Category Archives: – Bolivia

L’ascesa della destra religiosa in America Latina

Wayne Madsen, SCF http://aurorasito.altervista.org

Il recente colpo di Stato in Bolivia che ha rovesciato il Presidente Evo Morales non era solo un normale putsch di destra aiutato e favorito dalla Central Intelligence Agency degli Stati Uniti, ma anche metteva al potere politici affiliati a un movimento protestante fondamentalista in ascesa in America Latina che può essere definito “cristo-fascista”.

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Cubainformacion: Twitter da golpe


Twitter già da colpo di stato

Gli account Twitter follower del golpista boliviano Luis Fernando Camacho e dell’autoproclamata Jeanine Añez si sono moltiplicati per dieci in pochi giorni.

Quasi 70 mila di questi profili sono appena creati e falsi, con zero o un singolo follower.

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Bolivia: L’Unione Giovanile Cruceñista, è la punta di lancia della violenza

Un gruppo paramilitare spicca per le azioni violente commesse nel mese di ottobre contro il partito Movimento al Socialismo (MAS), contro il popolo   boliviano, le sue istituzioni democratiche e i movimenti sociali: l’Unione Giovanile Cruceñista, cioè di Santa Cruz de la Sierra.

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Un medico per Pompeo

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I “punti verdi” che governano la Bolivia

Il 10 novembre, Evo Morales ha annunciato la sua rinuncia forzata alla presidenza del paese dopo che l’esercito gli “suggerisse” di andarsene. In seguito, il golpe di stato accadde e Morales si è esiliato in Messico mentre la senatrice oppositrice Jeanine Añez si è auto-proclamata presidentessa immaginaria in una sessione del Parlamento senza quorum. Il capo dell’esercito Williams Kaliman, si è incaricato di collocarle la banda presidenziale.

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Cosa c’è dietro l’assedio ai medici cubani in Bolivia?

Franco Vielma http://misionverdad.com

Lo scorso 13 novembre, quattro collaboratori della missione cubana dei servizi di salute che lavorano in quel paese sono stati arrestati a El Alto, in Bolivia. La notizia è immediatamente circolata e con grande consistenza nei media boliviani ed internazionali, indicando che si trattava di agenti che promuovevano la “destabilizzazione” del governo di fatto dopo il colpo di stato che aveva deposto il presidente Evo Morales.

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Sul golpe e sul nostro apprendistato

Sara Rosemberg (*); da: insurgente.org

La confusione mediatica è un’arma di guerra del nemico per spezzare, disorganizzare e distruggere le risposte rapide ed effettive contro la barbarie imposta dal fascismo.

Ma, anche, vi si aggiungono discorsi – e silenzi rumorosissimi – dei cosiddetti “progressisti” che rapidamente, e ogni volta che nella battaglia c’è un arretramento, tirano fuori inopportunamente l’arma filosofica della critica superficiale, a volte più distruttiva di quella dei media egemonici perché, di fronte ad un attacco bestiale come sta succedendo in Bolivia e Cile, è più necessario che mai serrare le file.

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García Linera: «In tempo di crisi, dietro ogni moderato liberale c’è un fascista»

www.lantidiplomatico.it

Da Città del Messico dove ha trovato asilo insieme al presidente rovesciato Evo Morales, il vicepresidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Alvaro Garcia Linera, professore universitario e fine intellettuale marxista, ha rilasciato un’intervista al quotidiano cileno El Ciudadano.

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Cubainformacion: caccia al litio … boliviano


La caccia al litio … boliviano

 

La più grande riserva mondiale di litio, risorsa strategica per il settore delle auto elettriche, si trova in Bolivia.

Il governo Evo Morales ha cercato accordi di investimento, in condizioni di sovranità. E sempre con il controllo azionario da parte del settore pubblico nazionale.

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El Alto in piedi, mai in ginocchio

Evo Morales ha denunciato alla comunità internazionale che, nel vecchio stile delle dittature, la Plaza Murillo è accerchiata da veicoli armati militari

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L’oscura storia del Comitato Pro Santa Cruz e dell’Unione Giovanile Cruceñista

Il Comitato Pro Santa Cruz (CPSC) e l’Unione Giovanile Cruceñista (UJC), agglutinanti dell’imprenditorialità del dipartimento di Santa Cruz de la Sierra in Bolivia, sono le piattaforme che Luis Fernando Camacho ha usato per profilarsi come dirigente delle prime rivolte, poi amplificate nelle sedizioni contro l’istituzionalità del governo boliviano.

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Bolivia: perché la candidatura di Evo Morales era legittima

www.lantidiplomatico.it

Lo storytelling del circuito mainstream sulla Bolivia dove si è consumato un golpe che ha rovesciato il governo legittimo di Evo Morales e ogni giorno mostra il suo vero volto sempre più feroce, fa acqua da tutte le parti.

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Bolivia: cresce la frattura tra polizia e militari

Mision Verdad http://aurorasito.altervista.org

“In questo momento (la notte del 17 novembre), tre operazioni repressive sono in corso nel Paese”, aveva detto uns fonte. La prima a Senkata, a El Alto; la seconda nella parte meridionale della città di Cochabamba, “in un luogo chiamato Sebastián Pagador (nel 14° distretto della città), zona di migranti in cui furono già registrati quattro o cinque feriti; e la terza nella città di Achocaya, tra La Paz e El Alto, un comune intermedio”. Denunciava che in quest’ultimo, al tempo, c’erano cinque feriti e la probabilità di un deceduto. Senkata, dei tre teatri repressivi, ebbe la maggior copertura.

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Cubainformacion: Bolivia, Cile … dov’è Miguel Bosé?


Bolivia, Cile … dov’è Miguel Bosé?

 

In Bolivia, un presidente eletto con il 47% dei voti, ma qualificato, in non pochi media, come “dittatore”, rinuncia alla sua carica.

Il suo obiettivo: fermare la violenza dell’opposizione ed evitare tutta la repressione.

Di contro, il governo golpista che lo ha sostituito -che quegli stessi media avallano come di “transizione democratica”- ha già assassinato 24 persone.

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Evo Morales in Conferenza Stampa

“La nazionalizzazione delle risorse è la ragione di questo conflitto. Non accettano che degli indio possano governare”

www.lantidiplomatico.it

 

Il presidente deposto dopo il colpo di stato in Bolivia, Evo Morales, ha riunito una conferenza stampa dal Messico cui è costretto a sfuggire dopo che il golpe ha posto a rischio la sua stessa vita. Morales davanti ai giornalisti ha dichiarato che “la nazionalizzazione delle risorse è la ragione di questo conflitto”, che ha provocato una dittatura militare di destra che attualmente ha sulla coscienza almeno 30 morti.

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