Il Cile volta pagina

Fabrizio Casari  www.altrenotizie.org

Scampato pericolo. Alle presidenziali cilene, 15 milioni di cileni erano chiamati a scegliere tra Josè A. Kast candidato fascista, apertamente nostalgico del dittatore Augusto Pinochet, e Gabriel Boric, candidato del centrosinistra largo. La destra uscente ha tentato in ogni modo e fino all’ultimo di spianare la strada al suo figlio prediletto, persino bloccando il sistema di trasporti pubblico per impedire alla gente di recarsi alle urne. Ma non è servito. I cileni a votare sono andati ed il verdetto è indiscutibile: sebbene si cerchino spiegazioni nella defezione dell’elettorato di Parisi, dieci punti di distanza tra il fascismo e la democrazia misurano il termometro politico cileno.

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MINSAP

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Quello che USA e OSA dovrebbero ricordare

Non insistano nelle loro cospirazioni camuffate da “commissioni”, poiché Cuba non ne ha bisogno né permette ispezioni straniere con copioni preparati dal Dipartimento di Stato USA e dalla CIA.

Elson Concepción Pérez

www.granma.cu

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Marcia Assisi – Roma

Carlos Lazo ad Assisi, un cubano-statunitense sul cammino di S.Francesco per l’unione della famiglia cubana contro il BLOCCO.

Un cubano qualsiasi: in cerca di una vita meno difficile, nel 1991 lasciò il suo paese, che era in profonda crisi economica, buttandosi in mare su una precaria “zattera” e, dopo quattro giorni, fu recuperato dai guardacoste statunitensi.

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Cile vince il candidato di sinistra

 

E’ l’ora del Cile, in una domenica storica. La campagna è stata fortemente polarizzata con l’ex leader della protesta studentesca Gabriel Boric che sfida l’ultraconservatore José Antonio Kast, nostalgico del generale Pinochet.

Una vittoria con il 56% dei voti con una affluenza storica per il Cile, che ha visto le classi popolari respingere fermamente il candidato di estrema destra sostenuto dall’imperialismo USA e che continua a far soffiare forte il vento del cambiamento lungo tutto continente Centro e Sud Americano.

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