Sembra che
il
segretario
di Stato,
John Kerry,
sia salito
nella
macchina del
tempo ed
abbia
assunto la
personalità
dell'ex
presidente
degli Stati
Uniti James
Monroe, il
creatore nel
1823 della
dottrina che
esprime
"l'America
solo per gli
americani".
E' chiaro che
il signor
Kerry
ha
cancellato
in un colpo
la storia
delle lotte
di
liberazione
dei popoli
latinoamericani
contro il
dominio
coloniale
spagnolo,
portoghese,
francese,
inglese ed
olandese,
quando lo
scorso 17
aprile
davanti alla
Commissione
Affari
Esteri della
Camera
dei
Rappresentanti
ha
dichiarato
"L'America
Latina è il
nostro
cortile di
casa".
Proprio quel
giorno, ma
nel 1961,
Cuba dava al
governo USA
e alla CIA
una lezione
indimenticabile
quando
coraggiosamente
affrontava
l'invasione
mercenaria a
Baia dei
Porci,
organizzata,
addestrata e
finanziata
dagli Stati
Uniti.
Se il nuovo
Segretario
di Stato
inizia così
il suo
lavoro è
perduto.
I latino-americani
da molti
anni hanno
cessato di
essere
vassalli
degli yankee e
la vittoria
cubana nelle
sabbie di
Playa Girón
molto ha
influenzato
questo
cambiamento.
Pertanto,
coloro che
devono fare
sforzi per
cambiare
atteggiamento
sono gli
Stati Uniti
e non un
gruppo di
nazioni,
come
sottolineato
dal
Segretario
di Stato
John Kerry.
Il non
cambiare e
mantenere i
concetti del
XIX secolo
sono proprio
le cause
della
rottura con
l'America
Latina.
I popoli del
continente
hanno
cessato di
essere
schiavi e
mentre gli
yankee
continuano
la loro
arcaica
politica di
pistolero
occidentali,
non potranno
avere buone
relazioni
con i loro
vicini
meridionali.
Proprio per
questo
motivo i
popoli
latino
americani
hanno deciso
di
costituire
la Comunità
degli Stati
dell'America
Latina e dei
Caraibi,
CELAC, e
lasciarli
fuori,
considerando
che il suo
Nord si
trova a Sud.
La doctrina Monroe en plena vigencia
Arthur Gónzalez
Tal parece que el secretario de Estado, John Kerry, se subió a la
máquina del tiempo y asumió la personalidad del ex presidente
norteamericano James Monroe, creador en 1823 de la doctrina que expresa
“América para solo los americanos”.
Es evidente que mister Kerry borró de un plumazo la historia de las
luchas por la liberación de los pueblos latinoamericanos contra el yugo
colonial español, portugués, francés, británico y holandés, cuando el
pasado 17 de abril ante el Comité de Asuntos Exteriores de la Cámara de
Representantes afirmó “América Latina es nuestro patrio trasero”.
Precisamente ese día pero en 1961, Cuba le daba al gobierno
norteamericano y a la CIA una lección inolvidable, cuando enfrentó
valientemente la invasión mercenaria por Bahía de Cochinos, organizada,
entrenada y financiada por los Estados Unidos.
Si el nuevo Secretario de Estado inicia así su trabajo está perdido. Los
latinoamericanos hace muchos años que dejaron de ser vasallos de los
yanquis y la victoria cubana en las arenas de Playa Girón mucho influyó
en ese cambio.
Por tanto, quienes tienen que hacer lo posible por cambia de actitud son
los Estados Unidos y no un grupo de naciones, como enfatizó el
Secretario de Estado John Kerry.
Por no cambiar y mantener los conceptos del siglo XIX, es precisamente
la causa de su ruptura con América latina. Los pueblos del continente
dejaron de ser esclavos y mientras los yanquis continúen con su arcaica
política de pistoleros del Oeste, no podrán tener buenas relaciones con
sus vecinos del Sur.
Precisamente por esa razón fue que los pueblos latinoamericanos
decidieron constituir la Comunidad de Estados Latinoamericanos y
Caribeños -CELAC- y dejarlos fuera, al considerar con su Norte está en
el Sur.