Quando José
Martí y Pérez,
apostolo dell'indipendenza
di Cuba
affermò più di
un secolo
fa che
"l'ignoranza
uccide i
popoli",
non si
sbagliò e
di ciò ha
dato fede il 30
gennaio
2013, Angel Moya, marito
della
presidente
delle
Dame in
Bianco,
l'ignorante
e maleducata
Berta Soler.
Come se non
sapesse
leggere o
interpretare
le
disposizioni
della nuova
Legge
di Migrazione, Moya
ha cercato
di ottenere
il suo
passaporto,
a quanto
pare per
accompagnare
la moglie
nel
progettato
viaggio
a
Panama nel
prossimo
febbraio.
Nel detto testo di
legge è
chiaramente
sancito
all'articolo
23-b, che
"non possono
ottenere
passaporti
i
cittadini
cubani
residenti
nel
territorio
nazionale
per aver
pendente il
compimento
di una
sanzione penale o
misura di
sicurezza,
eccetto nei
casi che si
autorizzi,
in
forma espressa,
dal
tribunale".
Non sa
il signor Moya
che ha una
licenza
extra penale,
che ancora non
ha
estinto il
termine
della sua
sanzione e non
é esattamente
l'ufficio
passaporti
l'incaricato di
autorizzarlo
ma il
tribunale?
Anche se
fosse a
corto di
intelligenza,
lui conosce il
proprio
status
giuridico e
forse ha
fatto
tutto questo
teatro per
avere gli
elementi con
cui armare
un piccolo
spettacolo
mediatico,
poiché né lui
né la
moglie ora
godono del
sostegno
della stampa
estera, ciò
che può
influenzare
le finanze
inviate da
Miami.
Qualcosa di
simile
accadrà al
santiaghero
Jose Daniel Ferrer
se
fa gli
stessi passi
falsi di Moya e
sicuramente
tornerà alla
vecchia
e
consunta
retorica dei
diritti
umani.
Sarebbe
conveniente
che i loro
amici
diplomatici
occidentali
spiegassero
loro come
agiscono le
leggi dei
loro paesi
in casi
simili,
allora
potrebbero
capire che
le persone,
che come
loro, non
hanno estinto
le sanzioni
non possono
lasciare il
paese e in
molti casi
neppure la
regione o
stato dove
risiedono.
Tuttavia
altri
diplo-dissidenti, come
sua moglie
Berta,
la blogger Yoani
Sanchez e
suo marito Reinaldo
Escobar
marito, hanno
chiesto il
passaporto
per
viaggiare
all'estero e
gli sono stati
concessi
senza
difficoltà,
in quanto
non hanno
niente
pendente con la
giustizia.
El Apóstol no se equivoco
Arthur Gónzalez
Cuando José Martí y Pérez, apóstol de la independencia de Cuba afirmó
hace más de un siglo que “la incultura mata a los pueblos”, no se
equivocó, y de eso dio fe el 30 de enero del 2013, Ángel Moya, esposo de
la presidenta de las Damas de Blanco, la inculta y grosera Berta Soler.
Como si no supiera leer o interpretar lo dispuesto en la nueva Ley de
Migración, Moya intentó obtener su pasaporte, aparentemente para
acompañar a su esposa en el proyectado viaje a Panamá el próximo mes de
febrero.
En dicho texto jurídico se expone claramente en el artículo 23-b, que
“no pueden obtener pasaportes los ciudadanos cubanos residentes en el
territorio nacional por tener pendiente el cumplimiento de una sanción
penal o medida de seguridad, excepto en los casos que se autorice de
forma expresa por el tribunal”.
¿No sabe el señor Moya que tiene una licencia extrapenal, que aun no ha
extinguido el término de su sanción y no es precisamente la oficina de
trámites de pasaportes la encargada de autorizarlo, sino el tribunal?
A pesar de que pudiera ser corto de inteligencia, el conoce su estatus
legal y quizás hizo todo ese teatro para tener elementos con que armar
un escaso show mediático, ya que ni él ni su esposa gozan ya del apoyo
de la prensa extranjera, algo que les puede afectar las finanzas
enviadas desde Miami.
Algo similar le pasará al santiaguero José Daniel Ferrer si da los
mismos pasos equivocados de Moya y seguramente volverá con la vieja y
gastada retorica de los derechos humanos.
Sería conveniente que sus amigos diplomáticos occidentales les
explicarán como actúan las leyes de sus países en casos similares,
entonces es posible que entiendan que las personas que como ellos no han
extinguido sanción no pueden salir del país y en muchos casos ni de la
provincia o estado donde residen.
Sin embargo otros diplodisidentes, como su esposa Berta, la bloguera
Yoani Sánchez y su esposo Reinaldo Escobar, solicitaron sus pasaportes
para viajar al exterior y se les concedió sin dificultades, pues no
tiene nada pendiente con la justicia.
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