Signor
Presidente:
La Comunità
degli Stati dell’America
Latina e dei Caraibi (CELAC)
che Cuba si onora di
presiedere, attribuisce una
grande importanza allo
svolgimento, per la prima
volta nella storia delle
Nazioni Unite, di una
Riunione d’Alto Livello
dell’Assemblea Generale sul
Disarmo Nucleare. Noi si
siamo impegnati a
partecipare in maniera
attiva e a contribuire in
tutti i modi possibili al
successo di questa riunione.
Gli Stati
membri della CELAC
reiteriamo la nostra
profonda preoccupazione di
fronte alla minaccia per
l’umanità rappresentata
della continua esistenza di
armi nucleari e il loro
possibile uso o minaccia di
uso.
È una
necessità urgente avanzare
verso l’obiettivo
prioritario del disarmo
nucleare e realizzare
l’eliminazione totale e
generale delle armi
nucleari. La CELAC si somma
agli sforzi della comunità
internazionale per avanzare
verso il negoziato di uno
strumento universale,
giuridicamente vincolante,
che proibisca le armi
nucleari.
La nostra
regione assegna la più alta
priorità al disarmo nucleare
completo e verificabile.
L’unica garanzia contro
l’uso o la minaccia dell’uso
delle armi nucleari è la
loro totale eliminazione.
L’uso o la
minaccia dell’uso delle armi
nucleari costituisce un
crimine contro l’umanità e
una violazione del Diritto
Internazionale, includendo
il Diritto Internazionale
Umanitario, e la Carta delle
Nazioni Unite. Gli Stati
membri della CELAC
parteciperemo in maniera
attiva all’elaborazione di
proposte concrete per
realizzare il disarmo
nucleare universale, in
accordo con un cronogramma
multilateralmente
accordato, trasparente,
irreversibile e
verificabile.
Costituisce
un interesse legittimo degli
Stati che non possiedono
armi nucleari, tra i quali
tutti i membri della CELAC,
che gli Stati che possiedono
armi nucleari offrano
garanzie senza equivoci e
giuridicamente vincolanti,
di non usare, nè minacciare
con l’uso di queste armi.
Invitiamo a lavorare ai
negoziati e ad adottare nel
tempo più breve possibile
uno strumento universale
giuridicamente vincolante in
materia di garanzie negative
di sicurezza.
Richiamiamo
tutti gli Stati e
soprattutto gli Stati che
possiedono le armi nucleari,
ad eliminare la funzione
delle armi nucleari dalle
loro dottrine politiche, di
sicurezza e dalle strategie
militari, o come una messa a
fuoco prospettiva per il
maneggio dei conflitti, con
il fine di realizzare la
totale eliminazione di
queste armi,
indipendentemente dal loro
tipo o ubicazione
geografica.
Signor
Presidente:
Lo
stabilimento delle Zone
Libere dalle Armi Nucleari
rinforza la pace e la
sicurezza internazionale e
regionale, così come il
regime di Non
Proliferazione, che è un
importante contributo per
ottenere il disarmo
nucleare.
È motivo
d’orgoglio per l’America
Latina e i Caraibi, essere
la prima area densamente
popolata nel mondo che si è
dichiarata Zona Libera
dalle Armi Nucleari (ZLNA),
per mezzo del Trattato di
Tlatelolco. La creazione di
una ZLAN nella regione
dell’America Latina e dei
Caraibi, ha contribuito al
disarmo e alla non
proliferazione nucleare,
come con la pace e la
sicurezza regionale e
globale.
Il Trattato
di Tlatelolco e l’Organismo
per la Proscrizione delle
Armi Nuclearei nell’America
Latina e nei Caraibi (OPANAL),
sono stati un riferimento
politico, giuridico e
istituzionale nella
creazione di altre Zone
Libere dalle Armi Nucleari
(ZLANs) in differenti
regioni del mondo.
L’esperienza del OPANAL
costituisce oggi, con le
altre quattro ZLANs
esistenti e la Mongolia come
Stato dichiarato
unilateralmente libero
dalle armi nucleari, un
importante patrimonio della
comunità internazionale per
ispirare la creazione di
nuove ZLANs e per avanzare
verso l’obiettivo di un
mondo libero dalle armi
nucleari.
Invitiamo le
potenze nucleari a ritirare
le dichiarazioni
interpretative dei
Protocolli I e II del
Trattato di Tlatelolco, che
costituiscono vere riserve
proibite dal Trattato,
contribuendo così ad
eliminare la possibilità
dell’uso di armi nucleari
contro i
paesi della
regione. Continueremo a
lavorare con gli Stati Parte
nei Protocolli, con il fine
di realizzare il ritiro o
l’adeguamento di queste
dichiarazioni.
Lamentiamo
che non sia stato rispettato
l’accordo dello svolgimento
nel 2012 della Conferenza
Internazionale per lo
stabilimento nel Medio
Oriente di una Zona Libera
dalle Armi Nucleari da
altre Armi di Distruzione di
massa.
Lo
svolgimento di quella
Conferenza è parte
importante e integrale del
risultato finale della
Conferenza di Revisione del
Trattato di Non
Proliferazione delle Armi
Nucleari (TNP) del 2010. Gli
accordi che risulteranno da
questa Conferenza saranno un
contributo importante per
realizzare l’obiettivo del
disarmo nucleare.
Siamo
fermamente convinti che lo
stabilimento di questa Zona
significherebbe un passo
trascendentale per il
processo di pace nella
regione del Medio Oriente.
Invitiamo
allo svolgimento, quanto
prima possibile, di questa
Conferenza.
