L’Argentina di Milei sprofonda nella povertà

e nell’inflazione che ha raggiunto il 236,7% annuo

Michele Blanco lantidiplomatico.it

L’idolo dei liberisti, dei governi statunitensi e dell’ultradestra il Presidente dell’Argentina Javier Milei, grazie alle sue assurde e inumani politiche, di tagli alle spese sociali, sta conducendo il popolo argentino in un baratro profondissimo. In Argentina oggi una persona su due è poverissima, infatti con la presidenza Milei in pochissimo tempo è passata dal già alto tasso del 41,7% di povertà all’incredibile 52% di cittadini argentini in situazione di povertà.

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A Cuba non c’è blocco! Come si può dire una simile sciocchezza?

Marcelo Colussi – Insurgente

Recentemente il noto giornalista franco-spagnolo Ignacio Ramonet, legato a Le Monde Diplomatique in spagnolo, ha diffuso la seguente LETTERA APERTA DI IGNACIO RAMONET AL PRESIDENTE JOE BIDEN: “Togliete Cuba dalla lista dei paesi che patrocinano il terrorismo!”, invitando altre persone a sottoscriverla.

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Danni causati dal blocco al settore sanitario: esempi pratici

Tra i principali esempi degli effetti del blocco sul settore sanitario nel periodo in esame, spiccano i seguenti:

  • L’azienda Novartis, con sede in Svizzera, ha dichiarato che, a causa del blocco, non è in grado di fornire a Cuba il farmaco Cabergolina, che potrebbe essere utilizzato per evitare trattamenti chirurgici associati a tumori dell’ipofisi, l’organo che regola il sistema endocrino.

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Due video sul Venezuela

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Riconosce la sconfitta e fugge: le contraddizioni di Edmundo Gonzalez

lantidiplomatico.it

Si è probabilmente conclusa l’ennesima farsa golpista orchestrata dall’opposizione venezuelana in seguito alla nuova sconfitta elettorale dello scorso 28 luglio. Questo mercoledì, come riferito da teleSUR, è stato rivelato un documento firmato dall’ex candidato dell’opposizione Edmundo González Urrutia, riconosciuto da alcuni governi anti-venezuelani come presidente eletto nonostante la sua sconfitta. Nel documento, González Urrutia riconosce la vittoria di Nicolás Maduro. Il testo è stato firmato il 7 settembre presso l’ambasciata spagnola a Caracas, e pare esistano due copie identiche.

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Una rete di mercenari a guida USA pronti al golpe in Venezuela

Geraldina Colotti

“Abbiamo sequestrato oltre 400 fucili di vario tipo che sarebbero serviti per atti di terrorismo nel paese, e che provengono dall’esercito statunitense”. Così, durante una conferenza stampa internazionale, il ministro venezuelano degli Interni, Giustizia e Pace, Diosdado Cabello ha illustrato ai giornalisti la scoperta di una vasta rete di mercenari pronti ad assaltare le istituzioni del paese. Le armi – ha spiegato Cabello – arrivavano in Venezuela smontate in contenitori che recavano diciture innocue come “cibo per cani”, e venivano poi prese in consegna da gruppi legati all’estrema destra, che avevano il compito di rimontarle.

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Illusioni e realtà della campagna “Ya Casi Venezuela”

Dopo diversi giorni di speculazioni sulla sua natura, la campagna “Ya Casi Venezuela” è iniziata, lunedì 16 settembre, con Erik Prince a capo di questa iniziativa.

Sebbene alcuni sperassero in modo delirante che quel giorno segnasse l’inizio di un’operazione militare straniera per rovesciare il presidente Nicolás Maduro, il lancio del sito web yacasivenezuela.com si è rivelato un deposito per la raccolta fondi attraverso valute convenzionali e criptovalute.

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