contras

 

 

Progetti controrivoluzionari:

 

Le Biblioteche Indipendenti
 

 

 

19.08.2013 - http://percy-francisco.blogspot.it

 

 

'Di buone intenzioni è lastricato il cammino dell'Inferno' dice un vecchio proverbio. Ma la controrivoluzione interna  (contras ndt), finanziata e sostenuta da agenzie governative statunitensi, ONG e partiti politici europei, oltre che da varie sedi diplomatiche accreditate a L'Avana, sviluppano raffinate attività sovversive al fine di alterare l'ordine costituzionale vigente a Cuba, promuovere attività di destabilizzazione e distorcere, di fronte al mondo, la realtà.

Sono molti questi atti sovversivi, in apparenza innocenti, ma il cui sottofondo risponde ad un ben premeditato piano di destabilizzazione. Uno di questi è il caso della promozione delle cosiddette
Biblioteche Indipendenti, fenomeno parallelo all'enorme rete di Biblioteche Pubbliche esistenti in una nazione in cui i suoi cittadini hanno dimostrato, in ogni Fiera Internazionale del Libro dell'Avana - estesa a tutte
le province e i comuni - con vendite milionarie di libri ogni anno, il loro vivo interesse per la lettura.

Qualcuno si chiederà quali danni può causare lo stabilirsi di piccole biblioteche in diverse parti del paese, sino a raggiungere, oggi, la cifra di 324? Quale pericolo rappresenta che un cittadino apra la sua casa per promuovere la lettura tra i suoi concittadini? Apparentemente questo, di per sé, non sembra costituire un reato. Ma la realtà è diversa.

Le biblioteche indipendenti costituiscono una forma ideologica di sovversione, perché la loro finalità occulta é il rovesciamento della società socialista a Cuba, essendo parte della guerra sporca attuata dai nostri nemici.

Dove sta il putrido e la mala fede?

Fin dalla sua fondazione da parte dei contras Berta del Carmen Mexidor Vasquez e suo marito,
Ramon
Humberto Colás, il 3 marzo del 1998, nella provincia di Las Tunas, con l' apparente intenzione di allargare gli orizzonti culturali e di ricerca di un gruppo di persone, il Progetto di Biblioteche Indipendenti appariva sulla nostra scena nazionale, approfittando delle serie limitazioni materiali che colpivano il paese nel cosiddetto Periodo Speciale, tradottosi nella diminuzione della capacità editoriale della nostra editoria e seri danni nella rete delle biblioteche pubbliche. In questo contesto, ben guidate dall'estero e con il supporto della Sezione di Interessi degli Stati Uniti, la contras si é dedicata a diffondere un nuovo genere di letteratura il cui contenuto politico-ideologici si contrapponevano ai valori, principi e altre correnti di opinione prevalenti nella nostra società.

Da quel momento, il veleno ideologico ha iniziato a diffondersi con l'infondato argomento di, presumibilmente, formar parte della Rete di  Biblioteche Associate dell'UNESCO.

Questa modalità di sovversione è stata assunta, su indicazioni della SINA e di organizzazioni controrivoluzionarie con sede a Miami, da vari gruppuscoli interni come l'Assemblea per Promuovere la Società Civile a Cuba (APSCC), la Confederazione Nazionale Indipendente di Cuba (CONIC), l'Alleanza Democratica Orientale, tra altri.

Attualmente, questo progetto controrivoluzionario è diretto da Gisela Delgado Sablon, che  alcuni anni fa ha fornito una panoramica delle 'sue realizzazioni': Per il 2006 contavano su 135 biblioteche di questo tipo, che non superavano, in rari casi, i 500 esemplari. Presumibilmente, sono state visitate da 240 lettori e contano, nel loro complesso, su un fondo di 10000 libri e riviste, consegnate principalmente dalla Sezione di Interessi degli Stati Uniti a Cuba. Non sorprende trovare tra i suoi fondi editoriali diversi libri carichi di una fervente apologia del capitalismo, distorsione della storia di Cuba, chiamata ad un presunto cambiamento in favore della democrazia borghese e altri che impongono correnti di opinioni anti-governative, tra le quali primeggiano  "
Como llegó la noche"(scritto dal traditore Huber Matos e dove si distorcere il suo ruolo controrivoluzionario), “La fiesta del Chivo”, “Proa a la Libertad”, (del traditore Rafael del Pino),“Para Cuba Ya Es Hora”, “El hombre y el cambio”, “La mujer cubana y sus derechos humanos”, “La fuerza y la libertad”, “Plantados”, tra altri. C'è anche il libro "Boitel Vive", pubblicato dal Centro per l'Apertura e lo Sviluppo dell'America Latina (CADAL), con sede in Argentina, e la Fondazione Konrad Adenauer, Germania, con una prefazione di Huber Matos, il cui volume è una raccolta di testimonianze che sono state contrabbandate clandestinamente da Jorge Luis Garcia Perez (Antunez), dalle varie prigioni in cui é stato confinato.

