Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com
Come un altro modo di intascare i soldi degli sprovveduti, nella città di Miami si dà corpo ad un progetto per costruire il cosiddetto Museo dell’ “esilio” cubano, che sarà deciso il prossimo 15 luglio in una riunione della Commissione della Contea di Miami Dade, ed inoltre approvare il luogo proposto, di fronte alla Biscayne Bay. Per questo si è già creata l’organizzazione “Cuban Exile History Museum, Inc.”, che si propone esporre la storia degli “esiliati” cubani in Florida ed il loro contributo, anche in altri paesi.
Detto museo pretende convertirsi in una succosa società che consenta maggior guadagni cercando di attrarre anche i turisti in visita alla città e così recuperare i 120 milioni di $ del suo costo; che aspirano ad ottenere dai fondi privati raccolti tra le diverse comunità di emigrati cubani per il mondo.
Il nuovo museo competerebbe con l’attuale Museo Cubano e con quello della Brigata mercenaria 2506 che fu sconfitta, in meno di 72 ore, quando invase Cuba dalla Baia dei Porci, nel 1961.
Se davvero si pretende costruire un museo della storia del cosiddetto “esilio” cubano, non può mancare l’informazione su come sorse e le sue azioni contro il popolo cubano dell’isola, pagate dal governo USA e l’esecuzione diretta della CIA.
La prima sala dovrà riflettere l’accoglienza, da parte del governo yankee fin dal 1°gennaio 1959, degli assassini, sbirri, criminali di guerra e torturatori delle forze repressive del dittatore Fulgencio Batista, tutti latitanti della giustizia cubana, e molti di loro giunti illegalmente in territorio USA.
Non può mancare, nell’esposizione di questa storia, le azioni sviluppate dalla Stazione della CIA a L’Avana, dal gennaio del 1959, il reclutamento di spie, l’illegale introduzione di armi ed esplosivi per sconfiggere il nuovo governo rivoluzionario.
È necessario informare i visitatori di questa area espositiva che secondo i documenti ufficiali USA, il 18 gennaio 1960 la CIA organizzò la Rama 4 (WH-4) per dirigere la guerra sporca contro Cuba, mediante cui la Casa Bianca approvò i bombardamenti dei campi di canna da zucchero e di altri centri industriali cubani, con l’utilizzo di aerei pirata che volavano dalla Florida.
Non potrà mancare nelle sue vetrine una copia del documento ora declassificato preparato dal Colonnello Jack Hawkins, capo della sezione del personale paramilitare nel centro di operazioni della Task Force della CIA, in quella che è conosciuta come “Operazione Cubana”, che segnala senza il minimo pudore che:
“Durante il periodo compreso tra l’ottobre 1960 ed il 15 aprile 1961, sono stati perpetrati circa 110 attentati dinamitardi contro obiettivi politici ed economici, si collocarono oltre 200 bombe. Si deragliarono 6 treni, si disattivò la raffineria di Santiago de Cuba per una settimana, a seguito di un attacco a sorpresa dal mare. Si provocarono più di 150 incendi contro centri statali e privati, tra cui 21 case di comunisti e 800 incendi in piantagioni di canna”.
Solo dal 28 settembre 1960 sino all’aprile 1961, secondo gli stessi rapporti declassificati, la CIA introdusse illegalmente a Cuba 75 tonnellate di esplosivi ed armamenti mediante 30 missioni aeree, oltre 46,5 tonnellate in 33 missioni di infiltrazione marittima, per rifornire i gruppi terroristici urbani e le bande di insorti nelle zone di montagna, create, addestrate e finanziate dalla stessa Central Intelligence Agency, che anni dopo composero l’ “esilio”.
Una sala speciale deve raccogliere il fallimento dell’invasione della Baia dei Porci, schiacciante sconfitta per mano del popolo cubano, che senza sufficiente esperienza né adeguato armamento, la fece finita con i mercenari della Brigata 2506, che per mesi fu preparata in basi di addestramento in America Centrale ed in Florida, sotto la direzione della CIA. Questa invasione di Cuba causò 176 morti e 300 feriti, molti dei quali contadini indifesi. Il bombardamento degli aeroporti dell’Avana e Santiago di Cuba, giorni prima dell’invasione, causarono 8 morti e 53 feriti.
La stimolazione, rifornimento e direzione da parte della CIA delle bande di insorti nelle zone montane dal maggio 1960, sarà sicuramente riflesso nelle sue sale, raccontando la vera storia dell’ingerenza yankee a Cuba; bande che erano rifornite con armi ed esplosivi, da aerei ed imbarcazioni che partivano dal territorio USA.
