Cardenas,
Cuba - Il presidente dell'Associazione svedese-cubana, Martin Osterlin, ha
fatto un appello per potenziare il lavoro per la liberazione dei
Cinque
cubani prigionieri politici nelle carceri degli Stati Uniti.
“Questo è il momento”. “Siamo molto compromessi con questa lotta alla quale
ci dedichiamo a tempo completo”, ha commentato a Prensa Latina l'attivista,
un architetto in pensione che vive nella città di Gotemborg, seconda in
importanza di questa nazione.
Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, e
Renè Gonzalez sono stati catturati il 12 settembre 1998, mentre vigilavano
le azioni di gruppi estremisti anticubani residenti nella Florida, nel sud
statunitense.
“A causa delle spaventose sentenze è cominciato il nostro lavoro mediante
articoli, opuscoli, un libro che abbiamo scritto ed altri materiali ed
abbiamo incluso, tra gli altri, politici, chierici, ed alcuni membri del
Parlamento Europeo”, ha sottolineato.
“Continueremo il lavoro fino a che, ovviamente, saranno completamente
liberati”, ha aggiunto il dirigente solidale.
Osterlin fa parte della 55° Brigata Nordica “Seguiamo con Cuba” che questo
giovedì ha continuato il suo programma di attività nella provincia
occidentale di Matanzas, con visite ai musei della Battaglia di Idee e scar
Maria de Rojas.
Il collettivo solidale è integrato da circa 50 persone, provenienti dalla
Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Regno Unito, Germania, Svizzera e
Slovenia.
“Siamo molto felici di trovarci con gli amici cubani ed impressionati per il
loro cameratismo, e quanto è armoniosa la società di questo paese”, ha
enfatizzato.
“Abbiamo lavorato nell'agricoltura, abbiamo conosciuto realtà e questioni
pratiche della Rivoluzione cubana, ed apprezzato che lavorano duramente per
incrementare le produzioni della terra”, ha commentato.
Secondo Osterlin, hanno ricevuto conferenze molto buone, tra queste una sul
bloqueo degli Stati Uniti contro Cuba e la lotta del popolo cubano contro
questa politica genocida.
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