Peso geopolitico del gruppo di paesi che hanno riconosciuto la vittoria di Nicolás Maduro

misionverdad.com

Dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, vari paesi nel mondo hanno riconosciuto la vittoria del presidente Nicolás Maduro.

Finora, tra questi ci sono 18 paesi del continente asiatico, come Cina, Vietnam e Indonesia, 17 dell’Africa, 12 dell’America Latina e dei Caraibi, 4 dell’Eurasia e 2 dell’Europa.

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Contenziosi elettorali: il caso venezuelano in prospettiva regionale

misionverdad.com

Le impugnazioni e, in generale, i ricorsi elettorali sono stati procedimenti frequenti in molti paesi della regione. Come affrontato in un’analisi precedente, solo nel 2023 in Paraguay e Guatemala sono stati impiegati tali strumenti, mentre nel 2024 la candidata sconfitta in Messico, Xóchilt Gálvez, ha richiesto l’intervento del tribunale supremo per dirimere alcune controversie sorte durante le elezioni presidenziali.

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Senza scrupoli né limiti nell’ossessione di rovesciare Maduro

Il popolo venezuelano è vittima di una cospirazione mondiale generata dalla capitale USA

Francisco Arias Fernández

Per concretizzare la decisione del governo USA di rovesciare, con qualsiasi mezzo, il presidente Nicolás Maduro, la Casa Bianca ricorre a tutte le risorse possibili, tramite servizi speciali per la guerra sporca, pressione, ricatto, destabilizzazione, manipolazione, menzogna, odio, guerra cibernetica, diplomatica, culturale, migratoria, terrorismo e fascismo.

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Fidel Castro e i musulmani

Un uomo che ha lottato contro l’imperialismo, un uomo che durante la sua vita si è donato ai più bisognosi, se n’è andato ed è andato nell’aldilà; ma ha lasciato un’eredità di insegnamenti che servono ad aprire ancora di più i nostri occhi e a renderci conto che gli onnipotenti sono quelli che governano il mondo, e che dobbiamo lottare a nome degli oppressi del mondo. E proprio come lui disse “Può morire un combattente, ma non le sue idee”.

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Nicaragua: cooperare, non cospirare

Fabrizio Casari

Si chiama “Alleanza di associazione” la nuova legge che disciplinerà l’attività delle Organizzazioni non governative in Nicaragua disegnandone i contorni dell’agire. La nuova legge ridefinisce e precisa la loro natura giuridica, e indica nell’associazione con lo Stato nicaraguense l’unica forma contrattuale possibile per il suo operare. In sostanza, la nuova legge si fonda su due aspetti, uno di carattere giuridico-amministrativo ed un altro di carattere eminentemente politico, direttamente legato alle finalità dell’intervento delle Ong che non può non prevedere una presenza di natura sussidiaria sulla base del principio di solidarietà e condivisione.

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le reti sociali sono un’arma di distruzione di massa

“L’obiettivo è ‘hackerare’ l’individuo con un misto di guerra psicologica e guerra dell’informazione.”

Pasquale Serrano

Sono stati giorni di apprendimento per i rivoluzionari, gli ultimi eventi accaduti in Venezuela costituiscono lezioni per considerare lo scenario che possiamo affrontare nella guerra che l’impero e i suoi lacchè, mercenari dentro e fuori Cuba, stanno e intraprenderanno contro di noi. .

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Il redentore che «alzò il decoro addormentato nei petti degli uomini»

Il 17 agosto 1870 fu fucilato Pedro Felipe Figueredo Cisneros

«Pallido e languido, con una folta barba bianca, il celebre uomo probo della rivoluzione di Bayamo conserva tuttavia nel volto, nonostante le gravi malattie provocate senza dubbio dalle privazioni e dalle pene che ha dovuto sperimentare nella vita accidentata degli accampamenti lineamenti distinti.

