Le mobilitazioni corporative iniziate con forza quest’anno cercano di presentarle con un unico sfondo e contesto: la precarietà della vita e il tragico deprezzamento del valore del salario in valuta internazionale. Ma, è impossibile ipotizzare che dietro questo processo ci siano altri elementi che possano suggerire l’idea di una nuova agenda di conflitto stia prendendo forma in un momento in cui, dopo diversi anni, i partiti politici di opposizione hanno raggiunto il loro punto storico più basso?
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