In quella fase i ribelli assassinarono maestri volontari, brigatisti alfabetizzatori, contadini, lavoratori agricoli, studenti e miliziani. Le scuole rurali ed altri istituti di istruzione nelle aree urbane si convertirono nei loro principali obiettivi di aggressione. Le bande, commisero 196 omicidi e causarono 71 feriti, tra il 1959 e il 1965.
Non si deve dimenticare di esporre che 152 scuole furono sabotate e di queste 85 furono completamente distrutte; altri 13 centri subirono notevoli danni.
Il nuovo “museo dell’esilio cubano” dovrebbe esporre, come uno dei temi principali, che il terrore causato a Cuba non distinse età o sesso e riflettere con tutta evidenza che per tali atti criminali, dal 1959, si registrarono in territorio cubano 138 bambini uccisi e 70 feriti per atti di questo carattere, così così come 55 donne morti e 80 ferite.
Per questi atti terroristici diretti dalla CIA, circa 30 sale cinematografiche e teatri furono sabotati con esplosivi e bombe incendiarie di fabbricazione USA. Molti si verificarono in piena funzione, registrandosi 48 feriti. Uno degli autori è l’attuale scrittore e analista politico Carlos Alberto Montaner, latitante per tali atti.
I migliori centri commerciali furono ugualmente obiettivo di questo terrorismo, con l’uso di sostanze incendiarie, come il cosiddetto “fosforo vivo” introdotto clandestinamente da gruppi d’infiltrati della CIA da Miami o forniti dall’ambasciata USA a L’Avana.
Il sabotaggio della nave francese La Coubre, marzo 1960, dovrebbe essere trattata in una delle sale del nuovo museo come una delle azioni più crudeli che la CIA realizzò contro il popolo cubano ed i visitatori dovrebbero vedere le tenebrose immagini di quella tragedia, dove morirono 101 persone innocenti, 400 ferite e più di 5000 famiglie furono colpite per sempre da questo crimine.
In questi 55 anni, le azioni terroristiche progettate e realizzate dai membri dell’ “esilio”, mostrano un saldo di 5577 cittadini cubani vittime del terrore made in Miami, di loro 3478 persero la vita e altri 2099 rimasero lesionati, qualcosa che senza dubbio deve essere fatto sapere alle nuove generazioni e ai visitatori del museo.
Importante aspetto nelle sale della nuova istituzione dovrà essere il sabotaggio di un aereo civile cubano alle Barbados, nell’ottobre del 1976, dove persero la vita 73 passeggeri innocenti e dovranno mostrare una gigantografia degli assassini al soldo della CIA, Luís Posada Carriles e Orlando Bosch, entrambi rifugiati del governo USA e trattati come eroi.
Il dirottamento aereo è quasi imprescindibile nelle pareti e scaffali del nuovo museo, dal momento che tra il 1960 ed il 2007 si contano non meno di 96 sequestri o pirateria di aerei e 2 elicotteri, di cui 76 aerei sono stati portati negli USA. Solo 30 aeronavi sono state restituite a Cuba.
Un elemento che deve causare un grande interesse tra i visitatori sono le violazioni dello spazio aereo cubano, in cui l’organizzazione terroristica “Hermanos al Rescate”, di base a Miami, ha giocato un ruolo importante nelle provocazioni, poiché tra il 6 luglio 1992 e il 24 marzo 1996, realizzarono 15 violazioni dello spazio aereo cubano, con la partecipazione di 42 aeromobili e di fronte a ciò le autorità USA rimasero impassibili.
I suoi antecedenti risalgono al 1960, dove in un solo anno, 640 aerei e 24 elicotteri violarono lo spazio aereo cubano per azioni terroristiche.
Una sala delle più visitate sarà quella del terrorismo biologico progettato ed eseguito contro Cuba con la partecipazione dell’ “esilio” cubano, in cui l’obiettivo principale era ed è la popolazione innocente dell’isola.
Virus, pestilenze e sostanze che generano epidemie sulle persone, la fauna e la flora, sono i punti chiave.
La meningoencefalite è stata la prima, nel 1961, con un’ampia diffusione nella popolazione infantile, a cui si aggiunge il Dengue Emorragico, nel 1981, che causò la morte di 158 persone, tra cui 101 bambini. Il Dengue non venne mai registrato prima a Cuba ed ora è endemico ed uccide decine di persone ogni anno.
