Intervista al Comandante César Montes, poche ore dopo la sua liberazione dal carcere: “In sostanza, noi siamo ancora i folli, quelli che, come diceva Silvio, moriranno come noi viviamo”.
Il comandante César Montes, icona della guerriglia degli anni ’60 e ’70 in Guatemala, El Salvador e Nicaragua, è stato appena rilasciato dal carcere per scontare una pena domiciliare. I suoi nemici di sempre, l’oligarchia e la destra, volevano seppellirlo vivo, nonostante fosse ottuagenario, condannandolo a 175 anni di carcere. Ma il Comandante è un osso duro ed è uscito dal carcere intatto nelle sue idee rivoluzionarie e con la gioia di aver vinto una nuova battaglia contro i suoi nemici, che sono gli stessi nemici dei popoli indigeni e dei contadini del Guatemala che lo hanno spinto a prendere le armi negli anni Sessanta.