dedicata esclusivamente a sanzionare un
solo paese: Cuba.
La Legge costituisce un pezzo importante nello sciame di norme, decisioni
esecutive e leggi che formano il blocco economico, commerciale e finanziario
imposto unilateralmente e in maniera illegale al nostro paese e che è stato
definito in giugno 2012 dal capo delle sanzioni dell’Ufficio di Controllo di
Attivi (OFAC) come il sistema di sanzioni più integrale, coerente e ampio che
sia mai stato imposto a un’altra nazione.
E’ stato il Presidente Kennedy, nel 1963, dopo varie settimane di indecisione
vista l’inesistenza di uno stato di guerra con l’Isola, a rendere effettiva
quella legge con la presunta giustificazione di un proclama presidenziale che
decretava lo Stato di Emergenza.
Questa Legge è stata applicata per la prima volta durante la Prima Guerra
Mondiale dal Presidente Woodrow Wilson che considerava il boicottaggio economico
come un’arma mortale e efficace.
Non pochi accademici statunitensi credevano che Obama, durante il suo ultimo
mandato, avrebbe operato quei cambiamenti nella politica ostile degli Stati
Uniti verso Cuba che non aveva fatto durante il suo primo mandato. Pensavano con
ragione che proprio la Legge per il Commercio con il Nemico sarebbe stata la
prima a poter scomparire senza creare troppo rumore, lasciandola morire per
assenza di estensione presidenziale.
In realtà, diventa sempre più evidente, in diversi settori della società
statunitense, il rifiuto di quella politica. Numerose e ripetute dichiarazioni
di importanti personalità e sondaggi di opinione lo confermano.
Quanto all’estero, non esiste nella storia dell’Agenda dell’
un momento di maggior isolamento degli Stati Uniti dalla
comunità internazionale come sul tema del criminale e genocida blocco a Cuba.
Sia a Trinidad che a Cartagena, è stato dimostrato che questa politica di
accanimento contro Cuba costituisce uno dei principali argomenti di frizione dei
paesi della nostra regione con l’impero.
Non c’è dubbio che Obama ha pensato a questo nel momento di firmare l’estensione
della Legge per il Commercio con il Nemico ma ha scelto, ancora una volta, di
seguire la logica imperiale. Il suo discorso su Cuba insiste, come hanno fatto i
suoi predecessori, a considerare l’impopolare e illegale blocco come un valido
strumento per imporre cambi interni nel nostro paese.
La pensava così Woodrow Wilson. Cito: “Una nazione boicottata è una nazione che
è sul punto di arrendersi; applichiamo questo rimedio economico, pacifico,
silenzioso, mortifero e non ci sarà necessità di usare la forza.”
E’ un rimedio terribile.