Category Archives: – repressione

Gaza, la verità per nome

La JornadaRosa Miriam Elizalde

Niente medicine, né acqua, né elettricità, né carburante. La fame e la disperazione come arma politica. “Stiamo combattendo contro animali e agiamo di conseguenza”, ha affermato recentemente il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, annunciando l’assedio totale contro la Striscia di Gaza.

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Odio senza democrazia

Arthur González

Senza dubbio Miami è oggi la Città dell’Odio. Odio per tutti gli immigrati; per chi ha la pelle scura; per il loro orientamento sessuale, e soprattutto per coloro che non la pensano allo stesso modo di coloro che impongono modelli rigidi, il che dimostra la mancanza di libertà di pensiero, di espressione e di democrazia, nonostante che ciò sia quanto criticano a quei paesi che non si inginocchiano davanti a loro.

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Guatemala, la farsa del voto

altrenotizie.org

Domenica 25 Giugno si sono svolte le elezioni in Guatemala, il più popoloso e povero tra i Paesi dell’area centroamericana. Una terra che a partire dal crudele colpo di stato contro il Presidente progressista Jacobo Arbenz organizzato nel 1954 dalla CIA e dalla tristemente celebre United Fruit Company,  non ha più conosciuto pace.

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Salvador Allende e Cuba

Nel 1952, il Che conobbe Salvador Allende durante il suo primo viaggio in Sud America, quando l’argentino ascoltò due dei suoi discorsi alla radio durante la sua prima campagna presidenziale.

Ms.C.Abel Aguilera Vega

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Solidarietà alla compagna Gail Walker

Cos’è successo, Gail?

A quanto pare, perché volevamo parlare con il senatore Menéndez, che ci hanno detto che sarebbe tornato in ufficio, ci hanno detto che dobbiamo andarcene, ci hanno detto che ci stanno arrestando, ehm, e volevamo parlare con lui della sua politica verso Cuba di mantenere Cuba ingiustamente nella lista degli stati sponsor del terrorismo ed è per questo che siamo qui per protestare.

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Argentina: cosa sta succedendo nella provincia di Jujuy?

lantidiplomatico.it

Il presidente dell’Argentina, Alberto Fernández, ha invitato il governatore di Jujuy, Gerardo Morales, a porre fine alla violenza nella provincia e a rispettare le norme internazionali sui diritti umani, nel contesto delle proteste in corso nel distretto settentrionale.

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Facebook censura Cubainformacion per un video sull’Ucraina

Cubainformación – Molte persone della comunità di Cubainformación della rete sociale Facebook, composta da 235000 follower, ci hanno scritto con preoccupazione per il calo di visibilità dei materiali prodotti dal nostro media nelle ultime settimane. La spiegazione non ha nulla a che fare con una diminuzione della nostra produzione giornalistica o del nostro flusso di pubblicazioni. La spiegazione si chiama Censura.

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Julian Assange imperdonabile per l’impero

José Dos Santos

La condanna virtuale di Washington del giornalista australiano, perseguitato da più di un decennio per aver rivelato al mondo i  panni sporchi dell’impero, è passata quasi inosservata.

Così ha riferito Patrick Martin sul portale WSWS: «Il giornalismo non è un crimine», dice Joseph Biden, fatta eccezione per Julian Assange.

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Detenuti i giovani USA al loro ritorno da Cuba

Diversi membri di una delegazione di oltre 150 giovani che hanno visitato Cuba dal 24 aprile sono stati arrestati e trattenuti ieri per diverse ore al loro rientro negli USA.

Nonostante avessero viaggiato legalmente, sono stati molestati e trattenuti per un secondo interrogatorio all’arrivo negli aeroporti di Miami e New York dalla US Customs and Border Patrol, secondo quanto denunciato in Twitter dall’organizzazione The People’s Forum.

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L’internazionale fascista

“L’anno 1989 ha cambiato il mondo. La fine della Guerra Fredda ci ha portato da un mondo diviso e segnato dal ricatto nucleare a un mondo di nuove opportunità e prosperità senza precedenti. Ha posto le basi per la nostra era attuale: la globalizzazione, il trionfo del libero mercato, la diffusione della democrazia. Fu il preludio a un grande boom economico globale, che sollevò dalla povertà miliardi di persone in tutto il mondo e stabilì fermamente gli Stati Uniti come unica e indiscussa superpotenza”. (1)

Michael Mayer

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Cubainformacion: repressione in … Francia

Se le proteste in Francia fossero… a Cuba?

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

300 manifestazioni con più di 3 milioni di persone, 500 persone arrestate in un solo giorno (1). Se fosse Cuba, Bielorussia o Cina… i titoli sarebbero pieni di termini come “esplosione sociale”, “rivolta popolare”, “repressione”, “regime”… (2)

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Perù’: epicentro dell’instabilità politica latinoamericana

di Andrea Vento 

In meno di 5 anni si sono alternati ben 6 presidenti: l’ultimo, Pedro Castillo esponente di sinistra, è stato deposto il 7 dicembre 2022 scatenando una massiccia sollevazione dei popoli originari, brutalmente repressa dal governo illegittimo dell’ex vicepresidente Dina Boluarte. Un breve excursus delle travagliate vicende politiche peruviane dalla dittatura di Fujimori alle proteste contro la repressione in atto e a favore di imminenti elezioni presidenziali e una nuovo iter costituente.

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Intervista a Luis Alejandro Bazalar, il prete che vuole diventare presidente

Geraldina Colotti

Il regime di Dina Boluarte, che sta insanguinando il Perù dopo il golpe istituzionale contro il presidente Pedro Castillo, avrebbe potuto aggiungere una vittima in più a quelle (oltre 60) che sono cadute sotto i colpi della repressione: il sacerdote diocesano Luis Alejandro Bazalar Garcia, sceso in piazza a manifestare, a fianco delle comunità indigene che protestano da tre mesi, e che ha dovuto lasciare il paese. Ora si trova in Venezuela, dove lo abbiamo incontrato.

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Cubainformacion: HRW

Human Rights Watch: difendere la repressione in nome dei diritti umani

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

Il silenzio mediatico sulla repressione poliziesca e militare in Perù, che ha già causato, in due mesi di crisi politica, più di 65 morti è scandaloso.

Se passiamo in rassegna i titoli della stampa aziendale (El País, Le Monde, CNN, Miami Herald, El Comercio, El Mundo, ecc., ecc.) difficilmente leggeremo parole come “repressione”, “regime” o “diritti umani (1) (2). Tutto si riduce a “disturbi e alterchi” dopo il “fallito autogolpe di stato” dell’ex presidente Pedro Castillo (3).

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Haiti. la guerra non dichiarata

Resumen Latinoamericano

“Haiti attraversa uno dei momenti più difficili, tragici e bui della sua storia. È in procinto di crollare sotto il peso di una crisi in gran parte fabbricata e mantenuta dalle antiche potenze coloniali schiaviste e razziste ora trasformate in potenze imperialiste. Queste ultime si avvalgono dell’efficace assistenza di collaborazionisti locali costituiti da dirigenti politici fantoccio, corrotti, criminali, mafiosi imposti da Washington e dai loro lacchè: BINUH (ufficio integrato dell’ONU ad Haiti), l’OSA, il Core Group (composto dagli ambasciatori di Germania, Brasile, Spagna, USA, Francia, Unione Europea, OSA e un rappresentante del Segretario Generale ONU) senza dimenticare gli altrettanto corrotti oligarchi, criminali che finanziano bande armate, veri terroristi al servizio di detto Core Group e in particolare di USA, Canada e Francia”.

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