Non deve mancare negli scaffali della nuova istituzione la copia della dichiarazione del membro dell’ “esilio” cubano Eduardo Arocena, davanti al tribunale federale di New York, riprodotta a pagina 2189, fascicolo 2 FBINY 185-1009, del 1984, in cui dichiara: “La missione del gruppo da me guidato era ottenere determinati germi ed introdurli a Cuba …”
I bovini e i suini, nonché altre specie come conigli, pesci e uccelli sono i più colpiti da malattie come la peste suina africana, il newcastle, brucellosi e congiuntiviti, tra gli altri.
Sulla flora ci sono 17 malattie, la maggior parte senza registrazione di antecedenti a Cuba, come la muffa blu del tabacco, il Tripidi Palmis, la ruggine della canna, la tristezza degli agrumi, la broca del caffé, sigatoka nera e altre che attaccano le principali catene alimentari.
L’assassinio di diplomatici cubani e gli esplosivi collocati nelle ambasciate non possono mancare nelle sale espositive, come azioni dove parteciparono membri terroristi dell’ “esilio”.
La missione di Cuba presso le Nazioni Unite fu la più colpita in 28 occasioni, tra il 1959 e il 2012. L’11 ottobre 1980 il diplomatico cubano Félix García Rodríguez venne assassinato.
Il 4 aprile 1972 scoppiò una bomba presso l’Ufficio Commerciale a Montreal, in Canada, e morì il funzionario Sergio Pérez Castillo.
Il 22 aprile 1976 un’altra bomba nell’ambasciata di Cuba a Lisbona, in Portogallo, uccise i diplomatici Adriana Corcho Calleja ed Efrén Monteagudo Rodríguez.
Rappresentanze cubane in Colombia, Costarica, Ecuador, Panama, Honduras, Spagna, Perù, Argentina, Venezuela, Norvegia, Hong Kong, Congo, Giamaica, Guyana, Angola ed Italia, furono anche oggetto di attacchi dell’ “esilio”.
L’ “audacia” di alcuni “rifugiati” cubani a Miami nelle loro illegali incursioni in territorio di Cuba, deve riflettersi in modo particolare, tra loro quelle del 1994 e 95 da parte di “Alpha 66” quando mitragliarono, dal mare, l’Hotel Guitar Cayo Coco, in provincia di Ciego de Avila e quelle del 1997 e 1998 pianificate e condotte da Posada Carriles con la partecipazione di mercenari centroamericani.
Questi, con il sostegno dei fondi della Fondazione Nazionale Cubano Americana, fecero scoppiare esplosivi negli hotel Melia Cohiba, Capri, Nacional, Copacabana, Triton e Chateau Miramar, così come nel mondialmente famoso ristorante “La Bodeguita del Medio”. In uno di essi morì un turista italiano (Fabio di Celmo ndt).
Una dei saloni che chiameranno costantemente l’attenzione dei visitatori sarà senza dubbio la partecipazione di noti esponenti dell’ “esilio” nei piani per assassinare il presidente cubano Fidel Castro, alcuni riconosciuti ed investigati dalla “Commissione Church”, del Senato degli Stati Uniti, ammettendo nel 1975 che i tentativi di assassinio della CIA contro Fidel iniziarono dal 1960 e durarono fino al 1965, in cui parteciparono la CIA in collusione con la mafia degli Stati Uniti ed altri criminali di origine cubana al suo servizio.
Questo tema risulterà attraente per essere, Fidel, il capo di Stato nella storia contemporanea che ha subito più piani di assassinio e nessuno di essi ha avuto successo.
Forse come un aspetto finale del percorso possono stare le attività terroristiche dell’ “esilio” dentro gli Stati Uniti dove i gruppi anticubani, in collusione con le autorità, hanno colpito interessi statali e privati di altri paesi per avere rapporti con Cuba.
Tra il 1959 ed il 2012 si eseguirono 1614 atti terroristici di questi 1142 durante le undici amministrazioni democratiche e 472 durante le repubblicane, ciò che indica il “valore” di molti cubani che vivono a Miami e che hanno sempre ricevuto il pieno appoggio dei congressisti come Ileana Ros-Lehtinen, Lincoln e Mario Díaz-Balart, Bob Menendez e Albio Sires, gli esempi più sublimi dei figli degli sbirri di Batista, che tanto hanno contribuito alla conformazione dei nuovi cubani-nordamericani e che sicuramente insieme con Jorge Mas Canosa, avranno un posto privilegiato nelle sale del nuovo museo.