Queste biblioteche sono stati rifornite dall'estero con media digitali come computer, macchine fotografiche e altri, utilizzati non solo come mezzi di diffusione di valori 'culturali', ma anche per promuovere false accuse sulla realtà cubana ed articolare campagne antigovernative.

I fondatori di questo progetto, residenti a Miami, Bertha Mexidor e Ramon Humberto Colas, si sono prefissi cercar brecce tra le comunità - specialmente in quelle in cui i rivoluzionari hanno lasciato lacune come risultato del nostro deficiente lavoro nelle comunità - per portare a termine i loro approcci ideologici con bambini e giovani, attraverso un lavoro semi-clandestino di captazione degli utenti, a cui danno conferenze antigovernative, proiezione di film e video, sviluppano attività ricreative, ecc., orientati attraverso un programma di Radio Martí "Lettura senza censura". Promuovono inoltre concorsi per premiare autori contestatori ed

 antigovernativi.

Rispetto a questi Concorsi, è da notare che negli stessi vengono offerti premi in valuta liberamente convertibile e altri premi come elettrodomestici e la pubblicazione delle loro opere all'estero. Da dove viene, mi chiedo, così tanto denaro per sostenere le attività di queste Biblioteche Indipendenti? Ovviamente, dai tradizionali nemici di Cuba e le loro abbondanti fonti di finanziamento.

Per di più
, la maggior parte di questi Biblioteche Indipendenti hanno nomi di persone estranee alla storia di lotta del nostro popolo, ma sono chiamate con i nomi di nemici giurati di Cuba, come nel caso di Ileana Ros-Lehtinen, Ronald Reagan, Laura Bush, Huber Matos,
Mártires de Hermanos al Rescate I, II e III, ecc.

Alla fine del 2006 c'erano nel paese 167 biblioteche e 11 dei suoi dirigenti si trovavano detenuti per lo svolgimento di attività anti governative ed essere direttamente vincolati ai rappresentanti delle potenze straniere nemiche di Cuba. In questo contesto, la mercenaria Martha Beatriz Roque Cabello ha convocato, usando il suo gruppuscolo, l'Assemblea per Promuovere la Società Civile a Cuba, la celebrazione del Congresso delle Biblioteche Indipendenti, tra il 10 ottobre fino al 24 febbraio 2007.

I
piani di Roque Cabello e dei suoi accoliti erano chiari: tenere incontri in ogni Biblioteca Indipendente per discutere un libello considerato come guida per portare un cambiamento a Cuba, chiamato "
Para Propiciar un día Después" e che, senza dubbio, era carico di aggressività , disprezzo delle nostre norme costituzionali e propugnava azioni concrete per abbattere la Rivoluzione. Questo progetto è stato la base per generare campagne di destabilizzazione come "Io non collaboro, io voglio il cambio".

Da questi fatti, la controrivoluzione ha usato le Biblioteche Indipendenti per manipolare la realtà cubana, facendo enfasi su presunte violazioni dei diritti umani nell'isola e su false accuse su inventati prigionieri politici, quasi tutti trasgressori di precetti costituzionali. Tuttavia, non tutto è stato accolto favorevolmente dal resto della controrivoluzione interna, accecata dall'affanno  di protagonismo e sospettosi di perdere i pingui profitti offerti dai loro finanziatori. Le Dame in Bianco, un piccolo gruppo in processo di consolidamento e gli stessi capi del progetto delle Biblioteche Indipendenti, radicati a Miami, non hanno sostenuto
Marta Beatriz Roque Cabello.

Tuttavia, Roque Cabello ha realizzato questo incontro, contando sul sostegno di altri gruppi reazionari di Miami, offrendole una gloria effimera e altamente controversa. In una dimostrazione di forza, che è stata debitamente neutralizzata, si è convenuto in questo incontro quanto segue: 'Mantenere in scacco il nostro Governo, soprattutto i suoi Organi di Scontro, per più di quattro mesi, la diffusione della celebrazione del Congresso per tutto il paese, questione che farebbe aumentare il controllo effettivo che bisogna realizzare per contro arrestarlo, e la ripercussione dall'estero generato da questa attività'.

