Guerra cognitiva in Venezuela

la manipolazione delle masse attraverso i social

Fabrizio Verde

Nell’era digitale, la guerra cognitiva è emersa come un potente strumento per manipolare le masse attraverso i social network. La guerra cognitiva, nota anche come manipolazione cognitiva, si riferisce all’uso di tattiche psicologiche per influenzare il comportamento individuale e collettivo. I social network, come Facebook, X (ex Twitter), Instagram e TikTok sono diventati un terreno fertile per la diffusione di disinformazione e propaganda, rendendoli piattaforme ideali per la guerra cognitiva.

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Le sabbie mobili di Guantánamo

Michele Paris

Il lager di Guantánamo è tornato al centro dell’interesse della stampa americana nei giorni scorsi con l’annuncio, subito rientrato, di un accordo tra tre sospettati di avere organizzato gli attentati dell’11 settembre e il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. I legali di Khalid Shaikh MuhammadWalid bin Attash e Mustafa al-Hawsawi avevano accettato di dichiararsi colpevoli in cambio della rinuncia da parte dell’accusa a chiedere una condanna alla pena di morte. Poco dopo la diffusione della notizia e l’esplodere di una feroce polemica a Washington, il numero uno del Pentagono in persona, l’ex generale Lloyd Austin, ha però rescisso il patteggiamento, facendo ripiombare l’intera vicenda nel pantano di un procedimento pseudo-legale senza via d’uscita.

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Nuovi dati sull’attacco cibernetico contro il Venezuela


misionverdad.com

La vicepresidente esecutiva del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha informato che il 28 luglio si sono registrati 500 mila attacchi cibernetici al secondo, situazione che ha qualificato come “senza precedenti nel mondo”.

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Verità elettorali

Luis Britto García

Si può ostacolare la trasmissione dei risultati?

Certamente. Nel suo libro ‘Vigilancia permanente’, Edward Snowden cita il direttore della tecnologia della CIA, Ira Hunt, il quale afferma che i servizi di intelligence USA conoscono il contenuto di qualsiasi sistema informatico del mondo.

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La OSA è sempre un convito per l’infamia

La domanda è perché esiste ancora la OSA quando nella sua storia pullulano miserabili azioni contro i popoli sovrani.

Vari mandatari della regione hanno sollecitato la sua abolizione ma indubbiamente continua a sostenere il suo espediente criminale in colpi di Stato, come in Bolivia; dietro ad ogni lawfares, come in Perù, che ha detenuto il maestro e leader sindacale Pedro Castillo, eletto presidente dalla maggioranza o discutendo elezioni come ora in Venezuela

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Guaidó 2.0: Edmundo González si autoproclama “presidente eletto” del Venezuela

lantidiplomatico.it

La strategia golpista dell’opposizione venezuelana è appena entrata in una nuova e pericolosa fase. L’ex candidato dell’opposizione Edmundo González Urrutia si è autoproclamato come “presidente eletto” del Venezuela, dopo aver ignorato i risultati delle elezioni del 28 luglio, che hanno sancito la rielezione dell’attuale presidente, Nicolás Maduro.

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Cosa significa il Venezuela per Elon Musk?

misionverdad.com

Con l’ascesa, negli ultimi anni, di Elon Musk nella classifica delle persone più ricche del mondo, sono aumentati gli sforzi del miliardario di origine sudafricana per influenzare in modo decisivo lo spettro politico USA.

I suoi interessi privati si combinano con la corrente della destra libertaria e di altre fazioni nello stesso spettro, lì dove anche Donald Trump è un importante riferimento ideologico.

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Una lettura approfondita sull’odio in Venezuela

Specialisti sul tema analizzano i loro discorsi e dimensioni

misionverdad.com

Il discorso di odio politico ha accompagnato costantemente le strategie di cambio di regime applicate contro i governi di Hugo Chávez e Nicolás Maduro. Fa parte delle operazioni psicologiche che mirano a generare cambi di atteggiamenti nella popolazione in vista di eventi politici di importanza come le elezioni.

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