Da Miami, l'estrema destra anti cubana caratterizzata dalla sua irrazionalità
e posizioni contrarie alla normalizzazione delle relazioni con Cuba, ha lanciato un'altra campagna mediatica per continuare
a demonizzare la Rivoluzione.
Il tema, della stessa, è il libero accesso dei cubani ad Internet; crociata
promossa dalla cosiddetta "Fondazione per i Diritti Umani a Cuba" (FHRC) di
Miami, che vive solo grazie ai fondi approvati dal governo degli
Stati Uniti per le sue attività sovversive contro la Rivoluzione
cubana, ossia se un giorno questa non esistesse, molti dei suoi membri
dovrebbero fare una nuova Rivoluzione per evitare di morire di
fame.
Al fine di dar visibilità a qualcosa destinato a morire alla sua
nascita, hanno reclutato artisti di origine cubana Gloria Estefan e Willy Chirino,
che hanno dichiarato: "che è molto importante per loro essere collegati
a Internet".
Seguendo la stessa linea tracciata dalla guerra psicologica progettata
dalla CIA fin dagli anni '60 del secolo scorso e le risoluzioni
della riunione effettuata da "The Heritage Foundation" nel 2012 con la
presenza del senatore di origine cubana Marco Rubio, la presente
campagna esige il libero accesso ad Internet sull'isola.
Apparentemente questi artisti non sanno che questa affermazione è
vecchia, perché da alcuni mesi tutti i cubani hanno la possibilità di
accedere liberamente a questo servizio, anche se il pagamento è ancora
elevato. Tuttavia, per la contras al servizio del governo degli Stati
Uniti non è un problema, perché loro ricevono un forte
finanziamento con parte dei
20 milioni di dollari che
annualmente la Casa
Bianca approva.
La blogger ufficiale di
Washington,
Yoani Sánchez Cordero, può attestare
ciò, ha sempre frequentato i più lussuosi alberghi di L'Avana e
le ambasciate europee per accedere liberamente ad Internet, mentre altri
dei diplo/dissidenti salariati di Miami, frequentano tutti i giorni
la missione diplomatica degli Stati Uniti a L'Avana per leggere e
scrivere on-line.
Questa strategia é pianificata dagli stessi nord americani, e
consiste nell'utilizzare questo prezioso strumento di comunicazione per attività
sovversive, come ha detto Walter Ray, principale analista delle politiche per
l'America Latina della Heritage Foundation.
Per avere un'idea esatta di ciò che essi perseguono con questa
nuova crociata mediatica contro Cuba, basterebbe citare alcune
delle raccomandazioni della
riunione dell'Heritage Foundation nel
2012, dove si é dichiarato che:
• Bisogna
associarsi con aziende di tecnologia ed ONG
con esperienza operativa a Cuba, ed esplorare nuove forme per
sfruttare la tecnologia per fornire appoggio ai "giornalisti
indipendenti" (preparati, addestrati e finanziati dalla missione
diplomatica degli Stati Uniti), approfittando degli insegnamenti tratti dalle
ultime azioni della cosiddetta "primavera araba" in Medio Oriente.
• Aumentare il sostegno
all' "opposizione interna" a Cuba per
rompere il monopolio dell' informazione, attraverso l'uso della
tecnologia, con la fornitura di smartphone, USB, SMS e la
creazione di un fondo di difesa per il sostegno finanziario ai cyber
attivisti dell' isola.
• Espandere l'accesso ad Internet dalla Sezione di Interessi degli
Stati Uniti a L'Avana ed incoraggiare gli alleati a fare lo stesso dalle
loro ambasciate.
• Organizzare programmi che generano una maggiore consapevolezza
internazionale sulla "censura " di Internet a Cuba, per ottenere il
sostegno di cittadini e governi di tutto il mondo.
Pertanto, la "preoccupazione" non è tanto sana come vogliono fare
vedere al mondo, è parte del piano contro Cuba progettato da 53
anni dal Governo USA e dalla CIA .