Nuevo museo del exilio cubano en Miami
Arthur González
Como una forma más de embolsarse el dinero de los incautos, en la ciudad de Miami se le da forma a un proyecto para construir el denominado Museo del “exilio” cubano, el cual se decidirá el próximo 15 de julio en reunión de la Comisión del Condado Miami Dade, y aprobar el lugar propuesto frente a la Bahía de Biscayne. Para esto se creó previamente la organización “Cuban Exile History Museum, Inc.”, que pretende exponer la historia de los “exiliados” cubanos en la Florida y sus aportes incluso en otros países.
Dicho museo pretende convertirse en una jugosa empresa que posibilite más ganancias, al procurar atraer también a los turistas que visiten la ciudad y así recuperar los 120 millones usd de su costo, el que aspiran a obtener de fondos privados recaudados entre las distintas comunidades de emigrados cubanos alrededor del mundo.
El nuevo museo competería con el actual Museo Cubano y con el de la Brigada mercenaria 2506, que fue derrotada en menos de 72 cuando invadió a Cuba por Bahía de Cochinos en 1961.
Si realmente se pretende armar un museo de la historia del llamado “exilio” cubano, no puede faltar la información de cómo surgió y sus acciones en contra del pueblo cubano de la Isla, sufragadas por el Gobierno de Estados Unidos y la ejecutoria directa de la CIA.
La primera sala tendrá que reflejar la acogida por el Gobierno yanqui desde el mismo del 1ro. de enero de 1959, de los asesinos, esbirros, criminales de guerra y torturadores de los cuerpos represivos del dictador Fulgencio Batista, todos prófugos de la justicia cubana, y muchos de ellos arribantes ilegales a territorio norteamericano.
No pueden faltar en la exposición de esa historia, las acciones desarrolladas por la Estación de la CIA en La Habana desde enero de 1959, el reclutamiento de espías, la introducción ilegal de explosivos y armas para hacer fracasar el nuevo gobierno revolucionario.
Hay que informarles a los visitantes a ese recinto expositivo que según los documentos oficiales estadounidenses, el 18 de enero de 1960 la CIA organizó la Rama 4 (WH-4) para dirigir la guerra sucia contra Cuba, mediante la cual la Casa Blanca aprobó los bombardeos a campos de caña de azúcar y otros centros industriales cubanos, con el empleo de avionetas piratas que volaban desde la Florida.
No podrá faltar en sus vitrinas una copia del documento ya desclasificado elaborado por el Coronel Jack Hawkins, jefe de la sección de personal paramilitar en el centro de operaciones de la Fuerza de Tarea de la CIA, en la denominada como “Operación Cubana”, que señala sin el más mínimo pudor que:
“Durante el período comprendido entre octubre de 1960 y el 15 de abril de 1961, se perpetraron alrededor de 110 atentados dinamiteros contra objetivos políticos y económicos, se colocaron más de 200 bombas. Se descarrilaron 6 trenes, se dejó inactiva la refinería de Santiago de Cuba durante una semana, como resultado de un ataque sorpresivo desde el mar. Se provocaron más de 150 incendios contra centros estatales y privados, incluyendo 21 viviendas de comunistas y 800 incendios en plantaciones de caña”.
Solamente desde el 28 de septiembre de 1960 hasta el mes de abril de 1961, según sus propios informes desclasificados, la CIA introdujo ilegalmente en Cuba 75 toneladas de explosivos y armamentos, mediante 30 misiones aéreas, más 46,5 toneladas en 33 misiones de infiltración marítima, para abastecer a grupos terroristas urbanos y bandas de alzados en zonas montañosas, creadas, entrenadas y financiadas por la propia Agencia Central de Inteligencia, que años más tarde integraron el “exilio”.
Una sala especial tiene que recoger el fracaso de la invasión por Bahía de Cochinos, aplastante derrota a manos del pueblo cubano que sin experiencia suficiente ni el armamento adecuado, acabó con los mercenarios de la Brigada 2506, que durante meses fue preparada en bases de entrenamiento en Centroamérica y la Florida, bajo la dirección de la CIA. Esa invasión a Cuba causó 176 muertos y 300 heridos, muchos de ellos campesinos indefensos. Los bombardeos a los aeropuertos de La Habana y Santiago de Cuba, días antes a la invasión, provocaron 8 muertos y 53 heridos.
