL MINISTRO DELLE RELAZIONI ESTERE DELLA REPUBBLICA  DI CUBA, SIGNOR BRUNO RODRÍGUEZ PARRILLA, A NOME DELLA COMUNITÀ DEGLI STATI DELL’AMERICA LATINA E DEI CARAIBI (CELAC), NELLA  RIUNIONE D’ALTO LIVELLO SUL DISARMO NUCLEARE DELL’ASSEMBLEA GENERALE DELLA ONU

New York, 26 settembre del 2013.

 

 

 

Signor Presidente:

 

La Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC) che Cuba si onora di presiedere, attribuisce una grande importanza allo svolgimento, per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite, di una Riunione d’Alto Livello dell’Assemblea Generale sul  Disarmo Nucleare. Noi si siamo impegnati a partecipare in maniera attiva e a contribuire in tutti i modi possibili al successo di questa riunione.

Gli Stati membri della CELAC reiteriamo  la nostra profonda preoccupazione di fronte alla minaccia per l’umanità rappresentata della continua esistenza di armi nucleari e il loro possibile  uso o minaccia di uso.

È una necessità urgente avanzare verso l’obiettivo prioritario del  disarmo nucleare e realizzare l’eliminazione totale e generale delle armi nucleari. La CELAC si somma agli sforzi  della comunità internazionale per avanzare verso  il negoziato di uno strumento universale, giuridicamente vincolante, che proibisca le armi nucleari.

La nostra regione assegna la più alta priorità al disarmo nucleare completo e verificabile. L’unica garanzia contro l’uso o la minaccia dell’uso delle armi nucleari è la loro totale eliminazione.

L’uso o la minaccia dell’uso delle armi nucleari  costituisce un crimine contro l’umanità e una violazione del Diritto Internazionale, includendo il Diritto Internazionale Umanitario, e la Carta delle Nazioni Unite. Gli Stati membri della CELAC parteciperemo in maniera attiva all’elaborazione di proposte concrete per realizzare il disarmo nucleare universale, in accordo con un cronogramma multilateralmente accordato, trasparente, irreversibile e verificabile.

Costituisce un interesse legittimo degli Stati che non possiedono armi nucleari, tra i quali  tutti i membri della  CELAC, che gli Stati che possiedono armi nucleari offrano garanzie senza equivoci  e giuridicamente vincolanti, di non usare, nè minacciare con l’uso di queste  armi. Invitiamo a lavorare ai negoziati e ad adottare nel tempo più breve possibile uno strumento universale giuridicamente vincolante in materia di garanzie negative di sicurezza.

Richiamiamo tutti gli Stati e soprattutto gli Stati che possiedono le armi nucleari, ad eliminare la funzione delle armi nucleari dalle loro dottrine politiche, di sicurezza e dalle strategie militari, o come una messa a fuoco prospettiva per il maneggio dei conflitti, con il fine di  realizzare la totale eliminazione di queste armi, indipendentemente dal loro tipo  o ubicazione geografica.

 

Signor Presidente:

 

Lo stabilimento delle Zone Libere dalle Armi Nucleari rinforza  la pace e la sicurezza internazionale e regionale, così come il regime di Non Proliferazione, che è  un importante contributo  per ottenere il disarmo nucleare.

È  motivo d’orgoglio per l’America Latina e i Caraibi, essere la prima area densamente popolata nel mondo che si è dichiarata  Zona Libera dalle Armi Nucleari (ZLNA), per mezzo del Trattato di Tlatelolco. La creazione  di una ZLAN nella regione dell’America Latina e dei Caraibi, ha contribuito al disarmo e alla non proliferazione nucleare, come con la pace e la sicurezza  regionale e globale.

Il Trattato di Tlatelolco e l’Organismo per la Proscrizione delle  Armi Nuclearei nell’America Latina e nei Caraibi (OPANAL), sono stati un riferimento politico, giuridico e istituzionale nella creazione di altre Zone Libere dalle  Armi Nucleari (ZLANs) in differenti regioni del mondo. L’esperienza del OPANAL costituisce oggi, con le altre quattro  ZLANs esistenti e la Mongolia come Stato dichiarato  unilateralmente libero dalle armi nucleari, un importante patrimonio della comunità internazionale per ispirare la creazione di nuove ZLANs e per avanzare verso l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari.

Invitiamo  le potenze nucleari a  ritirare le dichiarazioni interpretative dei Protocolli I e II del Trattato di Tlatelolco, che costituiscono vere riserve proibite dal Trattato, contribuendo così ad eliminare la possibilità dell’uso di armi nucleari contro i

paesi della regione. Continueremo a lavorare con gli Stati Parte nei Protocolli,  con il fine di realizzare il ritiro o l’adeguamento di queste dichiarazioni.

Lamentiamo che non sia stato rispettato l’accordo dello svolgimento nel 2012 della Conferenza Internazionale per lo stabilimento nel Medio Oriente di una Zona Libera dalle Armi Nucleari  da  altre Armi di Distruzione di massa.

Lo svolgimento di quella Conferenza è parte importante e integrale del risultato finale della Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari (TNP) del 2010. Gli accordi che risulteranno da questa Conferenza saranno un contributo importante per realizzare l’obiettivo del disarmo nucleare.

Siamo fermamente convinti che lo stabilimento di questa Zona significherebbe un passo trascendentale per il processo di pace nella regione del Medio Oriente.