Da quel momento è stato dato alle Biblioteche Indipendenti un ruolo più attivo nelle attività provocatorie, con la promozione di show mediatici in strada, così come lavorare attivamente con i giovani e bambini per aggiungerli alla loro attività. Compiti come amplificare gli atti di ripudio della popolazione alle attività dei gruppuscoli, inventare pestaggi e rappresaglie, invadere luoghi pubblici, provocare il popolo, così come contribuire ad uno stato di destabilizzazione è stata l'indicazione promossa attraverso le Biblioteche Indipendenti in quella fase.

La verità è che, nonostante le sue smentite, Roque Cabello e altri controrivoluzionari sono stati compromessi nella misura in cui si é pubblicamente dimostrato che 'comprarono' i bibliotecari indipendenti con diverse somme di denaro, pass alla SINA e altri premi. E' stata tutta una sfacciata manipolazione.

Successivamente, le Biblioteche Indipendenti sono stati utilizzate come strumenti di scontro con le autorità, diventando centri di diffusione di menzogne ​​e falsità circa la realtà cubana e centri di reclutamento per aumentare il numero degli scontenti. Inoltre hanno articolato la propria attività con altri gruppuscoli come é il caso della campagna "Con la stessa moneta", guidata dal FLAMUR, per essere presentata all'Assemblea Nazionale del Potere Popolare e che esamineremo in un altro articolo.

Oggi, i bibliotecari indipendenti cercano di promuovere avvicinamenti alle Biblioteche Pubbliche per guadagnare spazio per il loro lavoro di proselitismo controrivoluzionario. Ancora, perché negarlo, contano sul pieno appoggio della Sezione di Interessi degli Stati Uniti, che fornisce la letteratura provocatoria, i media digitali e i corsi per realizzare la sua raffinata attività sovversiva. Questo progetto cerca di sopravvivere a tutti i costi benché non siano riusciti a consolidarsi appieno.

Le Biblioteche Indipendenti sono un esempio, come già abbiamo segnalato, di una raffinata forma di sovversione, in grado di penetrare nelle comunità in cui il lavoro, con la stessa, è debole, imperfetto e meccanico. La corretta organizzazione delle organizzazioni di massa, degli organi del Potere Popolare e del Partito sviluppando attività di integrazione per i cittadini, così come un adeguato lavoro politico/ideologico è la migliore risposta che lo scontro.
E', semplicemente, una battaglia di valori, di etica, di convinzioni e di porre a nudo il loro carattere provocatorio e pseudo culturale.

 

