di Raùl Zibechi (*) http://ciptagarelli.jimdo.com/
Lo Stato si è trasformato in una istituzione criminale dove il narcotraffico e i politici si sono fusi per controllare la società. Uno Stato fallito che è stato costruito negli ultimi due decenni per evitare il peggior incubo delle élite: una seconda rivoluzione messicana.
“Vivi se li sono portati via e vivi li rivogliamo” grida Maria Ester Contreras, e venti pugni serrati sottolineano il suo grido sulla scalinata dell’Università Iberoamericana di Puebla, mentre riceve il premio Tata Vasco a nome del collettivo Forze Unite per i Nostri Desaparecidos in Messico (Fundem) per il suo lavoro contro le sparizioni forzate. La scena è straziante visto che i familiari, quasi tutti madri o sorelle, non possono trattenere pianti e lacrime ogni volta che parlano in pubblico nell’ XI Forum del Diritti Umani.