Rafael Hernández http://www.lavanguardia.com
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Immaginiamo un partito negli USA che promuovesse il cambio verso un sistema politico, economico e sociale simile a quello della Repubblica Popolare di Cina. Che quel partito, o conglomerato di gruppi mancasse di una leadership stabile o definita, di un’ideologia coerente, tranne opporsi all’ordine prevalente negli USA e abbracciare il modello della RPC; e che si autodefinisse come una reale rappresentanza della società nordamericana, anche se non esprimesse il reale interesse di nessun settore sociale in particolare. Supponiamo che il governo cinese, come parte del suo bilancio ufficiale, conceda a questo conglomerato centinaia di milioni di yuan, per favorire quello che si chiamerebbe un progetto di “evoluzione pacifica” verso un modello di paese che comportasse un rapporto intimo con la Cina. Infine, poniamo per caso che la Repubblica Popolare avesse, dove oggi è il Canada, con una popolazione 30 volte maggiore ed un’economia 233 volte più potente che gli USA, avesse mezzo secolo di pessime relazioni con questo paese e che il suo presidente insistesse per ritrarsi con i leader di questo conglomerato.
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