La estimulación, abastecimiento y dirección por la CIA de las bandas de alzados en las zonas montañosas desde mayo de 1960, seguramente serán reflejados en sus salas, contando la verdadera historia de la injerencia yanqui en Cuba, las que eran abastecidas con armamento y explosivos, por medio de aviones y embarcaciones navales que partían desde territorio norteamericano.
En esa etapa los alzados asesinaron a maestros voluntarios, brigadistas alfabetizadores, campesinos, obreros agrícolas, estudiantes y milicianos. Las escuelas rurales y otros centros de enseñanza en zonas urbanas se convirtieron en sus principales objetivos de agresión. Las bandas, cometieron 196 asesinatos y causaron 71 heridos, entre 1959 y 1965
No deben dejar de exponer que 152 centros de enseñanza fueron saboteados y de esos 85 quedaron totalmente destruidos; otros 13 centros recibieron daños de consideración.
El nuevo “museo del exilio cubano”, debe plantear como uno de los temas principales, que el terror causado en Cuba no distinguió edades ni sexos y reflejar con todo valor que por tales actos criminales desde 1959, se registran en el territorio cubano 138 niños muertos y 70 heridos por actos de este carácter, así como 55 mujeres muertas y 80 heridas.
Por esos actos terroristas orientados por la CIA, cerca de 30 salas cinematográficas y teatros fueron saboteados con artefactos explosivos y petacas incendiarias de fabricación norteamericana. Muchos de ellos ocurrieron en plena función, registrándose 48 personas heridas. Uno de sus autores es el hoy escritor y analista político Carlos Alberto Montaner, prófugo de la justicia por tales actos.
Los mejores centros comerciales fueron igualmente blanco de ese terrorismo, con la utilización de sustancias incendiarias como el llamado “fósforo vivo”, introducidos clandestinamente por los grupos de infiltración de la CIA desde Miami o abastecidos por la embajada norteamericana en La Habana.
El sabotaje al barco francés La Coubre en marzo de 1960, deberá tratarse en una sola de las salas del nuevo museo, como una de las acciones más crueles que realizó la CIA contra el pueblo cubano y los visitantes deben ver las imágenes tenebrosas de esa tragedia, donde murieron 101 personas inocentes, 400 resultaron heridas y más de 5 mil familiares quedaron afectados para siempre por ese crimen.
En estos 55 años, las acciones terroristas diseñadas y ejecutadas por integrantes del “exilio”, muestran un saldo de 5 mil 577 ciudadanos cubanos como víctimas del terror made in Miami, de ellos 3 mil 478 perdieron la vida y otros 2 mil 099 lisiados de por vida, algo que sin dudas deber ser del conocimiento de las nuevas generaciones y de los visitantes al museo.
Aspecto importante en las salas de la nueva institución deberá ser el sabotaje a un avión civil cubano en Barbados, en octubre de 1976, donde perdieron la vida 73 pasajeros personas inocentes y tendrán que exhibir una gigantografía de los asesinos a sueldo de la CIA, Luís Posada Carriles y Orlando Bosh, ambos refugiados del Gobierno estadounidense como héroes.
El secuestro de aviones es casi imprescindible en las paredes y estantes del nuevo museo, ya que entre 1960 y 2007 se contabilizan no menos de 96 secuestros o piratería de aviones y 2 helicópteros, de ellos 76 aviones fueron llevados a Estados Unidos. Solo 30 aeronaves fueron devueltas a Cuba.
Un elemento que debe causar un amplio interés entre los visitantes serán las violaciones del espacio aéreo cubano, en las que la organización terrorista radicada en Miami “Hermanos al Rescate”, ha jugado un papel primordial en las provocaciones, pues entre el 6 de julio de 1992 y el 24 de marzo de 1996, realizaron 15 violaciones del espacio aéreo cubano, con la participación de 42 aeronaves y ante esto las autoridades norteamericanas ni se inmutaron.
Su antecedente se remonta a 1960 donde en solo un año, 640 aviones y 24 helicópteros violaron el espacio aéreo cubano para acciones terroristas.
Una sala de las más visitadas será la del terrorismo biológico diseñado y ejecutado contra Cuba, con la participación del “exilio” cubano, donde el blanco principal fue y es la población inocente de la isla.
Virus, plagas y sustancias que generaran epidemias sobre las personas, la fauna y la flora, son los puntos fundamentales.