Reclamiamo
che gli Stati Uniti, che
posseggono armi nucleari,
rispettino i loro impegni,
in virtù dell’Articolo VI
del TNP per avanzare verso
l’eliminazione totale di
queste armi. È necessaria la
piena e immediata
applicazione delle 13 Misure
Pratiche verso il disarmo
nucleare, accordate nella
Conferenza degli Esami del
TNP del 2000, così come il
Piano d’Azione approvato
nella Conferenza degli Esami
del 2010.
Signor
Presidente:
Riaffermiamo
il diritto inalienabile
degli Stati di sviluppare
l’investigazione e la
produzione, per l’uso
pacifico dell’energia
nucleare, senza
discriminazioni, in accordo
con gli Articoli I, II, III
e IV del TNP. Tutte le Parti
del Trattato si sono
impegnate a facilitare la
partecipazione e lo scambio
più completo possibile di
strumenti, materiali e
informazioni scientifiche e
tecnologiche e per l’uso
pacifico dell’energia
nucleare.
Esprimiamo
un totale rifiuto del
perfezionamento delle armi
nucleari esistenti e lo
sviluppo di nuovi tipi di
queste armi, cioè di uno
sviluppo inconsistente
dell’obbligo di un completo
disarmo nucleare. Tutti gli
Stati si devono astenere
dall’effettuare esplosioni
di prove di armi nucleari o
altre esplosioni nucleari o
qualsiasi altro esperimento
non esplosivo rilevante
includendo esperimenti sub
critici per fini di sviluppo
delle armi nucleari.
Queste azioni
sono contrarie all’oggetto
e al proposito del Trattato
di Proibizione Completa
delle Prove Nucleari (CTBT),
del loro spirito, e di
quanto si legge, ostacolando
l’impatto desiderato come
una misura di disarmo
nucleare.
Esigiamo che
si proibiscano le prove
nucleari di ogni tipo.
Gli Stati
dell’annesso II, la cui
ratificazione è
imprescindibile per
l’entrata in vigore del CTBT,
devono accelerare il loro
processo di firma e/o
ratificazione di questo
strumento, come una
questione prioritaria, e una
mostra della loro volontà
politica e del loro impegno
con la pace e la sicurezza
sociale.
Riaffermiamo
l’importanza dell’inizio dei
negoziati per uno strumento
internazionale
giuridicamente vincolate,
che proibisca le armi
nucleari e il nostro impegno
a favore di questo obiettivo
prioritario.
La Prima
Sessione Straordinaria
dell’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite dedicata
al Disarmo (SSOD-I) ha
stabilito che la Conferenza
del Disarmo (CD) sia l’unico
organo per i negoziati
multilaterali di disarmo.
Invitiamo la CD a dimostrare
la volontà politica
necessaria per assicurare
l’inizio, senza più ritardi
di lavori di sostanza,
attraverso l’adozione e
l’implementazione di un
programma di lavoro
equilibrato e integrale che
faccia avanzare l’agenda del
disarmo nucleare.
Riconosciamo
il lavoro del Gruppo di
Lavoro di Composizione
Aperta, creato con la
Risoluzione A/RES/67/56
dell’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite, con il
mandato d’elaborare proposte
per far avanzare i
negoziati multilaterali sul
disarmo nucleare. Gli Stati
membri della CELAC hanno
contribuito con proposte
concrete al lavoro di questo
Gruppo.
Reiteriamo il
fermo impegno della CELAC di
lavorare alla convocazione
di una Conferenza
Internazionale d’Alto
Livello per identificare le
vie e i metodi per
eliminare le armi nucleari
nel più beve tempo
possibile, con l’obiettivo
di accordare un programma
per Fasi, per l’eliminazione
completa delle armi nucleari
in un periodo di tempo
specifico, che proibisca il
loro sviluppo, la
produzione, l’acquisto,
l’accumulo, il
trasferimento, l’uso o la
minaccia di uso e la
stipulazione della loro
distruzione.
Gli Stati
Membri della CELAC
sottolineiamo la nostra
grande preoccupazione per le
conseguenze per l’umanità,
di enormi proporzioni, e per
gli effetti globali di
qualsiasi detonazione
nucleare accidentale o
intenzionale.
Esortiamo la
comunità internazionale a
reiterare la loro
preoccupazione sulle
conseguenze per l’umanità
dell’uso delle armi
nucleari, in qualsiasi posto
si svolga il dibattito su
questo genere di armi.
Diamo il
benvenuto ai risultati della
Conferenza di Oslo
sull’Impatto Umanitario
delle Armi Nucleari,
svolta nel marzo del 2013
e, in questo senso,
richiamiamo tutti gli Stati
a partecipare alla seconda
Conferenza Internazionale
sull’Impatto per l’Umanità
delle Armi Nucleari che si
svolgerà in Messico, il 13 e
14 di febbraio del 2014.
Gli Stati
Membri della CELAC
continueremo a coordinare
posizioni e contribuiremo
all’implementazione di
azioni pratiche dopo questa
Riunione d’Alto Livello
dell’Assemblea Generale,
includendo l’adozione di una
risoluzione sul tema nella
Prima Commissione, durante
il 68º periodo ordinario de
sessioni dell’Assemblea
Generale delle Nazioni
Unite.
Signor
Presidente:
Cuba, un
piccolo paese che ha difeso
la sua indipendenza anche
contro la minaccia di un
olocausto nucleare,
parteciperà attivamente nel
movimento internazionale che
il leader storico della
Rivoluzione cubana, Fidel
Castro Ruz sostiene, per
reclamare la distruzione di
tutte le armi nucleari, la
cui mera esistenza pone in
pericolo la sopravvivenza
della specie umana.