Proyectos contrarrevolucionarios: Las Bibliotecas Independientes -

¨De buenas intenciones está trillado el camino del Infierno¨, reza un viejo refrán. Empero, la contrarrevolución interna, financiada y apoyada por agencias gubernamentales norteamericanas, ONGs y partidos políticos europeos, así como varias sedes diplomáticas acreditadas en La Habana, desarrollan refinadas actividades subversivas con vistas a alterar el orden constitucional imperante en Cuba, promover actividades desestabilizadoras y desvirtuar ante el mundo la realidad.
Muchos son estos actos subversivos, en apariencia inocentes, pero cuyo trasfondo responde a un bien premeditado plan desestabilizador. Uno de ellos es el caso de la promoción de las llamadas Bibliotecas Independientes, fenómeno paralelo a la enorme red de Bibliotecas Públicas existentes en una nación en la que sus ciudadanos han mostrado, en cada Feria Internacional del Libro de La Habana -extendida a todas las provincias y municipios-, con ventas millonarias de libros cada año, su acentuado interés por la lectura.
¿Alguien se preguntará qué daño puede provocar el establecimiento de pequeñas bibliotecas en diferentes puntos del país, hasta alcanzar hoy la cifra de 324? ¿Qué peligro representa que un ciudadano facilite su hogar para promover la lectura entre sus conciudadanos? Aparentemente esto, en sí mismo, no aparenta constituir un delito. Pero la realidad es otra.
Las bibliotecas independientes constituyen una forma ideológica de subversión, por cuanto su finalidad solapada es el derrocamiento de la sociedad socialista en Cuba, al ser parte de la guerra sucia implementada por nuestros enemigos.
¿En dónde está lo pútrido y la mala fe?
Desde su fundación por parte de los contrarrevolucionarios Berta del Carmen Mexidor Vázquez y su esposo, Ramón Humberto Colás, el 3 de Marzo de 1998, en la provincia de Las Tunas, con la aparente intención de ampliar los horizontes culturales e investigativos de un grupo de personas, el Proyecto de Bibliotecas Independientes aparecía en nuestra escena nacional, aprovechando las serias limitaciones materiales que afectaban al país en el llamado Período Especial, traducido en disminución de la capacidad editorial de nuestras editoriales y serias afectaciones en las red de bibliotecas públicas. Dentro de este contexto, debidamente orientados desde el exterior y con el apoyo de la SINA, la contrarrevolución se dedicó a difundir un nuevo tipo de literatura cuyos contenidos político-ideológicos se contraponían con los valores, principios y otras matrices de opinión prevalecientes en nuestra sociedad.
A partir de ese momento, el veneno ideológico comenzó a difundirse con el infundado argumento de, supuestamente, formar parte de la Red de Bibliotecas Asociadas de la UNESCO.
Esta modalidad de subversión fue asumida, por indicaciones de la SINA y de organizaciones contrarrevolucionarias asentadas en Miami, por varios grupúsculos internos tales como la Asamblea para Promover la Sociedad Civil en Cuba, (APSCC), la Confederación Nacional Independiente de Cuba (CONIC), la Alianza Democrática Oriental, entre otras.
Actualmente, este proyecto contrarrevolucionario está dirigido por Gisela Delgado Sablón, quien desde hace algunos años ofreció una visión de ¨sus logros¨: Para el 2006 contaban con 135 bibliotecas de este tipo, las que no sobrepasaban, en contados casos, los 500 ejemplares. Supuestamente, han sido visitadas por 240 lectores y cuentan, en su totalidad con un fondo de 10 000 libros y revistas, entregados principalmente por la Sección de Intereses de EE UU en Cuba. No resulta extraño encontrar entre su fondo editorial diversos libros cargados de una ferviente apología al capitalismo, desvirtuación de la historia de Cuba, llamados a un supuesto cambio a favor de la democracia burguesa y otros que imponen matrices de opinión antigubernamentales, entre los que sobresalen “Como llegó la noche” (escrito por el traidor Huber Matos y donde se desvirtúa su papel contrarrevolucionario), “La fiesta del Chivo”, “Proa a la Libertad”, (del traidor Rafael del Pino), “Para Cuba Ya Es Hora”, “El hombre y el cambio”, “La mujer cubana y sus derechos humanos”, “La fuerza y la libertad”, “Plantados”, entre otros. También se encuentra el libro “Boitel Vive”, editado por el Centro para la Apertura y el Desarrollo de América Latina (CADAL), con sede en Argentina, y la Fundación Konrad Adenauer, de Alemania, con prólogo de Huber Matos, cuyo volumen es una compilación de testimonios que plantean fueron sacados clandestinamente por Jorge Luis García Pérez (Antúnez), de las diversas prisiones en que estuvo confinado.
Estas bibliotecas han sido abastecidas desde el exterior con medios digitales como computadoras, cámaras fotográficas y otros, usados no solo como medios de difusión de valores ¨culturales¨, sino también para promover falsas denuncias sobre la realidad cubana y articular campañas antigubernamentales.
Los fundadores de este proyecto, residentes en Miami, Bertha Mexidor y Ramón Humberto Colás, se han planteado buscar brechas entre las comunidades – sobre todo en aquellas en las que los revolucionarios dejamos brechas como resultado de nuestro deficiente trabajo en las comunidades-, para llevar a cabo sus acercamientos ideológicos a niños y jóvenes, mediante un trabajo semiclandestino de captación de usuarios, a los que imparten conferencias antigubernamentales, proyectan películas y videos, desarrollan actividades de recreación, etc., orientados a través de un programa de Radio Martí “Lectura sin Censura”. También promueven concursos para premiar a autores contestatarios y antigubernamentales.