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Gli entusiasti, ieri di sinistra, oggi militano nella società del mercato

…alzeranno più in alto le nostre bandiere per meglio gettarle nel fango

Marcos Roitman Rosenmann

Sono stati tanti. Le rivoluzioni suscitano entusiasmo. Ma man mano che i cambi sociali si approfondiscono, questi prendono prudentemente le distanze, riconvertendosi in “fanatici” difensori del libero mercato e della meritocrazia. Scrittori, saggisti, filosofi, attori, sociologi, professionisti di ogni genere, in America Latina e nell’Europa Occidentale, hanno finito per acclamare Bill Clinton, Barack Obama o Joe Biden, presidenti del Partito Democratico, appartenenti all’establishment USA.

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Uno straordinario discorso di un deputato peruviano

lantidiplomatico.it

Il deputato Guillermo Bermejo, intervenendo nell’aula del Parlamento peruviano, ha regalato un meraviglioso discorso che ha messo a nudo tutte le ipocrisie di un paese che ha il suo ultimo presidente eletto in carcere e che pontifica sulla democrazia in Venezuela.

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Una mediazione sospetta

di Atilio Boron, Stela Calloni e Paula Klachko – Pagina 12*

I presidenti Petro e Lula (nella foto) propongono un insolito “governo di coabitazione di transizione e nuove libere elezioni” in Venezuela per calmare la loro incomprensibile impazienza di conoscere i risultati definitivi delle elezioni presidenziali. Se entrambi hanno aspettato due mesi e mezzo per conoscere i risultati definitivi delle elezioni presidenziali in Messico, a causa del ricorso presentato da Xóchitl Gálvez a nome della destra di quel Paese, cosa c’è che non va in loro adesso?

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Elon Musk e un nuovo “Ruanda” per il Venezuela

Geraldina Colotti

Il Venezuela è di nuovo sulle prime pagine dei giornali, e a livello internazionale. Perché tanto interesse per le vicende di un paese lontano dal “primo mondo”, se la maggioranza di coloro che ne parlano non riescono a segnalarlo nemmeno sulle carte geografiche? Perché tanta furia e tante “dichiarazioni” sul sistema che governa il Venezuela, anche da parte di chi, in Europa, è totalmente disinteressato alla politica? Per quali meccanismi si scatenano queste “passioni”?

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Per smemorati e increduli

Arthur González

Non si possono negare né coprire con un dito, gli errori commessi nella gestione economica di Cuba, che attualmente attraversa una grave crisi, ma non si devono neppure ignorare le leggi e le risoluzioni approvate da tutte le amministrazioni USA, dal 1959 fino a oggi, volte precisamente a impedire lo sviluppo dell’Isola, al fine di evitare che il sistema economico e sociale cubano diventi un successo da imitare per altri.

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Giustizia ingiusta e libera economia

Juan J. Paz-y-Miño Cepeda

In articoli successivi ho sostenuto che in America Latina i neoliberisti, i libertari anarco-capitalisti, gli imprenditori che la pensano come loro e i governi imprenditoriali che li rappresentano, non solo mobilitano l’ideologia perversa della “libertà economica” ma hanno anche come “nemici” le tasse, i diritti del lavoro, lo Stato (https://t.ly/LbewH) e, per finire, persino l’idea stessa di giustizia sociale. Il punto di partenza è Friedrich von Hayek (1899-1992), il padre del neoliberismo, che nel suo saggio “L’atavismo della giustizia sociale” (https://t.ly/3eDRd), parla di un’idea “impossibile” e di un concetto che deve essere “eliminato” in economia.

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Prendere le reti e prendere le strade

Dobbiamo trovare nuove forme nel discorso e nell’azione politica, affinché sia crescente il sostegno delle forze popolari  e si possano ottenere trasformazioni ancora più profonde.

 

Jorge Enrique Jerez Belisario

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Tesi politiche sul conflitto dopo il declino di María Corina Machado

Politica, sociologia ed economia della nuova fase

William Serafino

La mobilitazione (nazionale e internazionale) convocata da María Corina Machado per il 17 agosto, denominata “Grande Protesta Mondiale per il Venezuela”, è stata molto al di sotto delle aspettative iniziali. Si prevedeva un “sold out” nell’avenida Francisco de Miranda, epicentro della convocazione nella città di Caracas, vicino ai quartieri di Petare, da cui si attendeva un’adesione massiccia degli abitanti della zona popolare mirandina.

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