Il fondatore di Wikileaks condanna

il blocco imposto a Cuba


Ed esprime solidarietà con gli Antiterroristi cubani reclusi ingiustamente negli USA

 

 

27.09.2013 - www.granma.cu

 

 

Julian Assange, fondatore di Wikileaks, ha dialogato via Internet con i partecipanti a un seminario di ciber-giornalismo auspicato dall’Istituto Internazionale di Giornalismo José Martí, de L’Avana, al quale hanno partecipato giovani  blogger cubani di differenti città del paese.

 

Il Seminario Interattivo dei Giovani Blogueros, guidato da Pedro Miguel Arce, editorialista del quotidiano La Jornada, del Messico, si è svolto da lunedì 23 ed ha chiuso con lo scambio attraverso la piattaforma  Skype  - una videoconferenza per Internet - con Assange.

 

L’australiano ha risposto alle domande dei partecipanti al seminario e degli studenti di giornalismo dell’Università de L’Avana, dalla sede del Centro d’Informazione con la Stampa, nella capitale cubana, istituzione che ha facilitato il vincolo con Londra.

 

Pedro Miguel Arce, noto giornalista ed esperto nell’uso delle reti  ha guidato il negoziato con Wikileaks per la pubblicazione ne La Jornada dei dispacci del Dipartimento di Stato realizzati con il Messico e forniti dall’organizzazione con a capo Assange.

 

Il fondatore del portale WikiLeaks, Julian Assange, ha condannato ieri, giovedì 26, il blocco economico, finanziario e commerciale  che gli USA mantengono contro Cuba, durante la video-conferenza.

 

Assange ha anche manifestato il suo interesse per la situazione che Cuba deve affrontare per via dell’assedio statunitense  imposto.

 

La rivista digitale Cubahora,  ha riferito che Assange ha detto che “La mia organizzazione ha appreso molto dell’Isola, sulla sua lotta contro l’aggressione nordamericana e soprattutto in quanto ai principi,  la determinazione,  la chiarezza etica e l’intelligenza”.

 

Inoltre ha espresso la sua solidarietà con i quattro antiterroristi reclusi negli USA per aver controllato le azioni violente dei terroristi protetti negli Stati Uniti.

 

Il dialogo  ha chiuso il seminario di  ciber-periodismo impartito da Pedro Miguel Arce,  e auspicato dall’Istituto Internazionale di Giornalismo  José Martí, di Cuba.

 

Il fondatore di Wikileaks da più di un anno vive rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, sfuggendo ad un ordine d’arresto delle autorità della Svezia, che lo vogliono sottoporre ad un interrogatorio per due presunte aggressioni sessuali.

 

Come ha detto Pedro Miguel, "È la Casa Bianca, e non due poco affidabili donne svedesi che è stata colpita da Assange e la domanda d’estradizione di Stoccolma  a Londra è parte di un operativo trinazionale per far sì che il governo gringo possa manovrare.

 

Il motivo è che il fondatore di  Wikileaks ha indicato Washington di fronte al mondo come perpetratore di crimini di guerra, azioni di corruzione e intromissioni illegali in altri paesi.