Tra ingenui, pseudo analisti, estremisti e ragionevoli, si muovono i
principi riguardanti le relazioni tra Stati Uniti e Cuba.
Ci sono quelli che criticano ogni passo che possa farsi per cercare
di normalizzare i rapporti tra vicini, altri li salutano ed i più
rimangono scettici a partire dagli antecedenti; il fatto è che la
politica di ostilità storica verso il governo comunista dell'isola
continuava inamovibile.
Durante l'amministrazione di Richard Nixon (1969-1974) sorsero
alcune iniziative in Congresso, proponendo cambiamenti nella
politica verso Cuba. Nel 1971 si discussero tre risoluzioni nella
Commissione Affari Esteri del Senato, ma la guerra contro il Vietnam
si portò il peso della politica estera nordamericana.
Dal 1973 un Congresso più democratico si inclinò, di nuovo, per
migliorare le relazioni con Cuba tenendo in conto i risultati con la
Cina e la distensione con l'Unione Sovietica. Nello stesso anno fu
firmato il Memorandum di intesa sui sequestri aerei e marittimi e
altri reati.
Nel corso del 1974 il Dipartimento di Stato concesse licenze di
esportazione a sussidiarie nordamericane di Ford, Chysler, General
Motor e Studebarker-Worthington Inc.
L'architetto di questa politica fu Henry Kissinger iniziando
colloqui segreti tra rappresentanti dei due governi.
I fini USA erano raggiungere benefici come: la compensazione cubana
per il sequestro di società statunitensi, tra cui la miniera di
nickel di Nicaro, il rimborso del denaro di riscatto per i sequestri
di aerei yankee, pagamenti di arretrati ed il debito postale cubano,
la scarcerazione di nord americani, il miglioramento dei diritti
umani a Cuba, visite familiari di cubani residenti negli Stati Uniti
a Cuba, l'eliminazione del sostegno cubano all' indipendenza di
Portorico, che Cuba non si costituisse come base di armi offensive e
la riparazione dell'edificio dell'ambasciata degli Stati Uniti a
L'Avana.
In cambio avrebbero concesso puntuali licenze ad alcune controllate
nord americane in altri paesi e l'aumento della mobilità dei
diplomatici cubani a New York, ma il
blocco e le azioni di guerra
economica non si sarebbero eliminate, servendosi di esse come
elemento di pressione per futuri negoziati, mentre ciò dava loro la
possibilità di continuare a privare il governo rivoluzionario di
poter soddisfare le necessità della popolazione e accusarlo di essere
incompetente.
Questi processi sono stati tagliati nel 1975 dopo che Cuba ha
accettato di aiutare il governo della Repubblica di
Angola,
attaccato da forze sudafricane e dalla controrivoluzione interna
sostenuta dagli stessi USA.
Altre misure si adottarono, in seguito, con il presidente Jimmy
Carter , sotto la direzione strategica di Zbigniew Brzezinski, che
ebbero il loro picco nel 1977 con l'apertura di uffici d'interessi in entrambe
le capitali. L'intenzione era allontanare Cuba dalla
sfera di influenza sovietica e cercare di realizzare azioni che
aiutassero la penetrazione ideologica del popolo.
La vita ha dimostrato che con tale ufficio a L'Avana e la reinstallazione di una stazione locale per la CIA, DIA e NSA gli
yankee hanno preso la parte migliore.
Nel 1987 dopo molteplici note diplomatiche e pubblici avvertimenti, il
governo cubano è stato costretto a denunciare le attività illegali di
intelligence che svolgevano i funzionari della CIA a L'Avana ,
sotto copertura diplomatica.
Nell'ambito di tale azione di risposta , Cuba denunciò oltre
100 funzionari della CIA e di altre agenzie di intelligence ed
espose, in TV, le testimonianze di 27 agenti cubani che infiltravano
la CIA, i sofisticati mezzi di trasmissione via
satellite che vennero loro forniti, le richieste di informazione, consegna di forniture,
denaro ed altre risorse in territorio nazionale.
La prova che mantengono un'attività simile è la pubblicazione del
libro 'Avana Queen' di James Louis Bruno ex diplomatico
accreditato a Cuba, nel 1996, che ha riconosciuto che era un
ufficiale della Agenzia d'intelligence militare.
Barack Obama segue le orme dei suoi predecessori e le misure che ha adottato
perseguono lo stesso obiettivo di rovesciare la
Rivoluzione ma dal di dentro, attraverso il rafforzamento
della sovversione interna assegnando
20 milioni di dollari ogni anno per i
suoi atti provocatori, rafforzare la campagna mediatica che cerca
di distorcere l'immagine internazionale di Cuba, l'estensione
dei visti a studenti USA perché trasferiscano i valori della loro
società mentre realizzano studi sociologici che permettano
meglio orientare una politica sovversiva e le visite familiari e le
rimesse, al fine di dimostrare che i successi economici di quella
comunità permette, ora, di mantenere i loro parenti sull'isola
Ma come riconoscono quelli che si oppongono, da Miami, ad un'intesa tra i due paesi,
nonostante queste azioni simili a una partita a scacchi, l'ambito scacco
matto sembra stare ancora remotamente lontano.
