Secondo alcuni siti
digitali, una delle
organizzazioni che
compongono la mafia
anti cubana di
Miami, chiamata
"Vigilia Mambisa" è
impegnata nella
pianificazione di
una campagna di
protesta contro la
presenza della
blogger ufficiale di
Washington Yoani
Sánchez Cordero, in
quella città, chi lo
avrebbe potuto
immaginare!
Si accordano con le
dichiarazioni del
massimo
rappresentante di
quel gruppo, Miguel
Saavedra, Yoani ha
sempre chiesto lo
stesso del governo
castrista:
"l'abolizione del
blocco
economico,
commerciale e
finanziario imposto
ufficialmente dagli
Stati Uniti
dal 1962,
l'abolizione del
divieto governativo
perché i nord
americani possano
visitare liberamente
l'isola e inoltre
perché lei ha
vantaggi che nessuno
ha a Cuba, come
l'accesso ad
Internet" ha detto
il famigerato
controrivoluzionario.
Come é stato
riportato, è
previsto che Yoani
Sanchez riceva, il 1
aprile, la Medaglia
Presidenziale di
Miami Dade College (MDC),
in gratificazione
del suo
atteggiamento di
difesa della
politica degli Stati
Uniti contro Cuba in
materia di diritti
umani.
Così pagano a Miami
quelli che lavorano
al servizio dei
programmi disegnati
dalla CIA, in
collaborazione con
altre agenzie
federali
responsabili della
politica contro la
rivoluzione cubana,
ciò che sicuramente
la diplo-bogger
ufficiale degli
yankee risponderà
pubblicamente che
questa è "la vera
democrazia", come ha
detto di fronte alle
proteste della
gioventù brasiliana
la sua presenza in
quel paese, anche se
nell'interiore deve
rimangiarsi il
fegato al constatare
il vero volto del
cosiddetto "esilio"
cubano
Probabilmente quando
terminerà il suo
giro del mondo in 80
giorni, capirà un pò
meglio le ragioni
per le quali il
popolo cubano, nella
sua maggioranza,
rifiuta la
controrivoluzione,
data la sua mancanza
di autenticità
politica, ideologica
ed il suo fanatismo
fondamentalista.
Alla fine del suo
tour Yoani avrà
sentito sulla
propria carne quel
proverbio
dell'antichità che
dice: Roma paga i
suoi traditori, ma
li disprezza.
Vivere per vedere.
Seducida y abandonada
Arthur Gónzalez http://heraldocubano.wordpress.com
Según algunos sitios digitales, una de las organizaciones que conforman
la Mafia anticubana de Miami, denominada “Vigilia Mambisa”, está
enfrascada en la planificación de un acto de repudio en contra de la
presencia de la bloguera oficialista de Washington Yoani Sánchez
Cordero, en esa ciudad, ¡quién se lo iba a imaginar!
Se acuerdo con las declaraciones del máximo representante de ese grupo,
Miguel Saavedra, Yoani siempre ha pedido lo mismo que el gobierno
castrista: “el levantamiento del bloqueo económico, comercial y
financiero impuesto oficialmente por los EE.UU. desde 1962, el
levantamiento de la prohibición gubernamental para que los
norteamericanos puedan visitar libremente la Isla y además por que ella
tiene ventajas que nadie tiene en Cuba, como es el acceso a Internet”,
afirmó el connotado contrarrevolucionario.
Como se ha informado, está previsto que Yoani Sánchez reciba el 1ro de
abril la Medalla Presidencial del Miami Dade College (MDC), en
gratificación a su actitud de defensa de la política norteamericana
contra Cuba en materia de derechos humanos.
Así le pagan en Miami a los que trabajan al servicio de los programas
diseñados por la CIA, de conjunto con otras agencias federales
encargadas de la política contra la revolución cubana, lo que
seguramente la diplobloguera oficialista de los yanquis responderá
públicamente que eso es “la verdadera democracia”, tal y como dijo ante
las protestas de la juventud brasileña por se presencia en ese país,
aunque para adentro tenga que recomerse el hígado al constatar la
verdadera cara del llamado “exilio” cubano.
Probablemente cuando termine su vuelta al mundo en 80 días, comprenda un
poco mejor las razones por las cuales el pueblo cubano de forma
mayoritaria rechaza a la contrarrevolución, dada su falta de
autenticidad política, ideológica y su fanatismo fundamentalista.
Al final de su gira Yoani habrá sentido en carne propia aquel proverbio
de la antigüedad que afirma: Roma paga a sus traidores pero los
desprecia.
Vivir para ver.
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