Il 15 novembre prossimo Cuba riaprirà completamente i propri confini permettendo così l’ingresso sull’isola del tanto necessario turismo, ma nello stesso giorno è stata indetta una manifestazione per protestare contro le politiche del governo. Una semplice casualità?
Daily Archives: 26/10/2021
Nostra America: la più diseguale
Pasqualina Curcio www.cubadebate.cu
Alcuni dicono che il socialismo è un fallimento, che genera fame e miseria. Al contrario, e come parte del discorso egemonico che è riuscito a penetrare nell’immaginario di miliardi di persone, affermano che è il capitalismo il modello da seguire. Secondo loro, quest’ultimo ha successo.
MINSAP
Cuba si oppone e condanna le misure coercitive contro i popoli
In occasione della III Edizione del Giorno contro le Sanzioni della Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Australe (SADC), Cuba ha condannato le misure coercitive che violano il diritto internazionale dei diritti umani, imposte alla repubblica dello Zimbabwe.
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Baseball: dal quartiere alla squadra Cuba
Il nostro baseball deve somigliare al paese nel quale, per le sue dimensioni culturali, la conoscenza e le pratiche associate è stato nominato Patrimonio Culturale della Nazione
Quali sono le misure per la riapertura del turismo internazionale?
I preparativi del settore del turismo, prima della riapertura delle frontiere nel nostro paese, dal 15 novembre, hanno come premessa un turismo responsabile e sicuro.
Le misure sanitarie sono state rese più flessibili e, per esempio, è stata eliminata la quarantena obbligatoria per i viaggiatori internazionali al loro arrivo nel paese, partendo dal 7 novembre.
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I controrivoluzionari non avranno nessuna tribuna a Cuba
«Non permetteremo di nuovo i fatti dell’11 luglio», dichiara convinto Manuel López Castilla, un contadino associato alla Cooperativa di Crediti e Servizi (CCS) Arístides Estévez, del municipio di Playa (L’Avana), un uomo come tutti i cubani che sostengono la Rivoluzione, i genuini, che sono la maggioranza.
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I popoli indigeni del Venezuela e il sogno di Chávez
Fino al 1999, i popoli indigeni del Venezuela hanno sofferto discriminazione e abbandono, ma la promessa fatta loro in quel momento dal presidente Hugo Chávez li ha resi protagonisti del processo rivoluzionario che ha cambiato definitivamente la loro storia.
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Le maschere cadono
Un drammaturgo che cerca di essere “agente di cambiamento”, formato alla scuola delle “rivoluzioni colorate”, guida l’appello per una marcia il 15 novembre a Cuba, con scopi destabilizzanti
Enrique Ojito www.escambray.cu
Hacker, sindrome dell’Avana e altre aggressioni russe che solo la CIA vede
Caitlin Johnstone, Orinoco Tribune 21 ottobre 2021
Secondo quanto riferito, la commissione per gli affari esteri della Camera starebbe contrassegnando la sua esilarante risposta agli attacchi da sindrome dell’Avana prevedendo sanzioni per chiunque il presidente ritenga responsabile di aver inflitto ai funzionari statunitensi sintomi da sbornia usando microonde ad alta tecnologia.
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La prima guerriglia comunista nelle Americhe
La storia dei “Banditi rossi” di Manoel Torquato
Sebastiano Ilari, A Nova Democracia 07 ottobre 2021
Ben prima della Sollevazione Popolare del 1935, c’era già la lotta armata nel Rio Grande do Norte (RN). Soprannominati “Banditi rossi”, dicevano di non avere nemmeno un nome proprio. Occorre quindi andare oltre ciò che indicano il monopolio della stampa e i latifondisti locali e, a ben vedere, scoprire chi erano in realtà i guerriglieri del Potiguar occidentale.
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Bolivia. Think tank di destra tenta di destabilizzare il governo di Luis Arce
Roberto Cursi www.lantidiplomatico.it
Non è bastato quello che il ministro boliviano, Eduardo Del Castillo, ha denunciato il passato lunedì, illustrando il piano del precedente Governo Añez, in cui alcuni dei mercenari che hanno assassinato il presidente haitiano Jovenel Moïse si trovavano in Bolivia a pochi giorni dalle elezioni presidenziali 2020, per uccidere il candidato socialista Luis Arce, poi eletto presidente col 55% dei voti.
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