Sin cambios en el tablero
Arthur Gónzalez
Entre ingenuos, seudo analistas, extremistas y sensatos, se mueven
los criterios respecto a las relaciones entre Estados Unidos y Cuba.
Hay quienes critican cada paso que pueda darse para intentar
normalizar las relaciones entre vecinos, otros los saludan y los más
mantienen el escepticismo a partir de los antecedentes; lo cierto es
que la política de hostilidad histórica hacia el gobierno comunista
de la Isla continua inamovible.
Durante la administración de Richard Nixon (1969-1974) surgieron
algunas iniciativas en el Congreso, proponiendo cambios en la
política hacia Cuba. En 1971 se discutieron tres resoluciones en el
Comité de Relaciones Exteriores del Senado, pero la guerra contra
Vietnam se llevó el peso de la política exterior norteamericana.
A partir de 1973 un Congreso más demócrata se inclinó nuevamente por
mejorar las relaciones con Cuba, tomando en cuenta los resultados
con China y la distensión con la URSS. Ese mismo año se firmó el
Memorando de entendimiento sobre los secuestros aéreos y marítimos y
otras ofensas.
Durante 1974 el Departamento de Estado otorgó licencias de
exportación a subsidiarias norteamericanas de la Ford, Chysler,
General Motors y Studebarker-Worthington Inc.
El arquitecto de esa política fue Henry Kissinger, iniciándose
conversaciones secretas entre representantes de ambos gobiernos.
Los propósitos norteamericanos eran alcanzar beneficios tales como:
la compensación cubana por la intervención de empresas
norteamericanas, entre ellas la mina de níquel de Nicaro, devolución
del dinero de rescate por los secuestros de aviones yanquis, el pago
de bonos atrasados y de la deuda postal cubana, la excarcelación de
norteamericanos, mejoría de los derechos humanos en Cuba, visita
familiares de cubanos residentes en EE.UU. a Cuba, eliminación del
apoyo cubano a la independencia de Puerto Rico, que Cuba no se
constituyera en una base de armas ofensivas y la reparación del
edificio de la embajada norteamericana en la Habana.
A cambio, otorgarían licencias puntuales a algunas subsidiarias
norteamericanas en otros países y ampliación de la movilidad de
diplomáticos cubanos en New York, pero el bloqueo y las acciones de
Guerra Económica no se eliminarían, sirviéndoles como elemento de
presión para futuras negociaciones, a la vez que les daba la
posibilidad de continuar privando al gobierno revolucionario de
satisfacer las necesidades del pueblo y acusarlo de ser
incompetente.
Estos procesos se cortaron en 1975 después de que Cuba aceptara
ayudar al gobierno de la República de Angola, atacado por fuerzas
surafricanas y la contrarrevolución interna apoyada por los propios
norteamericanos.
Otros pasos se dieron posteriormente con el presidente James Carter,
bajo la dirección estratégica de Zbigniew Brzezinski, los que
tuvieron su punto máximo en 1977 con la apertura de oficinas de
intereses en ambas capitales. La intención era alejar a Cuba de la
esfera de influencia soviética y tratar de realizar acciones que
ayudaran a la penetración ideológica del pueblo.
La vida ha demostrado que con esa oficina en la Habana y la
reinstalación de una Estación Local para la CIA, la DIA y la NSA,
los yanquis sacaron la mejor parte.
En 1987 después de múltiples notas diplomáticas y alertas públicas,
el gobierno cubano se vio obligado a denunciar las actividades
ilegales de inteligencia que ejecutaban los oficiales de la CIA en
la Habana, bajo cobertura diplomática.
En esa acción de respuesta, Cuba denunció a más de 100 oficiales de
CIA y otras agencias de inteligencia y expuso en la TV los
testimonios de 27 agente cubanos que penetraban a la CIA, los medios
sofisticados de transmisión satelital que les suministraron,
requerimientos informativos, entrega de abastecimientos, dinero y
otros medios, en el territorio nacional.
Prueba de que mantienen una actividad similar, es la publicación del
libro Havana Queen de James Louis Bruno, ex diplomático acreditado
en Cuba en 1996, quien reconoce que era oficial de la Agencia de
Inteligencia Militar.
Barack Obama sigue los pasos de sus antecesores y las medidas que ha
tomado persiguen el mismo fin de derrocar a la Revolución pero desde
adentro, al fortalecer la subversión interna asignándole anualmente
20 millones de dólares para sus actos provocativos, reforzar la
campaña mediática que pretende distorsionar la imagen internacional
de Cuba, la ampliación de licencias a estudiantes norteamericanos
para que trasladen los valores de su sociedad, a la par que realizan
estudios sociológicos que permiten direccionar mejor la política
subversiva y las visitas familiares y remesas, con el fin de
demostrar que los éxitos económicos de esa comunidad les permite
mantener ahora a sus familiares en la Isla.
Pero como reconocen los que se oponen desde Miami a un entendimiento
entre los dos países, a pesar de esas acciones similares a un juego
de ajedrez, el ambicionado jaque mate parece estar aún remotamente
lejano.
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