Invitiamo allo svolgimento, quanto prima possibile, di questa Conferenza.

 Reclamiamo che gli Stati Uniti, che posseggono armi nucleari, rispettino i loro impegni, in virtù dell’Articolo  VI del TNP  per  avanzare verso l’eliminazione totale di queste armi. È necessaria la piena  e immediata applicazione delle 13 Misure Pratiche verso il disarmo nucleare, accordate nella  Conferenza degli Esami del TNP del 2000, così come il Piano d’Azione  approvato nella Conferenza degli Esami del 2010.

 

Signor Presidente:

 

Riaffermiamo il diritto inalienabile degli Stati di sviluppare l’investigazione e la produzione, per l’uso pacifico dell’energia nucleare, senza discriminazioni, in accordo con gli Articoli I, II, III e IV del TNP. Tutte le Parti del Trattato si sono impegnate a facilitare la partecipazione  e lo scambio più completo possibile di strumenti, materiali e informazioni scientifiche e tecnologiche e per l’uso pacifico dell’energia nucleare.

Esprimiamo un totale rifiuto del perfezionamento delle armi nucleari esistenti e lo sviluppo di nuovi tipi di queste armi, cioè di uno sviluppo  inconsistente dell’obbligo  di un completo disarmo nucleare. Tutti gli Stati si devono astenere dall’effettuare esplosioni di prove di armi nucleari o altre esplosioni nucleari o qualsiasi altro esperimento non esplosivo rilevante includendo esperimenti sub critici per fini di sviluppo delle armi nucleari.

Queste azioni  sono contrarie all’oggetto e al proposito del Trattato di Proibizione Completa delle Prove Nucleari (CTBT), del loro spirito, e di quanto si legge, ostacolando l’impatto desiderato come una misura di disarmo nucleare.

Esigiamo che si proibiscano le prove nucleari di ogni tipo.

Gli Stati dell’annesso II, la cui ratificazione è imprescindibile per l’entrata in vigore del CTBT, devono accelerare il loro processo di firma e/o ratificazione di questo strumento, come una questione prioritaria, e una mostra della loro volontà politica e del loro  impegno con la pace e la sicurezza sociale.

Riaffermiamo l’importanza dell’inizio dei negoziati per uno strumento internazionale giuridicamente vincolate, che proibisca le armi nucleari e il nostro impegno a favore di questo obiettivo prioritario.

La Prima Sessione Straordinaria dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dedicata al Disarmo (SSOD-I)  ha stabilito che la Conferenza del Disarmo (CD) sia l’unico organo per i negoziati  multilaterali di disarmo. Invitiamo la CD a dimostrare la volontà politica necessaria per assicurare l’inizio, senza  più ritardi di lavori di sostanza, attraverso l’adozione e l’implementazione di un programma di lavoro equilibrato e integrale che faccia avanzare l’agenda del disarmo nucleare.

Riconosciamo il lavoro del Gruppo di Lavoro di Composizione Aperta, creato con la Risoluzione  A/RES/67/56 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con il mandato d’elaborare proposte per far avanzare i negoziati  multilaterali sul disarmo nucleare. Gli Stati  membri della CELAC hanno contribuito con proposte concrete al lavoro di questo Gruppo.

Reiteriamo il fermo impegno della CELAC di lavorare alla convocazione di una   Conferenza Internazionale d’Alto Livello per identificare le vie e i metodi  per eliminare le armi nucleari nel più beve tempo possibile, con l’obiettivo  di accordare un programma per Fasi, per l’eliminazione completa delle armi nucleari in un periodo di tempo specifico, che proibisca il loro sviluppo, la produzione, l’acquisto, l’accumulo, il trasferimento, l’uso o la minaccia di uso e la stipulazione della loro distruzione.

Gli Stati  Membri della CELAC sottolineiamo  la nostra grande preoccupazione per le conseguenze per l’umanità, di enormi proporzioni, e per gli effetti globali di qualsiasi detonazione nucleare accidentale  o intenzionale.

Esortiamo la comunità internazionale a reiterare la loro preoccupazione sulle conseguenze per l’umanità dell’uso delle armi nucleari, in qualsiasi posto si svolga il dibattito su questo genere di armi.

Diamo il benvenuto ai risultati della Conferenza di Oslo sull’Impatto Umanitario delle  Armi Nucleari,  svolta nel marzo del 2013 e, in questo senso, richiamiamo tutti gli Stati a partecipare alla seconda Conferenza Internazionale sull’Impatto per l’Umanità delle Armi Nucleari che si svolgerà in Messico, il 13 e 14 di febbraio del 2014.

Gli Stati Membri della CELAC continueremo a coordinare posizioni e contribuiremo all’implementazione di azioni  pratiche dopo questa Riunione d’Alto Livello dell’Assemblea Generale, includendo l’adozione di una risoluzione sul tema nella Prima Commissione, durante il 68º periodo ordinario de sessioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

Signor Presidente:

 

Cuba, un piccolo paese che ha difeso la sua indipendenza anche contro la minaccia di un olocausto nucleare, parteciperà attivamente nel movimento internazionale che il leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz sostiene,  per reclamare la distruzione di tutte le armi nucleari, la cui mera esistenza pone in pericolo la sopravvivenza della specie umana.