Degli USA nulla ci sorprende e sì c’è molto da temere

Arthur González

Ogni giorno si dimostra come gli USA non rispettino i diritti umani più elementari, compresa la vita delle persone, pur avendosi aggiudicato il ruolo di “giudici supremi”, per sanzionare e condannare chiunque non si inginocchi ai loro piedi.

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Al-Bihani, lo yemenita che resta a marcire a Guantánamo

Il Fatto Quotidiano

Dopodomani, mercoledì 11 gennaio, il centro di detenzione statunitense in territorio cubano di Guantánamo entrerà nel suo ventiduesimo anno di attività, malgrado i ripetuti appelli per la sua chiusura. Aperto l’11 gennaio 2002 per interrogare, al riparo dalle protezioni internazionali, uomini di religione musulmana sospettati di far parte della rete globale del terrorismo, Guantánamo resta una macchia nella storia contemporanea degli Stati Uniti.

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MINSAP

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Venezuela su golpe in Brasile

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Haiti, attentato al presidente del Senato. Il paese è senza istituzioni

Geraldina Colotti

Al grido di “Libertà o morte!”, i neri di Haiti sconfissero le truppe di Napoleone Bonaparte, dando forma, dopo una lunga lotta, alla prima Repubblica di schiavi liberi del mondo, il 1° gennaio del 1804. La prima Repubblica veramente libera delle Americhe. Gli Stati uniti, che avevano dichiarato l’indipendenza dall’Inghilterra nel 1776, infatti, mantenevano in schiavitù mezzo milione di persone, costrette a lavorare nelle piantagioni di cotone e di tabacco: considerate inferiori per il colore della pelle anche da chi, come Thomas Jefferson – principale autore della dichiarazione d’indipendenza, influenzato dai principi illuministi, ma anche proprietario di schiavi – sosteneva l’uguaglianza formale, ma diceva che i neri erano stati, erano, e sarebbero stati sempre inferiori.

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Cuba sul golpe in Brasile

Cuba condanna energicamente i fatti allarmanti e le azioni violente in Brasile, ha pubblicato nel suo account di Twitter il membro del Burò Politico del Partito e ministro delle Relazioni Estere dell’Isola, Bruno Rodríguez Parrilla, dopo che manifestati radicali simpatizzanti dello sconfitto mandatario Jair Bolsonaro, hanno invaso, oggi domenica 8 gennaio, a Brasilia, le sedi del Congresso Nazionale  e del Supremo Tribunale Federale del Brasile, ha informato Prensa Latina.

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Brasile: un’invasione della democrazia

L’atmosfera tossica alimentata dall’ex presidente Bolsonaro ha raggiunto la sua massima espressione quando i suoi seguaci hanno improvvisamente fatto irruzione nel Congresso brasiliano, Corte Suprema Federale e Palazzo de Planalto

Elson Concepción Perez

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