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Distorsión de realidades
Arthur Gónzalez
Desde Miami, la ultraderecha anticubana caracterizada por su
irracionalidad y posiciones contrarias a la normalización de
relaciones con Cuba, han lanzado otra campaña mediática para
continuar satanizando a la Revolución.
El tema de la misma es el libre acceso de los cubanos a Internet;
cruzada promovida por la llamada “Fundación para los Derechos
Humanos en Cuba” (FHRC) de Miami, la que precisamente vive gracias a
los fondos que aprueba el Gobierno norteamericano para sus
actividades subversivas contra la revolución cubana, o sea que si
algún día esta no existiera, muchos de sus integrantes tendrían que
hacer una nueva Revolución para no morirse de hambre.
Con el fin de darle visualización a algo destinado a morir en su
propio nacimiento, reclutaron a los artistas de origen cubano Gloria
Estefan y Willy Chirino, quienes declararon “que es muy importante
para ellos estar conectados a Internet”.
Siguiendo la misma línea trazada por la guerra sicológica diseñada
por la CIA desde los años 60 del pasado siglo y los acuerdos de la
reunión efectuada por “The Heritage Foundation” en el 2012 con la
presencia del Senador de origen cubano Marco Rubio, la presente
campaña exige el libre acceso a Internet en la Isla.
Al parecer estos artistas no conocen que ese reclamo es algo viejo,
pues desde hace algunos meses todos los cubanos tienen posibilidad
de acceder libremente a ese servicio, a pesar de que el pago aun
resulta elevado. Sin embargo, para los contrarrevolucionarios al
servicio del Gobierno norteamericano no es un problema, porque ellos
reciben un fuerte financiamiento con parte de los 20 millones de
dólares que anualmente aprueba la Casa Blanca.
La bloguera oficialista de Washington Yoani Sánchez Cordero, puede
dar fe de eso, ella siempre ha asistido a los hoteles más lujosos de
la capital cubana y a las embajadas europeas para acceder libremente
a Internet, mientras que otros de los diplodisidentes asalariados de
Miami, concurren diariamente a la misión diplomática norteamericana
en la Habana para leer y escribir por Internet.
Esta estrategia está planteada por los propios norteamericanos, y
consiste en utilizar esa valiosa herramienta de comunicación para
actividades subversivas, como afirmó Ray Walter, analista principal
de políticas para América latina de la Heritage Foundation.
Para tener una idea exacta de lo que persiguen con esta nueva
cruzada mediática contra Cuba, solo hay que citar algunas de las
recomendaciones de la reunión de la Heritage Foundation en el 2012,
donde se planteó que:
•Hay que asociarse con empresas de tecnología y Organizaciones No
Gubernamentales con experiencia operando en Cuba, y explorar nuevas
formas de aprovechar la tecnología para darle apoyo a los
“periodistas independientes” (preparados, entrenados y financiados
por la misión diplomática norteamericana), aprovechando las
lecciones aprendidas de las últimas acciones de la llamada
“primavera árabe”, en el Medio Oriente.
•Aumentar el apoyo a la “oposición interna” en Cuba para romper el
monopolio de la información, a través del uso de la tecnología, con
el abastecimiento de teléfonos inteligentes, dispositivos USB, SMS y
la creación de un fondo de defensa que permite enviar apoyo
financiero a los ciberactivistas de la Isla.
•Ampliar el acceso a Internet desde la Sección de Intereses de EE.UU.
en la Habana y alentar a los aliados a hacer lo mismo desde sus
embajadas.
•Organizar programas que generen mayor conciencia internacional
sobre la “censura” de Internet en Cuba, para lograr apoyo de
ciudadanos y gobiernos de todo el mundo.
Por tanto, la “preocupación” no es tan sana como quieren hacerle ver
al mundo, es parte del plan contra Cuba diseñado desde hace 53 años
por el Gobierno y la CIA.
Cada quien saque sus propias conclusiones. |