La meníngoencefalitis fue la primera en 1961 con una amplia propagación en la población infantil, a la que se le suma la del Dengue Hemorrágico en 1981, causante de la muerte de 158 personas, incluyendo 101 niños. El Dengue no se reportó nunca antes en Cuba y ahora es endémico y mata a decenas de personas cada año.
No debe faltar en las estanterías de la nueva institución la copia de la declaración del miembro del “exilio” cubano Eduardo Arocena, ante el tribunal federal de New York, recogida en la página 2189, expediente 2 FBINY 185-1009 de 1984, donde expuso que: “La misión del grupo encabezado por mi era obtener ciertos gérmenes e introducirlos en Cuba…”
El ganado vacuno y porcino, así como otras especies como conejos, peces y aves son las más afectadas por enfermedades como la fiebre porcina africana, el newcastle, brucelosis y conjuntivitis, entre otras.
Sobre la flora existen 17 enfermedades la mayoría sin reportes de antecedentes en Cuba, tales como el moho azul del tabaco, el Thrips Palmis, la roya de la caña, tristeza del cítrico, broca del café, sigatoca negra y otras más que atacan los principales reglones alimenticios.
El asesinato a diplomáticos cubanos y los explosivos colocados en embajadas no pueden faltar en las salas expositivas, como acciones donde participaron miembros terroristas del “exilio”.
La misión de Cuba ante la ONU fue la más afectada en 28 ocasiones, entre 1959 y 2012. El 11 de octubre de 1980 el diplomático cubano Félix García Rodríguez es asesinado.
El 4 de abril de 1972 estalló una bomba en la Oficina Comercial en Montreal, Canadá y murió el funcionario Sergio Pérez Castillo.
El 22 de abril de 1976 otra bomba en la embajada de Cuba en Lisboa, Portugal, mató a los diplomáticos Adriana Corcho Calleja y Efrén Monteagudo Rodríguez.
Representaciones cubanas en Colombia, Costa Rica, Ecuador, Panamá, Honduras, España, Perú, Argentina, Venezuela, Noruega, Hong Kong, Congo, Jamaica, Guyana, Angola e Italia, fueron también blancos de ataques del “exilio”.
La “osadía” de algunos cubanos “refugiados” en Miami en sus incursiones ilegales en el territorio de Cuba, hay que reflejarlo de forma particular, entre ellas las de 1994 y 95 por “Alpha 66” cuando ametrallaron desde el mar el Hotel Guitar Cayo Coco, en la provincia de Ciego de Ávila y las de 1997 y 1998 planificadas y dirigidas por Posada Carriles con la participación de mercenarios centroamericanos.
Estos, con el apoyo de los fondos de la Fundacional Nacional Cubano Americana, hicieron estallar explosivos en los hoteles Hotel Meliá Cohíba, Capri, Nacional, Copacabana, Tritón y Chateau Miramar, así como en el mundialmente célebre restaurante “La Bodeguita del Medio”. En uno de ellos murió un turista italiano.
Uno de los salones que llamarán constantemente la atención de los visitantes será sin dudas la participación de destacados miembros del “exilio” en los planes de asesinato al presidente cubano Fidel Castro, algunos reconocidos e investigados por la “Comisión Church”, del Senado norteamericano, admitiendo en 1975 que los intentos de asesinato de la CIA contra Fidel comenzaron desde 1960 y se prolongaron hasta 1965, en los que participó la CIA en contubernio con la mafia norteamericana y otros criminales de origen cubano a su servicio.
Este tema resultará atractivo por ser el Jefe de Estado en la historia contemporánea, que más planes de asesinato ha tenido y ninguno logró su objetivo.
Quizás como aspecto final del recorrido puedan estar las actividades terroristas ejecutas por el “exilio” dentro de los Estados Unidos, donde los grupos anticubanos en complicidad con sus autoridades, han afectados intereses estatales y privados de otros países por mantener relaciones con Cuba.
Entre 1959 y 2012 se ejecutaron mil 614 actos terroristas, de estos mil 142 durante las once administraciones demócratas y 472 durante las republicanas, algo que muestra el “valor” de muchos cubanos radicados en Miami y que siempre han recibido total respaldo de congresistas como Ileana Ros-Lehtinen, Lincoln y Mario Díaz-Balart, Albio Sires y Bob Menéndez, los más excelsos exponentes de los hijos de los esbirros batistianos, que tanto han contribuido a la conformación de los nuevos cubanos norteamericanos y que seguramente junto a Jorge Más Canosa, tendrán lugar privilegiado en los salones del nuevo museo.