Con respecto a estos Concursos, cabe destacar que en los mismos se ofrecen premios en moneda libremente convertible y otros premios como artículos electrodomésticos, así como la publicación de sus obras en el exterior. ¿De dónde sale, me pregunto yo, tanto dinero para sostener las actividades de estas Bibliotecas Independientes? Obviamente, de los tradicionales enemigos de Cuba y sus cuantiosas fuentes de financiamiento.
Para colmo, la mayoría de estas BI tienen nombres de personas ajenas a la historia de lucha de nuestro pueblo, sino son reconocidas con nombres de jurados enemigos de Cuba, como son los casos de Ileana Ross-Lehtinen, Ronald Reagan, Laura Bush, Huber Matos, Mártires de Hermanos al Rescate I, II y III, etc.
Al culminar el año 2006 existían en el país 167 bibliotecas y con 11 de sus directores se encontraban detenidos por llevar a cabo actividades antigubernamentales y estar vinculados directamente a representantes de potencias extranjeras enemigas de Cuba. En ese marco, la mercenaria Martha Beatriz Roque Cabello convocó, usando a su grupúsculo, la Asamblea para Promover la Sociedad Civil en Cuba, a la celebración del Congreso de Bibliotecas Independientes, entre el 10 de octubre hasta el 24 de febrero del 2007.
Los planes de Roque Cabello y sus acólitos eran claros: celebrar reuniones en cada BI para discutir un libelo considerado como guía para propiciar un cambio en Cuba, denominado “Para Propiciar un día Después” y que, sin lugar a dudas, estaba cargado de agresividad, irrespeto a nuestras normas constitucionales y abogaba por acciones concretas para derrocar a la Revolución. Este proyecto fue la base para generar campañas desestabilizadoras como “Yo no coopero, Yo sí quiero el cambio”.
A partir de estos hechos, la contrarrevolución usó a las BI para manipular la realidad cubana, haciendo énfasis en supuestas violaciones de los derechos humanos en La Isla y en falsas acusaciones sobre inventados presos políticos, casi todos violadores de preceptos constitucionales. Sin embargo, no todo fue acogido favorablemente por el resto de la contrarrevolución interna, cegado por el afán de protagonismo y receloso de perder las pingües ganancias ofrecidas por sus financistas. Las Damas de Blanco, grupúsculo en proceso de consolidación y los propios jefes del proyecto de Bibliotecas Independientes, radicados en Miami, no apoyaron a Marta Beatriz Roque Cabello.
No obstante, Roque Cabello realizó dicho encuentro, contando con el apoyo de otros grupos reaccionarios de Miami, ofreciéndole a la misma una gloria efímera y sumamente cuestionada. En un alarde de fuerza que fue debidamente neutralizado, se acordó en este encuentro lo siguiente: ¨Mantener en jaque a nuestro Gobierno, en especial a sus Órganos de Enfrentamiento, durante más de cuatro meses, al diseminar la celebración del Congreso por todo el país, cuestión que incrementaría el control efectivo que había que realizar para contrarrestarlo, y el rebote desde el exterior generado por esta actividad.¨
A partir de ese momento se le dio a las Bibliotecas Independientes un rol más activo en las actividades provocadoras, promoviendo shows mediáticos callejeros, así como trabajar activamente con los jóvenes y niños para sumarlos a sus actividades. Tareas como magnificar los actos de repudio de la población a las actividades de los grupúsculos, inventar golpizas y represalias, invadir lugares públicos, provocar al pueblo, así como contribuir a un estado de desestabilización fue la orientación promovida a través de las bibliotecas Independientes en esa etapa.
Lo cierto es que, a pesar de sus negativas, Roque Cabello y otros contrarrevolucionarios quedaron en entredicho en la medida que se demostró públicamente que ¨compraron¨ a los bibliotecarios independientes con diferentes sumas de dinero, pases a la SINA y otros premios. Fue toda una descarada manipulación.
Posteriormente, las Bibliotecas Independientes han sido usadas como instrumentos de confrontación con las autoridades, convirtiéndose en centros de difusión de mentiras y falacias sobre la realidad cubana y en centros de reclutamiento para aumentar las cifras de desafectos. También han articulado su actividad con la otros grupúsculos como es el caso la campaña “Con la Misma Moneda”, liderada por la FLAMUR, para ser presentadas a la Asamblea Nacional del Poder Popular y la cual examinaremos en otro artículo.
Hoy, los bibliotecarios independientes tratan de promover acercamientos a las Bibliotecas Públicas para ganar espacios para su labor de proselitismo contrarrevolucionario. Siguen, a qué negarlo, contando con el completo apoyo de la SINA, la que los abastece de literatura provocadora, medios digitales y cursos para realizar su refinada actividad subversiva. Este proyecto trata de sobrevivir a toda costa aunque no han logrado consolidarse totalmente.
Las Bibliotecas Independientes son una muestra, como ya señalamos, de una refinada forma de subversión, capaz de penetrar en las comunidades en donde el trabajo con las mismas resulta débil, imperfecto y mecánico. La debida organización de las organizaciones de masas, de los órganos del Poder Popular y del Partido, desarrollando actividades inclusivas para los ciudadanos, así como una adecuada labor político-ideológica es la mejor respuesta que el enfrentamiento. Es, simplemente, una batalla de valores, de ética, de convicciones y de desnudar su carácter provocador y seudo cultural.