Pedro Miguel www.cubadebate.cu
Il diritto del popolo di decidere la direzione del proprio collettivo (città, comunità, comune, stato, paese), di definire e costruire istituzioni e leggi e di eleggere, interpellare e rimuovere i propri governanti è stato ridotto, dal discorso oligarchico, al mero esercizio elettorale periodico con la partecipazione di partiti (preferibilmente, con alternanza tra loro al potere, purché ciò non si traduca in un cambio del modello politico ed economico) e ad una divisione di poteri molto più sofisticata rispetto all’austero precetto di Montesquieu.